Don Juan Tenorio, José Zorilla | Recensione

El Don Juan Tenorio

Don Juan Tenorio è un’opera teatrale scritta nel 1844 da José Zorrilla y Moral, ed è considerata uno dei drammi più famosi e frequentemente rappresentati del romanticismo spagnolo, un vero classico. L’opera si ispira liberamente alla leggenda di Don Giovanni, il celebre seduttore di Siviglia, ma ne offre una versione originale e innovativa, in cui il protagonista, alla fine, trova la redenzione attraverso l’amore vero e puro. In questo articolo, esploreremo la vita di Zorrilla, la leggenda di Don Giovanni, la trama avvincente e il significato profondo di Don Juan Tenorio, un’opera immortale.

José Zorrilla y Moral: vita e opere del poeta romantico spagnolo

José Zorrilla y Moral nasce a Valladolid, una città storica della Spagna, il 21 febbraio 1817, in una famiglia di tradizioni. È considerato, dalla maggior parte dei critici e degli studiosi, uno dei più importanti poeti e drammaturghi del romanticismo spagnolo, un movimento letterario che esaltava il sentimento e l’individualità. La sua carriera letteraria si sviluppa e si articola tra Spagna, Francia e Messico, dove visse per alcuni anni alla corte dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo, trovando ispirazione e successo.
Zorrilla scrisse poesie liriche e drammi di vario genere, spesso ispirati a temi religiosi, patriottici e leggendari, elementi tipici del romanticismo. Tra le sue opere più note, che riscossero grande successo di pubblico, ricordiamo A buen juez, mejor testigo, El capitán Montoya e El Cristo de la Vega, testi che mostrano la sua versatilità.
Morì a Madrid, la capitale spagnola, il 23 gennaio 1893, lasciando un’eredità letteraria importante e duratura.

La leggenda di Don Giovanni: da Tirso de Molina a Zorrilla

Le origini del mito: El Burlador de Sevilla

La figura di Don Giovanni (Don Juan in spagnolo) appare per la prima volta, in modo compiuto, nella letteratura spagnola nell’opera teatrale El Burlador de Sevilla y convidado de piedra (Il beffatore di Siviglia e il convitato di pietra), attribuita a Tirso de Molina, pseudonimo di Gabriel Téllez, e pubblicata intorno al 1630. Un’altra opera teatrale di Tirso de Molina, un drammaturgo molto prolifico, in cui appare il personaggio è Tan largo me lo fiais, che contribuisce a delineare le caratteristiche del personaggio, rendendolo immortale.

Il Don Giovanni libertino e senza scrupoli

In queste opere, che costituiscono il punto di partenza della leggenda, Don Giovanni è un nobile dissoluto, un seduttore incallito e spregiudicato che inganna e abbandona le donne, senza curarsi minimamente delle conseguenze delle sue azioni, mostrandosi privo di morale. È un personaggio ribelle e arrogante, che sfida apertamente le leggi divine e umane, e che alla fine viene punito, in modo esemplare, per la sua empietà e per la sua condotta dissoluta, un destino tragico che serve da monito.

Don Juan Tenorio: trama e personaggi dell’opera di Zorrilla

L’opera di José Zorrilla, pur ispirandosi alla leggenda secolare di Don Giovanni, ne offre una versione più romantica, più umana e incentrata sul tema della redenzione, un tema caro alla sensibilità romantica. Il dramma, molto popolare in Spagna, è diviso in due parti, che presentano una notevole evoluzione del personaggio principale, da peccatore impenitente a uomo redento dall’amore, offrendo così una nuova prospettiva.

Prima parte: il Don Juan seduttore e scommettitore

Nella prima parte, ambientata a Siviglia, Don Juan Tenorio è ancora un libertino, un seduttore spietato, crudele e un uomo dedito a scommesse audaci e pericolose, che non si ferma davanti a nulla. A Siviglia, città piena di fascino e di mistero, si incontra con Don Luis Mejía, un altro nobile dissoluto e suo rivale, per confrontare i risultati di una scommessa fatta un anno prima: chi avrebbe sedotto più donne e ucciso più uomini in duello, in una gara di empietà. Don Juan risulta vincitore, ma i due, insoddisfatti, decidono di rilanciare la scommessa, aggiungendo una nuova sfida, ancora più audace: Don Juan dovrà sedurre una novizia prossima ai voti, una prova di grande difficoltà.

