Daisy Miller, uno studio di Henry James a cura di Donatella Izzo

Recensione di Daisy Miller – Uno studio, a cura di Donatella Izzo.

Henry James è stato uno dei più importanti scrittori statunitesi dell’Ottocento, noto per aver trattato nelle sue opere le tematiche della coscienza e della moralità senza voler, tuttavia, vestire i panni del moralizzatore ma soltanto quelli dell’osservatore e del descrittore di queste ultime.

Daisy Miller – Uno studio è uno dei suoi racconti più letti. Apparso per la prima volta nel Cornhill Magazine – una rivista letteraria dell’epoca vittoriana – tra il giugno e il luglio del 1878, l’anno seguente venne dato alle stampe in forma di libro. In Italia è stato ripubblicato di recente da Marsilio Editori con testo a fronte e un’approfondita e dettagliata introduzione a cura di Donatella Izzo.

Frederick Winterbourne è un giovane americano europeizzato di buona famiglia che, durante un breve soggiorno a Vevey in Svizzera, incontra nell’albergo dove alloggia, Randolph Miller un bimbetto di 9 anni molto loquace e poco educato. Grazie a lui, Frederick farà la conoscenza della sorella maggiore, Annie P. “Daisy” Miller accompagnata da una madre fin troppo permissiva e una guida, Eugenio, trattata con eccessiva familiarità. Winterbourne rimane sin da subito colpito dalla bellezza di Daisy; ciononostante non può fare a meno di notare il suo essere una fanciulla civettuola dai modi alquanto disinibiti, confidenziali e, perciò, inappropriati per una signorina nubile della buona società. Daisy, infatti, non disdegna la compagnia dei gentiluomini che le ronzano attorno ed è a Roma, dove Frederick si reca per far visita alla zia, che il ragazzo ne avrà la riprova quando la vedrà più di una volta sola insieme all’avvenente cacciatore di dote Luciano Giovanelli. Malgrado lo stesso Winterbourne cerchi in più occasioni di convincere Daisy a interrompere quella disdicevole frequentazione, lei continuerà a fare di testa sua. Purtroppo, sarà proprio questo suo forte senso di indipendenza e di libertà a costarle caro portandola a un punto di non ritorno.

Daisy Miller – Uno studio: uno scandaloso successo

Inizialmente, il racconto suscitò grande scalpore nella buona società dell’epoca perché considerato lesivo e offensivo per la maniera frivola con cui dipingeva le signorine americane. Il personaggio di Daisy, con il suo atteggiamento apertamente anticonformista – considerata la visione pudica che a quel tempo si aveva del gentil sesso – sconvolge il ruolo affidato alle donne di “angelo del focolare”. Eppure, a dispetto delle critiche, l’opera è diventata una tra le più famose e acclamate dal pubblico americano prima e mondiale poi. Il perché di questo successo è facilmente individuabile.

La storia è soltanto all’apparenza leggera, così come la sua protagonista la cui unica, ma imperdonabile, colpa è quella di essere disinibita al punto tale da essere definita “orribile”. Il racconto offre un vero e proprio studio – come riportato nel sottotitolo – di quella che era una realtà, seppure non ancora così palese e palesata, dei cambiamenti che avrebbero preso piede in seguito all’interno della società occidentale.

Henry James ha fatto della sua Daisy una vittima e, al tempo stesso, un monito rivolto a tutte le fanciulle affinché sapessero che vi era un caro prezzo da pagare qualora si fossero arrischiate a essere se stesse in una società che non lo permetteva loro. Ci sarebbero voluti molti decenni e non poche battaglie prima che il genere femminile potesse conquistare quei diritti – dei quali oggi si è perso il reale significato perché troppo estremizzati – che gli spettavano da sempre. Da ogni parte del mondo moderno, sono state innumerevoli le “Daisy” che hanno dato il loro contributo, andando contro il dispotismo familiare e societario, nella lotta per una causa giusta e comune di emancipazione da dettami vecchi e inadeguati rispetto ai mutamenti d’animo e di condizione in atto sopraggiunti con la presa di coscienza del vero senso dell’ “essere donna”.

Il popolare scrittore statunitense con Daisy Miller – Uno studio ha presentato al pubblico un esempio letterario di analisi comportamentale in relazione alle dinamiche sociali di un periodo storico che risulta essere ancora oggi, anche se per motivi diversi, di viva attualità.

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A proposito di Francesca Melis

Calabrese di nascita e sarda di origine sono laureata in Lingue e ho molte passioni: i viaggi, la musica, la fotografia, la scrittura e la lettura. In attesa di insegnare, coltivo il mio sogno nel cassetto di diventare una scrittrice.

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