Disagiotopia, edito da D editore, è una raccolta di saggi che indaga sul malessere sociale e psicologico vissuto negli ultimi anni dalla nostra generazione.
A una prima occhiata il titolo Disagiotopia potrebbe essere quello di un romanzo, di una serie televisiva o di una graphic novel dove i personaggi principali sono alle prese con disavventure piene di “disagi” quali imprevisti o contrattempi, magari conditi da un aroma ironico. Invece questa raccolta di saggi, edita da D editore e facente parte della collana Escathon curata da Raffaele Alberto Ventura, dipinge nient’altro che l’amara realtà da cui siamo circondati. Per essere precisi, parafrasando il sottotitolo che campeggia sulla copertina, «il malessere, la precarietà e l’esclusione nell’era del tardo capitalismo»
Disagiotopia, contenuto dei saggi
I saggi contenuti nel libro costituiscono il resoconto di un ciclo di conferenze tenutosi nel 2017 al Politecnico di Milano, coordinato da Florencia Anderola.
Ricercatrice indipendente specializzata in storia dell’architettura, Anderola si è avvalsa dell’aiuto di otto personalità del mondo storico, urbanistico, filosofico e psicologico per analizzare l’atmosfera di incertezza che domina la società e i pensieri di ognuno di noi. Insomma, i tanti disagi che riguardano ogni singolo individuo di ogni nazione e che formano una landa desolata e fatiscente detta proprio “disagiotopia”.
A donarci le mappe in cui muoverci in questo scenario sono Raffaele Alberto Ventura e Florencia Andreola che, rispettivamente nell’introduzione e ne L’epoca dei malesseri, mostrano come il disagio sia oramai divenuto parte integrante della società e della cultura di massa «Da Bugo a Calcutta passando dagli youtuber più disimpegnati» e abbia aumentato il clima di incertezza e di disillusione che colpisce soprattutto tutti quei giovani figli dei baby boomers costretti a subire le conseguenze della crisi economica e sociale che da anni colpisce il nostro paese e che la pandemia causata dal Covid-19 non ha fatto altro che peggiorare.
Guido Mazzoni, saggista e critico letterario, in Quattro crisi mostra come il potere politico, a partire dalla fine degli anni ’80 – ’90, abbia portato alla fine di tutte quelle determinate certezze alimentando il consenso di alcuni personaggi della scena politica. Contro la società della prestazione di Federico Chicchi, professore di sociologia economica presso l’Università di Bologna, delinea le conseguenze derivanti dallo sfruttamento e dal mito del successo a ogni costo sul piano della psicopatologia.
La statunitense Saskia Sassen descrive in Pulizia economica. Il fallimento vestito in abiti eleganti il lato oscuro che si cela dietro i dati positivi dei principali governi occidentali, per l’appunto quella “pulizia economica” che ridimensiona l’economia di molti paesi con conseguenze drammatiche sulla vita di molti lavoratori. Invece Loretta Less, professoressa di geografia al King’s College di Londra, si occupa di gentrification all’interno di Gentrification planetaria. Apartheid istituzionalizzato?. Un titolo provocatorio, grazie al quale mostra come negli ultimi anni molte aree urbane siano passate dallo stato di zone proletarie a quello di zone borghesi tramite la loro riqualificazione, dando il via all’aumento dei prezzi degli affitti e a una larga speculazione su di essi.
Pier Vittorio Aureli e Maria Shèhèrazade Giudici indagano sulla rilettura degli spazi domestici in Orrore familiare. Per una critica dello spazio domestico, mostrando come la casa intesa come “luogo domestico” diventi una gabbia di frustrazioni e disagi. A chiudere il libro è un saggio dello psicologo Umberto Galimberti dal titolo significativo: Il disagio dei giovani nell’età del nichilismo, un’analisi di come la generazione dei millennials sia quella che sopporti più di tutte il peso di questa crisi non soltanto economica e sociale, ma anche umana.
Fonte immagine: ufficio stampa