Seconda parte: l’amore per Doña Inés e la redenzione

Don Juan, con la sua audacia, rapisce dal convento Doña Inés, la novizia promessa sposa di Don Luis, e se ne innamora perdutamente e sinceramente, per la prima volta nella sua vita. L’amore puro e incondizionato per Doña Inés trasforma radicalmente Don Juan, che per la prima volta prova sentimenti sinceri, profondi e autentici, scoprendo un lato di sé che non conosceva.
Tuttavia, il padre di Doña Inés, il Commendatore Don Gonzalo de Ulloa, sfida Don Juan a duello, per vendicare l’onore della figlia, e viene ucciso in questo scontro. Don Juan, sconvolto e inseguito, è costretto a fuggire, abbandonando Doña Inés, che, distrutta dal dolore per la perdita del padre e dell’amato, muore di crepacuore, un destino tragico.
Cinque anni dopo, Don Juan torna a Siviglia, in incognito, e scopre che la sua casa è stata trasformata in un cimitero, dove si trovano le statue di Don Gonzalo, Don Luis (ucciso in duello da Don Juan) e Doña Inés, un luogo di morte e di ricordi dolorosi.
Sconvolto dal rimorso e dal pentimento, Don Juan prega con fervore sulla tomba di Doña Inés, implorando il suo perdono e la sua intercessione divina. La statua di Doña Inés, miracolosamente, prende vita e gli rivela di aver fatto un patto con Dio: la sua anima pura e innocente salverà quella dannata di Don Juan, se lui si pentirà sinceramente e profondamente dei suoi peccati passati.
Don Gonzalo, sotto forma di statua animata, cerca di trascinare Don Juan all’inferno, ma l’amore potente e salvifico di Doña Inés intercede per lui, e Don Juan, finalmente pentito, ottiene la salvezza divina, grazie alla misericordia e all’amore.

Il significato di Don Juan Tenorio: amore, perdono e redenzione

La redenzione di Don Giovanni: un tema centrale

Il tema centrale e fondamentale dell’opera di Zorrilla è la redenzione, la possibilità di riscatto anche per il peccatore più incallito e più crudele. A differenza del Don Giovanni di Tirso de Molina, che viene punito in modo esemplare per la sua empietà e la sua vita dissoluta, il Don Juan di Zorrilla si pente sinceramente dei suoi peccati e viene salvato dall’amore puro e incondizionato di Doña Inés, una figura angelica. L’opera mostra quindi la possibilità di un cambiamento interiore, di una trasformazione profonda dell’animo umano, anche di fronte agli errori più gravi, offrendo un messaggio di speranza.

L’amore come forza salvifica

L’amore, in particolare l’amore puro, sincero e incondizionato di Doña Inés, è presentato come una forza potente e salvifica, capace di redimere anche il peccatore più incallito e più crudele, di trasformare il cuore più indurito. L’opera di Zorrilla è quindi un inno all’amore, al perdono, alla misericordia e alla possibilità di redenzione, temi cari alla sensibilità romantica e alla tradizione cristiana. L’amore è visto come una forza che trascende la morte e che può portare alla salvezza eterna, un messaggio di grande speranza e di consolazione per l’uomo.

L’eredità di Don Juan Tenorio e la sua importanza nella cultura spagnola

Don Juan Tenorio è una delle opere più popolari, più amate e più rappresentate del teatro spagnolo, un vero e proprio classico che continua a essere messo in scena con successo. Viene tradizionalmente rappresentata nei teatri spagnoli il giorno di Ognissanti (1° novembre), una data significativa che sottolinea il tema della morte e della redenzione. L’opera di Zorrilla ha contribuito in modo determinante a trasformare la figura di Don Giovanni da simbolo di empietà e di dissolutezza a simbolo di redenzione e di speranza, influenzando numerose opere successive e consolidando il mito di Don Giovanni, con le sue molteplici sfaccettature, nella cultura popolare spagnola e mondiale, rendendolo immortale.

Fonte immagine: Wikipedia

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