Francesco Maria Caligiuri è uno scrittore calabrese che lavora e vive a Roma, città del quale è innamorato. Nel 2013 pubblica il suo primo romanzo “La totalità dei fatti”, libro molto apprezzato sia dalla critica che dai lettori. Nelle sue opere analizza in maniera filosofica il mondo, non perdendo mai di vista l’ironia che caratterizza le sue parole, combinandola a sagacità e delicatezza. La ricerca del senso dell’esistenza è il fulcro dei suoi componimenti che appaiono al lettore chiari, semplici ma sempre molto incisivi.
D’Io, ultimo romanzo dell’autore edito da Ferrari editore, è la storia di un professore di storia e filosofia che, in seguito ad un rocambolesco incidente in moto, si salva per miracolo grazie ad un “refrigeratore” presente in ambulanza. L’uomo, che non si è mai sposato e non ha mai avuto figli per sua scelta, poiché l’insegnamento stesso gli permetteva di occuparsi e preoccuparsi dell’educazione dei giovani con i quali aveva a che fare quotidianamente, incontra per caso una ragazza in un locale.
La ragazza, una giovane affetta dalla sindrome di Asperger e quindi ipersensibile ai rumori, agli odori, alle luci, priva di empatia, ha dei lineamenti che attirano e incuriosiscono immediatamente l’uomo. Tra i due, lentamente, si instaura un profondo rapporto di confronto, dialogo, vicinanza emotiva. Motivo scatenante del loro avvicinamento è la musica inizialmente, in seguito la giovane comincia ad avere un reale bisogno dell’uomo, al quale chiede aiuto per fronteggiare le varie problematiche che la sua sindrome comporta.
d’Io di Maria Caligiuri
I due si ritrovano in giro tra i locali di Roma a presenziare a concerti, ad andare tra vari musei, a girovagare alla ricerca del senso della vita, a dialogare sulla religione, sul Bene e sul Male, sull’Amore. Alle gite dei due in seguito si unisce anche il refrigeratore, il ragazzo che aveva salvato il professore. L’ormai anziano uomo comincia a provare una forma di affetto spassionato e privo di razionalità per i due giovani, arrivando perfino a sperare che tra i due possa nascere qualcosa.
La narrazione si dilunga in questo modo: mentre si cammina tra le strade della Capitale, si percorrono altrettanto le vie dell’Io del docente e dei due giovani ragazzi. Un incontro inaspettato tra il professore e la madre della giovane stravolgerà la narrazione portando la storia ad un sorprendente epilogo.
Maria Caligiuri, servendosi di molteplici riferimenti filosofici, musicali, letterari, artistici, compone un romanzo di immane rilevanza culturale. Analizzando dettagliatamente le caratteristiche psico-fisiche dei tre personaggi e non perdendo mai di vista la descrizione meticolosa di ognuno di loro sia nell’aspetto esteriore che in quello interiore, svolge un compito fondamentale: insegna al lettore.
A tratti ironico, a tratti profondo, a tratti leggero, a tratti metodico, Maria Caligiuri scava nella psiche dei personaggi usando un lessico semplice, fluido, chiaro, diretto ma carico di profondità, saggezza, filosofia. Il senso della vita, Dio, l’analisi dell’amore e la ricerca del Bene e del Male, la ricerca della felicità in un mondo infelice, tematiche che si dilungano per l’intero racconto. Un excursus che ha come compito quello di rompere il confine accademico tra letteratura e filosofia. Da leggere.
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