A fine giornata, spesso e volentieri, i volumi biografici e autobiografici sono quelli che restano soli sugli scaffali delle librerie, perché associati all’idea di storie infinite di trascurabili elementi: Come un fucile carico. La vita di Emily Dickinson è decisamente uno dei libri in grado di capovolgere questa prospettiva.
Scritta da Lyndall Gordon e tradotta in lingua italiana da Marilena Renda, questa biografia di Emily Dickinson, edita da Fazi Editore, è un viaggio fatto di tanta umanità e altrettanto genio tra le vene di uno dei più grandi nomi che la poesia inglese abbia mai conosciuto.
Ha la forma e la scorrevolezza di un romanzo, è un racconto di affetti, disagi, tradimenti e istinto, dove la storia di un personaggio perfettamente s’intreccia con quella di un altro, un binario unico sotto al quale crescono soltanto fiori, è una finestra che si apre su tutto quello che le parole non dicono.
Come un fucile carico sfata un mito e crea una storia
“Una parola muore / quando è detta, / dice qualcuno. / Io dico che proprio / quel giorno / comincia a vivere.”
Come nasce una poesia? È un seme complicato da comprendere, ma che tanto dice del suo fiore: non c’è poeta che non metta almeno una briciola di se stesso in ciò che scrive, e non c’è poesia che non racconti almeno in un verso del suo poeta. La Dickinson e la sua storia, raccontate da uno sguardo nuovo in Come un fucile carico, non fanno eccezione.
La letteratura ci ha consegnato il ritratto di una poetessa dai tratti indeboliti dal disinganno, le sue poesie parlano con la voce di una malinconia stanca, con le corde di una donna che alla vita deve averci creduto tanto e poi, all’improvviso, non più. Sarebbe un errore, però, credere che la poesia sia frutto di un processo tutto interno, indipendente da quanto proviene dall’esterno, da ciò che c’è intorno.
La biografia tracciata da Lyndall Gordon è il più calzante esempio di quanti possano essere i punti di luce ed ombra da cui un poeta trae linfa vitale. Dal rapporto col fratello alla scoperta della sua infedeltà, dalle mura di cui la sua famiglia si è circondata agli infiniti spazi assaggiati con la scoperta del cuore: tutto questo è la poesia di Emiliy Dickinson, tutto questo è stato per lei vita e arte.
Come un fucile carico, perché questo è il cuore di una poetessa, questo è l’anima di Emily Dickinson: un’arma che spaventa, ma che male non fa.