Controtempo di Emanuela Guarnieri, il romanzo della scrittrice esordiente è stato presentato nella libreria Wojtek di Pomigliano d’Arco.
Controtempo è l’ultimo romanzo pubblicato dalla casa editrice indipendente Wojtek, scritto dall’esordiente Emanuela Guarnieri, la quale lavora come professoressa di Lingua spagnola in una scuola secondaria di primo grado a Napoli, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in Lingue e letterature iberiche e iberoamericane presso l’Università degli studi di Napoli L’Orientale.
L’autrice ha partecipato ad un incontro con il pubblico, moderato dal professore e giornalista Feliciano Pipola, presso il punto vendita della Wojtek di Pomigliano d’Arco (gestito da Ciro Marino) martedì 2 luglio.
Controtempo e la scrittura autentica di Emanuela Guarnieri secondo il parere del moderatore Feliciano Pipola
Controtempo di Emanuela Guarnieri è un romanzo breve, un’opera letteraria che manifesta una scrittura matura e un’ottima gestione della vicenda. Infatti, secondo il parere di Pipola, la scrittrice ha dimostrato di aver maturato una “voce vera della narrazione” rispetto ad altri autori esordienti:
«Il talento della scrittura è fondamentale, ma non basta (almeno, secondo me) a fare uno scrittore. C’è la necessità che si crei una sorta di connessione omeostatica tra il talento della scrittura e quel serbatoio di vita interiore fatto di emozioni, idee e suggestioni. Quando questi due vasi comunicanti entrano in contatto, nasce uno scrittore vero. […] Molti giovani autori, ma non solo (comprensibilmente alle prime pubblicazioni), cercano l’effetto o cercano di distinguersi, e […] giungono a confezionare dei testi che non sempre diciamo [essere] autentici, ma i “lettori forti” percepiscono una necessità di piacere, un desiderio a tutti i costi di farsi notare, che porta a seguire delle logiche: i racconti di trama si trasformano in soggetti, in sceneggiatura […]. Faccio questa banale presentazione perché leggendo Emanuela si percepisce che l’orizzonte in cui si muove lei è lontano da queste logiche qua e io me ne compiaccio. Da lettore, in primis, sono alla ricerca di autori veri, perché […] la letteratura che ci piace è quella che ci emoziona e i lettori veri percepiscono quando il testo è frutto di un bel calcolo o quando a dominare è la voce dell’autrice».
La genesi del romanzo Controtempo di Emanuela Guarnieri e l’importanza della musica
Dopo il preambolo curato da Pipola, Emanuela Guarnieri ha preso la parola per descrivere Controtempo al pubblico presente all’evento culturale:
« […] L’idea è un’idea alla quale lavoravo da qualche anno, nasceva come la volontà di raccontare un senso di vuoto, anche di assenza, attraverso il ritmo e quindi questa idea del battito di cuore e di legarlo al controtempo. Non voglio dire blasfemie se c’è qualche musicista in giro, ma il controtempo, più che un’assenza di ritmo, in realtà è uno spostamento di ritmo; quindi, ho cercato di giocare su questa struttura ma non è stato facile perché si rischiava di andare fuori dai binari spesso e volentieri […]. Volevo dare quest’impressione di quello che penso, i momenti realmente importanti nella vita, come le grandi gioie e i grandi dolori si fanno sentire in controtempo; quindi, infonde delle pulsioni che arrivano e (in qualche maniera) invadono il ritmo regolare della vita di ogni giorno. Questo è legato ad un alternarsi tra un tipo di scrittura realistica e tutte quelle sezioni, che si chiamano controtempo, dove c’è l’irruzione del surreale».
Infatti, secondo l’analisi del moderatore, l’autrice di Controtempo si avvale del surrealismo per poter descrivere la realtà, descritto come «il grande punto di forza di questo tempo».
Dall’America Latina con ispirazione: la questione della scrittura paratattica, le ispirazioni della letteratura ispanoamericana e le esperienze personali
In merito alla scelta di scrivere avvalendosi della paratassi, Emanuela Guarnieri ha illustrato il perché dell’adozione di questa modalità di costruzione del periodo con le seguenti parole:
«Diciamo che la formula della paratassi la trovavo indicata per questo tipo di narrazione, perché (appunto) volevo dare una cadenza ritmata, un poco dare questa cadenza di battito di cuore, ad un certo punto si sospende, poi accelera e poi inizia a battere in maniera regolare. In generale mi appartiene. Mi appartiene perché penso che pure noi scriviamo (tendenzialmente) anche nel mondo con cui tendiamo a pensare. La paratassi […] è una figura retorica interattiva, direi io […]. Quando si ha questa esigenza di dire tante cose, però che non sono sconnesse tra loro, e (in qualche maniera) questa paratassi somiglia al protagonista, ma il protagonista stesso non riesce a soffermarsi sulle cose, ha bisogno di aggrapparsi comunque a tutte le cose, che per lui sono importanti, ma ha paura di fermarsi a lungo. Quindi, una frase avvolgente e lunga non avrebbe reso (come la penso io) il suo processo mentale, la sua connessione come personaggio […]».
Dal momento che Emanuela Guarnieri è una studiosa di lingua e letteratura spagnola, non mancano le suggestioni provenienti dal realismo magico originario dell’America Latina, tra cui Jorge Luis Borges, Julio Cortázar e Horacio Quiroga. L’ultimo scrittore menzionato è uno dei preferiti della professoressa, la quale ha visitato la casa di Quiroga, nella foresta fra Argentina e Brasile, prima di iniziare la stesura del suo romanzo. Oltre alle influenze della letteratura ispanoamericana, nel romanzo Controtempo è possibile trovare anche esperienze personali di Emanuela Guarnieri:
«Questo [riferendosi al realismo magico latinoamericano] ha avuto un peso enorme proprio nell’immaginazione e nell’irruzione del surreale nella realtà. Il reale meraviglioso è di produzione sudamericana; però, voglio dire (come si sarà capito anche dalla lettura del libro), fondamentali sono stati i racconti di mia nonna. Infatti, questa figura che compare, imponente nel libro, è veramente mia nonna, che ha avuto un peso enorme nell’immaginazione, io passavo con lei tanto tempo e lei mi raccontava storie popolari e non le leggeva da nessuna parte […]. Io venivo rapita in quei momenti, erano anche racconti per lo più terribili e spaventosi ma mi affascinavano molto […]».
Il tema del “battito mancato” in Controtempo: di cosa si tratta?
In seguito, il moderatore del dibattito ha sottolineato l’esistenza di un altro tema del romanzo Controtempo della Guarnieri, ovvero quello del “battito (cardiaco) mancato”, il quale è stato spiegato da Emanuela Guarnieri nel seguente modo:
«Il battito mancato è quella sensazione che sicuramente chiunque di noi ha sperimentato nella vita, abbiamo la sensazione che il battito venga meno in un momento in cui siamo felici o in un momento particolarmente doloroso. Spesso questa mancanza, questo trattenere, è anche (se vogliamo) un po’ un momento di estasi. Spesso viene scambiato per un vuoto, qualcosa che tu hai perso, e lo stesso protagonista ha la sensazione di averlo perso questo battito. In realtà, io penso che questi momenti ti tolgano il battito, che ti fanno pensare di aver perso un pezzo di te, ma poi sono quelli che ti fanno cambiare nel tuo ritmo interno; infatti, poi il battito si comincia a sentire in ogni punto di Controtempo e non è un’assenza».
Fonte immagine di copertina: Salvatore Iaconis