Fazi nella collana “Le strade” riedita “Due sulla torre” (2021, titolo originale “Two on a tower”, traduzione di Chiara Vatteroni) nono romanzo del poeta e autore britannico Thomas Hardy, la cui prima edizione è stata pubblicata in tre volumi nel 1882.
Poeta e romanziere inglese, Thomas Hardy nasce a Higher Bockhampton, nel Dorset il 2 Giugno 1840. All’età di ventidue anni si trasferisce a Londra e inizia a scrivere poesie che hanno come tema la vita rurale. Non riuscendo ad arrivare al pubblico con la poesia, decide di tentare maggior fortuna con la narrativa. Il suo primo successo fu “Via dalla pazza folla” del 1874, cui seguirono “Il ritorno al paese” nel 1878 e “Il sindaco di Casterbridge” nel 1886. Dopo lo scalpore suscitato da altri suoi due libri pubblicati tra il 1891 e il 1895 (Tess dei d’Urberville e Jude l’oscuro), in cui derideva le convenzioni dell’epoca Vittoriana, Hardy dedicherà il resto della sua vita alla composizione di poesie.
Due sulla torre, trama del romanzo
Giudicato immorale per gli argomenti trattati il romanzo, sullo sfondo del romantico Dorset, il Wessex vagheggiato da Hardy e spesso sfondo delle sue opere, descrive la storia d’amore tra il giovane astronomo Swithin St. Cleeve e Lady Viviette Constantine, una donna colpevole non solo di essere già sposata, ma soprattutto di essere di dieci anni più grande del suo innamorato. Inoltre nella rigida società Vittoriana è la differenza sociale tra i due a pesare come un macigno su una relazione già di per sé contrastata. Due sulla torre è ambientato in una campagna verdeggiante e suggestiva, descritta in maniera minuziosa. A dominare il paesaggio e la narrazione è una torre, di proprietà del marito della protagonista Viviette Constantine. Tale luogo assume un forte significato simbolico, in quanto punto di congiunzione tra le vicende terrene e il cielo verso il quale tende, ma anche un ruolo galeotto. Infatti, Viviette, in seguito alla scomparsa in Africa del marito, in balìa della solitudine e della ritrovata libertà, decide di esplorare la torre, ed è proprio qui che incontra il giovane protagonista Swithin St. Cleeve, impegnato nei propri studi di astronomia. La passione tra i due nasce quasi subito, ma quello che doveva essere una gioia, la possibilità di una vita ritrovata e di un amore lieto, diventa una difficoltà non indifferente quando la relazione tra i due si trasforma nel fulcro di numerosi problemi legati alla morale dell’epoca. La loro storia è totalmente anticonvenzionale e passa attraverso i commenti della gente circostante e la continua ricerca di sotterfugi. Inoltre non mancheranno diversi interventi che metteranno a dura prova il fragile equilibrio della coppia.
In Due sulla torre emerge il delicato e complesso equilibrio tra uomini e donne di quel tempo. Un equilibrio precario, in cui impattano molteplici variabili come l’età, la condizione sociale e il desiderio di prestigio nella piena convinzione che il matrimonio sia qualcosa a cui cedere facilmente se la passione è insopprimibile. Ma nello stesso tempo anche un atto dal quale trarre il massimo vantaggio, poiché unico mezzo di realizzazione e sostentamento per la donna. Superstizione, divario sociale, leggerezza, ingenuità e romanticismo regnano incontrastati nel tentativo di rendere complicata la vita degli uomini e delle donne. Sebbene l’ambientazione sia molto classica e conosciuta non è scontata, e molti personaggi secondari rimangono nella memoria del lettore grazie alla loro caratterizzazione. La narrazione è scorrevole e i continui colpi di scena, dosati sapientemente, invogliano il lettore a non interrompere mai la lettura.