El cuarto de atrás – Carmen Martín Gaite

El cuarto de atrás, Carmen Martín Gaite

El cuarto de atrás è un romanzo dell’autrice spagnola Carmen Martín Gaite, pubblicato nel 1978, che segna un importante momento nella narrativa spagnola; infatti, El cuarto de atrás, è specchio della società contemporanea, del crescente fenomeno del femminismo, della ricostruzione sociale post-dittatura, della ricostruzione della memoria e della nuova sensibilità narrativa.

El cuarto de atrás vede un inizio in medias res: nel pieno di un brusco temporale notturno la protagonista, la stessa autrice e narratrice, Carmen Martín Gaite, riceve la visita di un misterioso uomo vestito di nero, che si reca a casa sua per intervistarla e in questo modo i due iniziano una conversazione che avrà luogo per tutta la notte tra le mura della casa della protagonista. Tra una domanda e l’altra Carmen si aprirà, spalancherà il suo cuore, darà voce alle emozioni e alle pulsioni più represse e nascoste, parlando della sua infanzia, delle sue esperienze, delle sue paure, della dittatura, della repressione, degli effetti del franchismo, delle persone che affollano i suoi ricordi e dei momenti cruciali della sua vita. Tutti questi argomenti, inoltre, si mescolano al gioco letterario, all’intertestualità, al tema della creazione e dell’avventura letteraria e tutte queste caratteristiche intrecciate tra loro costituiscono non solo la trama, ma anche l’essenza e la peculiarità de El cuarto de atrás.

El cuarto de atrás è un romanzo sorprendente innanzitutto per la trama estremamente ricca, complessa, elaborata, dettagliata; infatti, l’autrice oltre che raccontare le proprie esperienze personali, inserisce la presenza di questo intervistatore misterioso, ambiguo, controverso, attraente, ma anche in un certo senso inquietante e spaventoso, tant’è che alla fine questo interlocutore scomparirà improvvisamente. Da qui deriva la grande misteriosa incognita de El cuarto de atrás: tutto ciò che è accaduto è realtà o finzione? Tuttavia, con l’improvviso dileguamento dell’uomo vestito di nero c’è la misteriosa e magica apparizione di un manoscritto con esattamente riportata la conversazione tenutasi durante la notte precedente, ovvero proprio il romanzo che il lettore sta leggendo. Quindi, El cuarto de atrás si conclude con un finale inaspettato e a sorpresa, che lascia i lettori esterrefatti ed incuriositi dalle vicende appena trascorse.

Dunque, El cuarto de atrás è estremamente simbolico e artificioso, e già a partire dal titolo ciò è piuttosto evidente: El cuarto de atrás rievoca un importantissimo saggio ed è, infatti, un chiaro riferimento a Virginia Woolf e al suo saggio “A Room of One’s Own”. L’autrice fornisce un proprio omaggio alla scrittrice anglofona e coglie l’occasione per celebrare la presenza di un luogo che si configura come un deposito di memorie addormentate, un magazzino di emozioni dimenticate o represse, che aspettano solo il momento di essere risvegliate dopo circa ben 40 anni di dittatura; infatti, il romanzo è stato pubblicati a soli tre anni dalla morte del dittatore Francisco Franco e allude all’esigenza di riscattare e rivendicare il passato attraverso la scrittura e la memoria. La scrittura è il simbolo di questo paradiso perduto della sua infanzia, il suo rifugio, un’evasione. Questa stanza, a cui si fa riferimento già nel titolo, altro non era che un luogo in cui da bambina manifestava in modo solitario la propria libertà, ciò che mancava a tutti gli spagnoli, era il luogo dell’immaginazione, dove niente era proibito e tutto veniva concesso, dove ogni illusione diventava realtà. Con il passare del tempo, questa stanza dei giochi della sua infanzia viene adibita ad altri usi ed è solo così che Carmen Martín Gaite deve trovare un altro rifugio, un altro “cuarto de atrás“, e affida la propria sensibilità alla scrittura, elemento capace di creare una realtà alternativa e parallela, in grado di mantenere la dimensione del sogno sempre attiva, mondo sempre accessibile, libero, creativo. In questa particolare situazione è il genere fantastico che permette a Carmen Martín Gaite di sperimentare e di liberarsi dalle catene della società.

In conclusione, il fine ultimo de El cuarto de atrás di Carmen Martín Gaite è quello di promuovere la comunicazione, il ricordo, la ricerca di un interlocutore, una speranza, la memoria e, soprattutto, liberarsi da tutti quei grovigli che annebbiano la sua mente da troppo tempo e che albergano nella sua vita.

Fonte immagine: Wikipedia.

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