A Ricomincio dai libri la presentazione del romanzo Fai Ciao di Flavio Ignelzi, nella cornice della Galleria Principe di Napoli.
Ricomincio dai libri, la più importante manifestazione editoriale e letteraria della Campania, riprende dopo un anno di stop causato dall’emergenza covid. Mostre, presentazioni, workshop, laboratori per grandi e piccoli e gli immancabili stand delle case editrici locali arricchiscono la Galleria Principe di Napoli nell’ultimo fine settimana del mese di settembre.
Anche la Alessandro Polidoro Editore, realtà editoriale napoletana attiva dal 2013, è presente con la presentazione di Fai Ciao, secondo romanzo dello scrittore Flavio Ignelzi. Nato a Benevento e residente a Caserta ha scritto molti racconti brevi apparsi su alcune delle riviste più importanti quali Stanza 251, Grado Zero e L’inquieto. Il suo primo romanzo Loro sono Caino è stato pubblicato dalla Augh! Edizioni nel 2018 e nel 2019 ha pubblicato per Polidoro editore la raccolta di racconti I punti in cui scavare. Ha anche curato le tre raccolte di racconti sanniti contemporanei Oschi Loschi e ha scritto articoli di musica per la rivista Salad Days Magazine.
Fai Ciao. Romanzo di “(de)formazione”, tra cinema e musica
L’incontro è avvenuto all’interno della Sala Mann ed è stato coordinato da Clelia Attanasio, la quale ha rivolto domande all’autore sul romanzo uscito a inizio mese che potrebbe, usando le parole dell’autrice, essere definito come un «romanzo di (de)formazione». Protagonista è Samuel, un ragazzo di 15 anni segnato dal rapporto conflittuale con la madre e dalla difficoltà di socializzare a scuola e che trova nella musica ad alto volume e nelle fughe da casa le sue valvole di sfogo. Proprio durante una di queste fughe Samuel conosce Arabella, una misteriosa ragazza che diventa anche la sua unica confidente.
Nel corso della conversazione Flavio Ignelzi si è concentrato sul contenuto della sua opera, battendo su due elementi in particolare: la struttura e la presenza della musica.
Lo scrittore ha concepito il suo romanzo, in principio pensato come due racconti distinti, come la sceneggiatura di un film. La storia, suddivisa in cinque parti, inizia dalla fine tramite un “effetto Memento” con una scena disturbante, per poi andare a ritroso fino a quello che dovrebbe essere idealmente il suo inizio. Ma il richiamo al cinema non si limita soltanto alla struttura; come spiegato anche dallo stesso autore, egli disegna le immagini del romanzo come se le stesse riprendendo con una cinepresa, con l’obiettivo di dare al lettore la sensazione di guardare un racconto per immagini.
In Fai Ciao è però importante anche la componente musicale. Flavio Ignelzi ha scelto una playlist di nove brani (la lista si trova a fine libro) che Samuel ascolta durante la storia. Come ogni adolescente, anche lui usa la musica per fuggire, ma anche per assentarsi dalla realtà. Le canzoni scelte, che spaziano dal metal dei Black Sabbath alla lirica di Maria Callas, caratterizzano Samuel e le azioni che compie.
L’autore ha poi concluso l’intervento rispondendo all’ultima domanda rivolta da Clelia Attanasio: «Cosa hai imparato scrivendo “Fai Ciao?”». La risposta è riassumibile in una parola: disciplina. «Bisogna essere rigorosi per avere risultati, bisogna avere disciplina. La scrittura la richiede e questo fa perdere un po’ il piacere della lettura come svago». Parole quanto mai veritiere per un mestiere ancora identificato con l’immagine romantica dello scrittore che prende carta e penna solo quando colto dall’ispirazione e che contribuisce a diffondere un certo pregiudizio sul mondo dell’editoria e delle arti in generale.
A Flavio Ignelzi non possiamo che augurare di veder aumentare il numero di estimatori e di lettori (“attenti”, come piacciono a lui) e ringraziamo la Polidoro editore e tutto il suo staff per averci fatto scoprire un autore molto interessante.
Immagine di copertina: Facebook