Alessio Romano e il suo D’amore e baccalà (Recensione)

D'amore e baccalà

D’amore e baccalà, è difficile spiegarlo. Non è un romanzo, non è un diario di viaggio, non è un guida turistica. Eppure, il nuovo lavoro di Alessio Romano, edito da EDT, è tutto questo insieme. D’amore e baccalà si presenta come un prodotto unico nel suo genere, in grado di unire una trama divertente e leggera a notizie utili per chi volesse intraprendere un viaggio alla scoperta della vera protagonista del libroLisbona. La capitale portoghese, infatti, con i suoi profumi, sapori e colori è la vera regina di questa colorata narrazione. Alessio Romano, evidentemente innamorato di ciò che Lisbona è e rappresenta, dispensa al lettore una serie di consigli pratici, ovviamente soprattutto gastronomici, ma anche riguardanti musei, negozi e attrazioni, così che il suo libro diventi, come detto, un prodotto a metà strada fra la narrazione di viaggio, la guida turistica e il puro romanzo narrativo. Al centro, l’amore. Amore in tutte le sue forme: per il cibo, per le tradizioni di un popolo antico e fiero, per le donne, per la vita.

Scritto in prima persona, D’amore e baccalà racconta, per prima cosa, di un viaggio: protagonista è Alessio, un giovane scrittore, giunto a Lisbona per esplorarne le peculiarità gastronomiche. Appena arrivato, però, ha la disavventura di cadere dal tram numero 28, quello che, per tradizione, si dovrebbe prendere al volo per visitare le bellezze della città. La botta gli procura un bernoccolo che, di quando in quando, gli causerà una serie di allucinazioni, durante le quali incontrerà la regina del Fado Amalia Rodriguez, Fernando Pessoa e altri personaggi della cultura portoghese, oltre al nostro Antonio Tabucchi. La caduta dal tram lo porterà anche a fare la conoscenza della bella Beatriz. Alessio si innamora a prima vista, lei no. Lui la insegue per tutta la città e, pur incontrando sulla sua strada nuovi amici, continua a cercare quella donna che, con un solo sguardo, gli ha rapito il cuore. Infine, Alessio e Beatriz si trovano, ma un nuovo momento allucinatorio, spinge il protagonista a chiedersi se la bella Beatriz sia mai stata reale o meno.

D’amore e baccalà di Alessio Romano: un libro sospeso tra sogno e realtà

Alessio Romano costruisce questo suo racconto come un continuo altalenare tra due dimensioni, quella immaginifica e quella reale, che si compenetrano, rendendo quasi impossibile, in alcuni momenti, capire dove inizi l’una e dove l’altra finisca. Il protagonista della vicenda e, insieme a lui, il lettore, si trova ad essere sottoposto ad una continua oscillazione tra sogno e realtà e, nell’uno e nell’altro caso, sono le sensazioni a farla da padrone.

Più che per la storia, di per sé abbastanza leggera, sebbene godibile grazie allo stile ironico e fresco, è l’elemento impressionista che permea tutto il libro a renderlo interessante: leggendo D’amore e baccalà, sono le “impressioni” a dominare. Quindi è come se l’autore invitasse il lettore, o il viaggiatore, a scoprire il mondo che lo circonda non solo attraverso la vista, ma mediante tutti i sensi. Così, insieme al protagonista, ascoltiamo il dolce e struggente canto del Fado; con lui ci emozioniamo mangiando il bacalhau fumante, piatto tipico dal sapore antico. Viviamo i suoi sogni ad occhi aperti, prendiamo un caffè seduti con Pessoa, percorriamo un tratto di strada con Marcello Mastroianni. E, sebbene alcune esperienze descritte siano frutto di una particolare (in)disposizione mentale, D’amore e baccalà fa scaturire il desiderio di vedere con i propri occhi le bellezze di Lisbona, assaggiare i suoi cibi e, perché no, lasciarsi trasportare anche nella dimensione onirica di cui il romanzo si costituisce

Alessio Romano, biografia 

 

ALESSIO ROMANO (Pescara, 1978) ha debuttato nel 2006 con Paradise for all (Fazi editore), un giallo ambientato alla Scuola Holden – dove ha studiato Tecniche della narrazione e oggi insegna – salutato dal critico del Corriere della Sera Antonio d’Orrico come “uno dei migliori esordi della stagione”. È autore di Solo sigari quando è festa (Bompiani, 2015) e curatore de Gli stonati. Manifesto letterario per la legalizzazione della cannabis (NEO Edizioni, 2017).

D’amore e baccalà è l’undicesimo volume di Allacarta. Ogni viaggio una storia, ogni storia un piatto.
Nella stessa collana – tra gli altri – Paolo Cognetti, Tutte le mie preghiere guardano verso ovest, Marco
Malvaldi, La famiglia Tortilla, Andrea Bajani, È bellissimo il vostro pianeta, Fabio Geda, Itadakimasu.
Umilmente ricevo in dono, Giuseppe Culicchia, My Little China Girl, Piersandro Pallavicini, A Londra con mia figlia (e Harry Styles).


Alessio Romano, libri

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