Città di Notte di Marco Santeusanio | Intervista

“Città di Notte”di Marco Santeusanio | Intervista

Il 7 febbraio 2025 alle ore 18:00, con il patrocinio del Comune di Napoli, si è tenuta, presso la sede della Mediateca Santa Sofia, la presentazione del romanzo d’esordio di Marco Santeusanio, Città di Notte, pubblicato da PAV Edizioni. 

La presentazione di Città di Notte

L’evento ha offerto un’opportunità preziosa per indagare e approfondire gli argomenti contenuti all’interno del libro, il cui scenario di sfondo è la Napoli notturna, e il cui protagonista è un giovane rider che coltiva l’ambizione di divenire uno scrittore.

Hanno moderato l’incontro: Chiara Marciani, assessore alle politiche giovanili, Walter Savarese, consigliere comunale e Dave Given, già autore della PAV Edizioni. 

La sala della  Mediateca Santa Sofia nell’occasione della presentazione del nuovo scritto di Marco Santeusanio era gremita e fitta di persone, il pubblico tra l’altro ne ha prontamente e giustamente approfittato per interagire con l’autore e conoscerlo in modo più profondo.

La biografia dell’autore

Marco Santeusanio viene alla luce nel 1995 a Napoli, dopo aver studiato scrittura creativa e frequentato lezioni di insegnanti, tra i quali, lo scrittore Diego Cajelli, il romanziere Ivano Porpora, le autrici Simonetta Santamaria e Diana Lama e  lo sceneggiatore Filippo Gravino, realizza molteplici cortometraggi dal 2016 al 2018  e poi, dal 2019 al 2023, pubblica svariate short stories. Nel 2023 pubblica la sua prima raccolta di racconti, Demoni, alla quale seguirà Inferni nel 2024. Riceve numerosi premi e riconoscimenti nell’ambito di importanti concorsi letterari, tra cui, il concorso letterario Racconti Campani 2024, il Premio letterario internazionale Città di Latina e il Premio letterario internazionale Samnium.

I riconoscimenti di Città di Notte

Città di Notte, suo romanzo d’esordio, esce nel novembre 2024. Merito di Città di Notte è stato di aver già ottenuto riconoscimenti degni di nota, come la segnalazione della giuria al Premio Letterario Internazionale Le Pietre di Anuaria, e il primo posto al Premio Città di Tuscania, il leitmotiv dell’opera, invece, sembra essere presente proprio tra le sue pagine: «A volte non conta avere una meta, ma lasciarsi andare. Che inizi questo viaggio.»

L’intervista a Marco Santeusanio

Salve Marco, Come nasce la sua passione per la scrittura?

Per me la scrittura è stata da sempre una vocazione istintiva, naturale.
Sin da bambino ho sempre avuto una passione non solo nel fruire, ma nel raccontare storie. Ho iniziato a scrivere i primi racconti quando ero alle scuole elementari. Provavo a mettere su carta storie fantastiche e strampalate come solo quelle dei bambini sanno essere. Rilette oggi mi strappano ben più di un sorriso. Ho iniziato ad avere un approccio più strutturato alla scrittura solo con l’adolescenza. A diciotto anni ho seguito i miei primi corsi di scrittura creativa per il cinema, poi dal 2017 ho iniziato a pubblicare online alcuni racconti.
È stato un percorso lungo e poco lineare, portato avanti con grandi sbalzi, ma mi ha portato alla fine a pubblicare le mie prime opere più complesse. Nel 2023 ha visto la luce la mia prima raccolta di racconti “Demoni”, che ha avuto un seguito, “Inferni”, nel 2024. E oggi eccoci qui con l’uscita del mio primo romanzo, “Città di Notte”.

Di cosa tratta il suo ultimo lavoro Città di notte e cosa l’ha spinto a scriverlo?

Mi piace definirlo un romanzo di viaggio e di formazione, sebbene a livello tecnico e formale non abbia precisamente la struttura e i topoi di questi generi. È l’odissea metropolitana di un giovane e anonimo rider con il sogno della scrittura.
Chiamato a trovare una storia per un importante concorso letterario – che però è truccato, e in cui ha la vittoria assicurata – attraverserà una Napoli notturna, fredda e silenziosa, in cerca dell’ispirazione.  È un romanzo nato d’istinto, come sfogo personale. Non aveva alcuna pretesa inizialmente, ma mi son reso conto man mano che lo scrivevo che raccontava bene uno spaccato di vita di un personaggio vagabondo che, a suo modo, può raccontare una generazione e una città.  

