Dalle stalle alle stelle è il recente testo scritto da Irene Moretti in memoria di Luigi Nava, per i tipi della casa editrice Il frangente edizioni.
Dalle stalle alle stelle: la trama
Dalle stalle alle stelle si apre con un Inizio che è, in definitiva, una fine: l’inizio di un brutto periodo, della consapevolezza di un male che attanaglia e si impadronisce della felicità, dei sogni, della vita. Irene Moretti apre il libro con un attacco scarno, secco: «Arriviamo in ospedale» e questa frase, che segna l’inizio della fine, a posteriori carica il cuore di un dolore pesantissimo.
Il ricordo si riaffaccia dolorosissimo laddove le pagine autobiografiche sembrano rivivere di voce propria nel nodo d’amore intrecciato dalle parole dell’autrice, compagna del protagonista di queste memorie: Luigi Nava.
Un racconto scritto in due, il racconto di un amore e della vita che, seppur innesto di storie e pagine scritte a distanza di tempo, fluiscono unite come l’amore; amore per il mare e amore fra innamorati: sguardi tesi verso la stessa direzione -sguardo che ritorna negli occhi di Luigi Nava ritratto nella toccante fotografia scelta per la copertina di questo libro intimissimo- fatta di vento, di sale, di mare, ma spezzata tragicamente dal tempo.
Un libro che ripercorre aneddoti e occasioni pulsanti di vita e di emozioni vissuti e provati dal protagonista insieme alla moglie, al figlio e ai suoi compagni e amici di bordo e di avventura: fra di loro, pensieri speciali sono rivolti ad Antonio Penati: «Luigi, più basso e magro, e Antonio, più alto e con più chili addosso, ricci e barba abbondanti per entrambi, vicendevolmente si chiamavano “fratellino” e “fratellone”».
«Dalle stalle alle stelle è il titolo che Luigi aveva pensato di dare al suo lungo racconto quando aveva cominciato a scrivere, a mano, i ricordi salienti della sua vita. Oltre duecento pagine fitte fitte che iniziano con le umili origini contadine della sua famiglia. La tenacia, la determinazione e la passione che metteva in tutto ciò che faceva lo avrebbero portato gradualmente a diventare uno skipper professionista di alto livello. Il vissuto della sua infanzia, fino alla giovinezza, è però il leitmotiv, l’elemento cardine che unisce tutte le sue esperienze e che sta alla base del suo successo»: così Irene Moretti chiarisce ai lettori il motivo, la scelta, del titolo di questo libro, fatto di vissuto, ricordo, emozioni, genuinità.
Le pagine che si avvicendano sono un susseguirsi di sentimenti e di parole miste di amore, pianto, ricordi. Una tensione particolare – ovviamente – verso il male oscuro e amarezza verso «alcuni illustri oncologi, quelli che si vedono in televisione, quelli esperti della vita altrui che poi della vera vita altrui se ne strafregano, quelli che neanche ti guardano in faccia, infilano il dischetto con le immagini della tua tragedia nel computer e sparano sentenze senza conoscerti, senza sapere o chiedere chi sei, come ti senti»; una constatazione lucida sulla desolante miseria umana di taluni che addolora e che stringe il cuore del lettore intorno alla sofferenza di un uomo e della propria famiglia.
Dalle stalle alle stelle è un testo lungo, difficile, che prende – con una stretta – il cuore.
Fonte immagine in evidenza: casa editrice Il Frangente edizioni