Elena Piscopo, l’intervista all’autrice del romanzo Il silenzio dell’universo

Elena Piscopo

Elena Piscopo, l’intervista alla giovane autrice del romanzo fantascientifico Il silenzio dell’universo pubblicato da Graus Edizioni

Elena Piscopo è la giovane autrice del romanzo fantascientifico Il silenzio dell’universo, pubblicato da  Graus Edizioni, con il quale ha vinto il concorso letterario A tutto volume organizzato da Radio Punto Nuovo e dalla stessa casa editrice. Il silenzio dell’universo è un romanzo che affronta il tema del multiverso, del viaggio inter-dimensionale, dell’imminente fine del mondo e dell’inquinamento. La protagonista dell’opera  si chiama Hazel, una ragazza descritta come disordinata, bugiarda ed egoista, la quale si trova davanti all’imminente estinzione della vita sulla Terra a causa dell’arrivo di un meteorite nell’anno 1996. Mentre Hazel vive i suoi “presunti ultimi giorni di vita”, ha l’occasione di incontrare diversi personaggi che rappresentano un’umanità decadente, totalmente priva di valori e disinteressa a ciò che sta accadendo… 

L’autrice Elena Piscopo ci ha raccontato la genesi della sua opera, quali sono state le sue influenze letterarie e cinematografiche e diverse curiosità legate alla vicenda del romanzo. 

Elena Piscopo racconta le genesi del suo romanzo Il silenzio dell’universo e descrive le citazioni letterarie e cinematografiche presenti al suo interno

Innanzitutto, chiedo alla scrittrice Elena Piscopo di raccontarci la genesi artistica ed editoriale del suo romanzo Il silenzio dell’universo.

Il silenzio dell’universo è nato un po’ per prova e un po’ per errore. Mi spiego, ho sempre desiderato scrivere un romanzo fantasy/fantascientifico, ma mi sono resa conto fin dai primi tentativi di non essere in grado, di non avere le competenze per avventurarmi su questa strada. Tuttavia, mi era rimasta una cornice mezza fantascientifica a cui ho deciso di non rinunciare e semplicemente ho cambiato rotta, lasciando che questa storia prendesse piedi un po’ da sola. Dopo poco dalla fine dell’opera mi è comparsa la pubblicità del concorso “A tutto Volume” promosso da Graus Edizioni e Radio Punto Nuovo, era un periodo un po’ difficile, sono sempre stata una persona riservata su tutto che riguarda la scrittura, e spinta un po’ dalla rabbia, anche per zittire la timidezza, ho deciso di mettermi in gioco. Ho partecipato a questo concorso senza nessuna prospettiva e mai avrei pensato di arrivare alla fine, invece in maniera del tutto inattesa, eccomi qua con un sogno realizzato.

Il silenzio dell’universo è un romanzo apocalittico in cui il pianeta Terra è minacciato dal cambiamento climatico e da una terribile pioggia di asteroidi. Per la stesura del soggetto lei si è ispirata alla letteratura apocalittica, come all’Apocalisse di San Giovanni o all’epilogo del romanzo La coscienza di Zeno di Italo Svevo, oppure al cinema catastrofico hollywoodiano, come a Deep Impact, The Day After Tomorrow- L’alba del giorno dopo o Armageddon- Giudizio finale?

Il silenzio dell’universo prende vari spunti letterari, sociologici e cinematografici. Sicuramente Svevo e Joyce mi hanno molto influenzato per lo stile dell’opera. Il libro è un’opera introspettiva proprio perché vuole conversare con il lettore mostrando i suoi conflitti. Opere come Mr Nobody di Jaco Van Dormael e Donnie Darko di Richard Kelly hanno sempre influenzato il mio vissuto con il dinamismo autentico, umano e i loro riferimenti fantascientifici. Infine, autori come Zygmunt Bauman e la “vita liquida” mi hanno sempre affascinato, questa costante ricerca di un’identità fluida, dispersa che fa fatica ad essere un’individualità autentica a favore di una collettività che può schiacciarti credo rappresenti bene la nostra generazione».

Il tema del viaggio, del peccato e la questione della narratrice inattendibile nel romanzo di Elena Piscopo

Il romanzo è stato descritto nel comunicato stampa come un racconto di un viaggio “sulla strada” (proprio come il titolo della celeberrima opera di Jack Kerouac), in cui la protagonista incontra personaggi provenienti da una versione “peccaminosa, perversa e contradditoria della società americana”. Esiste un punto di contatto tra il tema della perversione dei costumi e del consumismo con l’imminente fine tra le pagine del suo romanzo?

