Edito da Mondadori, Maghi Guerrieri e Guaritori – Gli archetipi della politica italiana è il libro di Fabrizio Luisi che prova a interpretare la politica come una grande narrazione.
Sempre più spesso, con toni più o meno ironici, leggiamo di una politica che si presta ad essere seguita come una serie tv. Tanti personaggi ricchi di pregi e difetti, trame lineari ed orizzontali e tante stagioni, alcune con finali degni ed altre più deludenti. Ognuno cerca di ritagliarsi uno spazio da protagonista e sempre più spesso si registrano ribaltamenti e colpi di scena. Per esempio, l’ultima crisi di governo è stata uno show completo con una puntata pilota e un finale di stagione di tutto rispetto. Potrebbe, e anche con una certa facilità, fare concorrenza (e battere) la quasi totalità delle serie televisive di produzione italiana.
Tanto si è scritto sul perché la politica venga messa in scena come uno spettacolo ma Fabrizio Luisi, professore di comunicazione politica allo Iulm e sceneggiatore, mette in risalto quanto la narrazione sia uno strumento privilegiato attraverso cui diamo senso a tutta la realtà e quindi anche alla politica.
«La realtà di cui facciamo esperienza è sempre una porzione di realtà inquadrata in una storia. In altre parole: la narrazione è il dispositivo cognitivo attraverso cui noi, come esseri umani, facciamo esperienza di quella cosa che chiamiamo realtà (qualunque cosa sia)».
«La politica è anche comunicazione, oppure non è politica», spiega Luisi. Sebbene ancora molti ritengano la narrazione (“storytelling”) un inganno per mascherare un vuoto politico, quello che conta è che anche la politica con relativi valori, ideologie e scelte tecniche ha bisogno di raccontarsi. Gli elettori hanno bisogno di una storia per capire, ricordare e scegliere. Si servono di scorciatoie cognitive per comprendere e giudicare. Una buona storia è il modo più efficace per convincerli.
Luisi spiega quali sono le caratteristiche fondamentali di una buona narrazione e a quali bisogni risponde. Soprattutto, evidenzia quanto sia importante un racconto coerente e funzionale rispetto agli obiettivi. Non basta mettere in evidenza i punti di debolezza di un avversario se quei presunti difetti sono punti di forza dell’archetipo che sta incarnando. Così come è assolutamente inutile usare dati, statistiche e ragionamenti puramente razionali in un contesto in cui l’avversario fa appello all’emotività degli elettori. A partire dalla campagna elettorale del 2016, Donald Trump è stato spesso attaccato per molte sue dichiarazioni perché infondate, errate o di pura fantasia. Ancora in questi giorni nel corso di diverse interviste sta rilasciando affermazioni erronee come quella di aver vinto il voto popolare contro Hilary Clinton. Gli oppositori politici fanno di tutto per spiegare agli elettori che Trump sta dicendo cose false o che compie azioni al di fuori della legalità ma niente sembra scalfire la sua immagine. Una delle tante spiegazioni che può offrire una risposta a fenomeni così paradossali è la perfetta coerenza del personaggio Donald Trump agli occhi dei suoi elettori.
La costruzione di una narrazione efficace secondo Fabrizio Luisi
Spesso molte misure politiche positive non vengono percepite come tali dall’elettorato. Questo accade perché una buona legge, senza un’adeguata narrazione, non sarà percepita come tale dagli elettori o, peggio, non sarà affatto percepita. Per loro potrebbe non esistere.
Ma come si costruisce una buona narrazione politica? L’elemento più intrigante dell’opera di Fabrizio Luisi è la lettura della politica italiana attraverso gli archetipi. «Possiamo definire l’archetipo come una struttura psichica ancestrale di natura collettiva e di origina inconscia che funge da matrice narrativa, mappa cognitiva, attivatore emozionale, e che si traduce in rappresentazioni sociali. […] Ogni archetipo ha una sua voce, un suo modo di esprimersi, un certo tono, un registro linguistico e un campo semantico». Partendo dalle qualità umane e dalla visione politica bisogna trovare l’archetipo più adatto alla costruzione di una narrazione politica efficace. L’archetipo sintetizza i punti di forza, offre all’elettore un quadro di riferimento chiaro attraverso cui interpretare ciò che viene detto e fatto.
Gli archetipi individuati da Luisi sono: il Sovrano, il Guaritore, il Saggio, il Guerriero, il Mago, il Ribelle, l’Uomo comune, l’Innocente, il Creatore, l’Esploratore, l’Amante, il Giullare. All’interno della politica italiana tutti incarnano in modo più o meno consapevole uno o più archetipi rispondendo a specifici bisogni e costruendo cornici narrative.
Maghi Guerrieri e Guaritori spiega gli elementi di base della narrazione, come e perché è così efficace e nel farlo risponde in modo estremamente chiaro a molti dubbi. Osservata dalla lente della comunicazione la politica sembra diventare molto più lineare, quasi coerente. Ad esempio, l’introduzione di tematiche estreme all’interno del dibattito non è altro che una tecnica per rendere meno inaccettabili posizioni più moderate ma altrettanto impresentabili. Banalmente, il motivo per cui sentiamo ripetere all’infinito sempre le stesse parole e gli stessi concetti è che questo è il modo più efficace per farli ricordare agli elettori e vincere.
E se i partiti di destra continuano a dominare la scena è perché lavorano con costanza e qualità da quarant’anni alla costruzione di una cornice narrativa efficace. A tal proposito, in una bella intervista rilasciata a Matteo De Giuli per il Tascabile, Fabrizio Luisi ha spiegato che: «La destra investe da quarant’anni in politica cognitiva, dai tempi di quel grande laboratorio di comunicazione politica che è stata l’amministrazione Reagan, in cui si sono saldate la dottrina della Mont Pelerin Society con le più spudorate tecniche di gestione della percezione e del consenso. Quel genio del male che è stato Arthur Finklestein – l’artefice del mito di “Soros”, dell’elezione di Netanyahu e di Orbàn – sboccia professionalmente proprio con Reagan. Questo lavoro incessante ha creato un ambiente talmente condizionato che un politico di destra si può permettere di improvvisare o di proporre sempre il solito repertorio con qualche variazione, perché qualunque cosa dice atterra in un frame di destra pronto a raccoglierlo e valorizzarlo. Al contrario ogni iniziativa di sinistra nasce in un terreno ostile». La narrazione semplifica la realtà per renderla accessibile ma il modo in cui lo fa influenza le percezioni, le scelte e i giudizi. Molti frame di destra sono ormai diffusi nella nostra cultura al punto da considerarli naturali senza riuscire più ad esercitare alcun senso critico nei loro confronti.
Ma al di là di quale sia la realtà politica che si preferisce, sarebbe importante iniziare a conoscere, padroneggiare e decifrare gli strumenti attraverso cui diamo un senso a ciò che viviamo, ascoltiamo e raccontiamo. Ricco di teoria ma anche di consigli pratici esposti in modo sintetico, Maghi Guerrieri e Guaritori è un ottimo punto di partenza per iniziare a farlo.
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