Chi Sono Io di Zong Pu: la letteratura delle cicatrici

Chi sono io di Zong Pu: la letteratura delle cicatrici

La letteratura delle cicatrici o delle ferite (shanghen wenxue) è una tendenza letteraria che emerge alla fine degli anni 70 in Cina, dopo la morte di Mao Zedong nel 1976. Considerata come la prima tendenza letteraria in epoca post-maoista, il suo fine era quello di testimoniare e ricordare le ferite, il dolore, lo smarrimento provato dai cinesi durante la Rivoluzione Culturale. In questo periodo, che va dal 1966 al 1968, la Cina sarà protagonista di disordini sociali e politiche, lanciati dal leader per eliminare le particelle moderate, borghesi e capitaliste all’interno del partito e della società. Dopo la Rivoluzione, la Cina si affaccia agli anni 70’ completamente sfinita, in condizioni economiche disastrose, ancora reduce del Grande Balzo in avanti, politica economica degli anni ’50 che sarà causa di una grande carestia e consequenziali morti. La letteratura delle cicatrici si presenta come una letteratura semi-autonoma, che da una parte denuncia i terribili crimini delle Guardie Rosse durante la rivoluzione, ma d’altra parte conserva gli schemi della letteratura dell’epoca maoista, con una dicotomia tra il bene e il male, gli eroi e gli antagonisti, in questo caso coniugati in rivoluzionari e antirivoluzionari (borghesi, capitalisti, portatori degli ideali feudali confuciani). Essa vuole liberarsi dagli schemi maoisti, che però in parte utilizzerà, sovvertendoli. La variazione configura un capovolgimento: i protagonisti sono i reduci delle violenze della rivoluzione come viene rappresentato anche in Chi Sono io di Zong Pu.

Tutto ciò non è solo un modo di far riaffiorare i traumi subiti, ma è anche un modo di celebrare il nuovo potere politico; infatti, dalla morte di Mao, il Partito Comunista inizia ad abbracciare istanze più moderate, vuole affermarsi come distaccato dalla sua figura, nonostante resti celebrata come simbolo del partito. Durante la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 gli scrittori, gli artisti e gli intellettuali si sfogano contro la Rivoluzione Culturale e il Grande Balzo in avanti: si descrive la violenza, si attacca in modo indiretto Mao e il partito a causa della censura e delle punizioni; infatti, nel ’79 il governo inizia a ridurre le opere di questo movimento che però continuano ad essere pubblicate grazie ai cinesi espatriati all’estero. Un’opera manifesto di questo movimento è Chi Sono Io di Zong Pu.

Vediamo ora quali sono gli snodi principali e i temi affrontati dall’autrice.

Chi Sono Io (我是谁) – Zong Pu (1979)                      

In quest’opera osserviamo uno stile distintivo che si discosta dal realismo (stile adottato nella letteratura maoista) poiché incorpora elementi surreali, e notiamo l’influenza di Kafka nel modo in cui si rappresentano le assurdità. La narrazione di Chi Sono Io di Zong Pu è filtrata attraverso la prospettiva della protagonista, Wei Mi, che però è afflitta da disturbi mentali. Il punto di vista quindi non è razionale. La storia  di Chi Sono Io di Zong Pu si svolge a Pechino, all’interno di un campus universitario, un luogo di conoscenza, durante la Rivoluzione Culturale con vivide descrizioni di violenza. La protagonista è oggetto di pesanti insulti che non sono casuali, ma mirati a ferirla emotivamente, inducendola a percepirsi con un’identità negativa.  Questo processo illustra come le vittime di violenza verbale perdano la propria identità e la capacità di valutarsi obiettivamente. Le parole utilizzate in Chi sono io di Zong Pu riflettono il lessico della Rivoluzione Culturale, mentre l’atmosfera del campus è pervasa da un senso di oscurità e surrealismo, con il colore rosso che evoca sia il comunismo sia il sangue e la violenza. Nonostante la narrazione di Chi Sono Io di Zong Pu suggerisca una colpa da parte della protagonista, i lettori sono consapevoli della sua bontà intrinseca. La protagonista e suo marito sono entrambi intellettuali, rappresentano lo spirito autentico del socialismo, distorto durante la Rivoluzione Culturale. Nel testo viene rappresentato il sacrificio personale a favore della scienza e dell’educazione dei giovani, sottolineando la loro dedizione alla patria.

Chi Sono Io di Zong Pu diventa l’emblema dell’intellettuale che si identifica con la coscienza collettiva della società cinese, ribadendo il valore della scienza come fondamento per un nuovo socialismo, in contrapposizione alla violenza e alla lotta di classe della Rivoluzione Culturale, che ha distorto l’autentico spirito socialista. La narrazione propone quindi una visione rinnovata del socialismo, in cui l’individuo è chiamato a contribuire alla società, soprattutto attraverso l’impiego della scienza. Qui, la risposta al titolo “chi sono io” di Zong Pu non è semplicemente “io sono io”, ma “io sono io all’interno di una comunità collettiva“, sottolineando il ruolo essenziale dell’individuo nella società.

Fonte immagine in evidenza: copertina della casa editrice People’s Literature Publishing House presa da Amazon

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