Leggo che prima di Città di notte aveva scritto solo racconti, quanto è stato difficile invece approdare al “romanzo”?

Molto. È stato un passaggio desiderato per anni e anni, ma rinviato più e più volte. Come il protagonista del romanzo, sentivo una certa ansia: dovevo trovare una storia importante. Inoltre, il romanzo è un formato lungo, e approcciarlo mi sembrava una sfida che sentivo davvero titanica. Fatto sta, un giorno ho iniziato a scrivere e alla fine quel traguardo che mi sembrava raggiungibile solo con pianificazione meticolosa e quasi ossessiva è arrivato in modo naturale e spontaneo. Per la stesura definitiva c’è voluto del duro lavoro, ma aver terminato il libro per me è stata una liberazione. Mi son sentito sciolto da tanti pesi che mi portavo addosso.

A chi consiglia di leggere, in particolare, Città di notte?

Agli adolescenti. A chi è nato negli anni ’90. A chi è un giovane adulto e si sente ancora senza piani. E, come dice la dedica rubata ai Club Dogo all’inizio del libro, a chi ha solo sogni infranti e non sa interpretarli.

Tra i suoi prossimi progetti rientrano anche altri libri?

Attualmente i miei progetti di scrittura futura sono a uno stato ancora embrionale. In passato avevo una certa fretta di raccontare idee che erano in sviluppo, ma oggi son più maturo: so quando è troppo presto per espormi. E in questo caso sì, è troppo presto. Però son costantemente al lavoro, e mi sono promesso che questo 2025, più che un anno di pubblicazioni, sarà un anno di meditazione, studio e lavoro. Voglio scrivere tanto. Vedremo dove mi porterà questo nuovo viaggio. Spero che avrete presto notizie sul mio profilo Instagram @santeusanio.author. A presto!

  Fonte immagine Ufficio stampa

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A proposito di Clelia Moscariello

Clelia Moscariello nasce il 13 aprile nel 1981 a Napoli. Nel 1999 consegue la maturità presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele II della stessa città e nel 2008 ottiene la Laurea in Scienze della Comunicazione con il massimo dei voti: 110/110 con lode. Appassionata di musica, cinema, moda, estetica e scrittura creativa, nel 2008 ottiene il diploma di consulente letterario e redattrice di case editrici da qui lavorerà fino a diventare giornalista pubblicista e collabora con le testate Periodico italiano magazine (www.periodicoitalianomagazine.it), Laici (Laici.it), “Il Giornale del ricordo” (www.ilgiornaledelricordo.it), “Il quotidiano nazionale indipendente L’Italiano news” ( https://www.litalianonews.it/), “Pink magazine Italia”, (https://pinkmagazineitalia.it/), "Eroica Fenice" (https://www.eroicafenice.com/)“Leggere: tutti”" (https://leggeretutti.eu/) ed il blog “Border Liber” (https://www.borderliber.it/) . Nel 2010 pubblica con Davide Zedda La Riflessione la prima silloge di poesie e racconti intitolata “L’ultima notte da falena”. Nel 2017 esce la sua seconda raccolta di poesie intitolata “Questa primavera” per Irda Edizioni. A luglio 2018 esce la raccolta di ballate, “Battiti”, per le Mezzelane Casa Editrice. A novembre 2021 esce la sua nuova raccolta di ballate e racconti, intitolata “Io non amo le rose”, pubblicata dalla “Pav Edizioni”. Attualmente, oltre al suo lavoro di giornalista, Clelia Moscariello collabora con diverse agenzie pubblicitarie ed editoriali come copywriter, tra le quali la DotGhost. Dal 2018 si dedica come autrice, blogger e come social manager alla sua pagina social “Psico Baci” riguardante le citazioni letterarie e la fotografia d’autore e al blog ad essa collegato: https://frasifamose.online/. È recente il suo esordio come conduttrice radiofonica presso diverse web radio, tra le quali “Radioattiva” ed “Extraradio”. Di recente, infine, ha conseguito una certificazione di recente in web marketing ed in social media marketing presso la scuola di Milano Digital Coach e collabora con il progetto “Amori.4.0” nel team di professionisti come giornalista e scrittrice, specializzata nelle tematiche di consapevolezza ed empowerment femminile, di mainstreaming di genere, di abbattimento degli stereotipi riguardanti l’educazione e di sensibilizzazione culturale relativa all’essere donna.

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