Emozioni private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica è un libro scritto da Amalia Mancini (giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e critico musicale) e pubblicato per Arcana Lit Edizioni.
Il testo, che contiene fra l’altro «un’intervista esclusiva a Mogol» (come cita il sottotitolo del libro) si pone, come evidentemente nelle intenzioni dell’autrice («“Ascoltare significa qualcosa” diceva Lucio, e riascoltare la sua musica, con il punto di vista di questa nuova biografia, può essere un’operazione stimolante e coinvolgente»), la volontà di tracciare una linea scritta attraverso la vita e la musica di Lucio Battisti.
Emozioni private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica: il testo
Il testo di Amalia Mancini si sviluppa lungo pensieri e parole; corredato da interviste ad amici, colleghi e conoscenti di Lucio Battisti, Emozioni private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica si fa ricordo, musica, poesia.
Lungo le pagine scritte e raccolte da Amalia Mancini scorrono vibranti le parole che richiamano voci, memorie e sensazioni che rievocano emozioni, emozioni private.
Le prime pagine del libro sono affidate – dopo la Prefazione di Luigi De Marchi, l’Introduzione di Stefano De Fiore e la Nota dell’Autrice – all’intervista-riflessione che Amalia Mancini intrattiene con Giulio Rapetti Mogol, autore di molti fra gli intensissimi brani musicati ed interpretati da Lucio Battisti.
Ciò che emerge a più riprese, fra le interessanti riflessioni del testo, è una questione fondamentale della produzione musicale e poetica di Battisti e Mogol: il sodalizio artistico fra i due compositori e interpreti è stato proficuo e intenso grazie alla capacità di ascolto e di lavoro di entrambi.
Battisti e Mogol sono stati uomini capaci di interpretare i silenzi, le emozioni, i pensieri e le parole che giacciono (universalmente) in fondo all’anima e per questo la loro produzione resta davvero capace di valicare tempo e spazio, intimo e collettivo, smuovendo le nostre emozioni con intensità vibrante attraverso le loro emozioni.
Una certa spiegazione di questa “magica alchimia” fra parole, musica e poesia viene svolta dallo stesso Mogol che, in una primissima riflessione su Lucio Battisti inserita in apertura al testo, dice: «[…] Poi c’era la sua capacità straordinaria, la sua perfezione nell’interpretazione: quando avevamo finito di scrivere i testi lui mi chiedeva sempre che cosa io intendessi nel profondo con una certa frase. Io glielo dicevo, lui la interiorizzava e poi la cantava in modo magico. […] Riusciva a immedesimarsi in questi versi come se fosse la sua vita.
C’era una grande intesa. L’intesa si doveva molto alle sue capacità verticali di entrare nelle cose. Lucio era un uomo con un impegno straordinario, io non ho mai conosciuto un uomo che si impegni così tanto, infatti quando parlo con gli allievi dico: attenzione! La cosiddetta vocazione, il Dna è importante. Ma l’impegno non è da meno».
Emozioni private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica: la struttura del libro di Amalia Mancini
Le “emozioni private” che Amalia Mancini “ri-suscita” attraverso le proprie parole fra le pagine del testo si nutrono anche delle citazioni particolarmente intense di personaggi noti che rivolgono pensieri su Lucio Battisti; pensieri che, attraversando l’arco delle memorie e dei ricordi, si rivolgono all’espressione artistica lavorativa e umana di questi.
Alle parole di Amalia Mancini si accompagnano, inoltre, riflessioni psicologiche e ricordi privati legati a Lucio Battisti e una sezione del libro è dedicata dall’autrice alla “biografia musicale” di quegli: il percorso artistico di Lucio Battisti – scandito da Amalia Mancini attraverso la descrizione dei suoi album di canzoni – è strettamente intrecciato alle vicende “umane” dello stesso; lo stesso Lucio Battisti, nelle testimonianze che Amalia Mancini trascrive fra le sue pagine, fra l’altro aveva ricordato: «io dai diciotto ai ventidue anni suonavo dalle nove alle quattro di notte. Di giorno, da quando mi alzavo fino alla sera, in casa o in pensione, suonavo la chitarra. Questo per mettere in guardia la gente che arriccia il naso quando io dico che sono bravo alla chitarra. Lo dico perché sono bravo. Sono bravo perché ho, per prima cosa, una predisposizione. Poi è da quando ho tredici anni che suono la chitarra. Ci sono stati dei periodi, degli anni interi, ripeto, dai diciotto ai ventuno-ventidue anni, che io stavo tutto il giorno sulla chitarra».
La biografia psicologica che l’autrice di Emozioni private – Lucio Battisti. Una biografia psicologica vuole tracciare, insomma, pare toccare a un tempo le “emozioni private” di Lucio Battisti e le “emozioni private” – in un certo qual modo – di tutti quelli che nella musica, nei ritmi, nelle melodie,nelle profondissime interpretazioni di Lucio Battisti e nelle sue parole (e in quelle di Mogol) hanno ritrovato le proprie emozioni, i propri pensieri e le proprie parole.