Nel libro, i protagonisti si addentrano in un viaggio on the road da New York a San Francisco. Un viaggio dove ho cercato di rappresentare la contraddizione che avvolge questa cornice, una terra che da un lato è rassegnata e dall’altro cerca ancora di voler vivere negli ultimi istanti nel modo più violento. Durante l’opera ci sono degli episodi dove emerge questo conflitto estremo tra la perversione umano e il consumismo sfrenato dove ognuno ha la sua parte in un amalgamato mal riuscito. Una sorte di carpe diem snaturato da qualsiasi perbenismo.

La protagonista dell’opera, ovvero la giovane Hazel, potrebbe rivelarsi una narratrice inattendibile, la quale sta immaginando questo imminente Giorno del giudizio. Possiamo paragonarla ad una situazione come quella di altri narratori  inattendibili come in American Psycho di Bret Easton Ellis oppure in Fight Club di Chuck Palahniuk? Invece, dal punto di vista onirico, potrebbero esserci connessioni con la “scrittura allucinata” di William S. Burroughs, l’autore di Pasto Nudo?

Hazel, o come verrà presentata inizialmente “la protagonista” dato che anche il suo nome è fittizio, è sicuramente una narratrice inattendibile. Lei stessa vorrebbe scappare dal peso di questo ruolo, non farsi travolgere dagli eventi e non essere di rilievo. È una narratrice e protagonista contraddittoria e bugiarda in bilico tra il desiderio di vivere, la rabbia di ciò che la condanna e la fuga da tutto, perché è molto più facile abbandonarsi agli eventi, che scegliere. È una persona dallo sfaccettare più tristi e meschine che durante l’opera verrà costantemente messa alla prova nel dimostrarsi chi è davvero.

La vicenda del romanzo Il silenzio dell’universo è ambientata nell’anno 1996. Cosa si cela dietro la scelta di tale data?

Questa data è nata un po’ per caso, gli anni 90’ sono sempre stati emblematici e volevo una data che potesse rappresentare quegli anni e anche la loro fine senza magari essere eccessivamente a ridosso.

Un book-trailer per il romanzo Il silenzio dell’universo, la pubblicità cinematografica come aiuto per incuriosire i lettori

Luca Arcamone, Livio Siano, Irene Tatavitto e Francesca Romano hanno collaborato per la realizzazione di un book- trailer dedicato al  libro Il silenzio dell’universo. Cosa ne pensa di tale iniziativa? Potrebbe incuriosire il pubblico dei lettori sui social network e aiutare una scrittrice emergente a farsi conoscere da più persone?

Ho sempre avuto il chiodo fisso di voler rappresentare quest’opera attraverso un formato visivo. Gran parte delle scene scritte le ho sempre immaginate visivamente e arrivato a un certo punto ho deciso di provare a realizzare qualcosa. Il book-trailer del libro è stata una sfida incredibile in cui mi sono potuta mettere in gioco come art director e sceneggiatrice sia da sola e con un gruppo di persone e professionisti eccezionali. Luca Arcamone è uno scultore napoletano eccezionale, la sua visione è incredibile come le sue maschere, dei pezzi unici e squisitamente umani. Livio Siano e Irene Tatavitto sono due professionisti del settore fotografico e video, dinamici e creativi nelle loro espressioni. Livio è stato un videomaker eccezionale, cogliendo perfettamente l’opera e riuscendo a rappresentare le sue sfaccettature in una cornice perfetta. Irene ha supervisionato il tutto con estrema maestria, dando il giusto spirito a ogni parte, amalgamandole meravigliosamente. Mariapia Fasano è stata immensa, il cuore pulsante del trailer, la nostra Hazel, nonostante fosse la prima volta si è lasciata andare, fidandosi di me e di quest’opera, subito è entrata in affinità nella storia, nei suoi vissuti e nelle sue emozioni. Francesca Romano è un artista incredibilmente brava, riuscendo a cogliere l’estetica di ogni personaggio rendendolo di grande impatto. Questo book-trailer è stato il regalo che tutti loro mi hanno fatto e il dono verso la mia opera. Spero davvero che possa essere apprezzato dai lettori e che possa essere strumento per raggiungere un pubblico sempre più vasto.

Fonte immagine di copertina: si ringrazia l’autrice Elena Piscopo per la fotografia 

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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