Dal 27 al 30 marzo, la città di Terni ospita il FEGE 2025, il primo Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente, giunto alla sua settima edizione.
FEGE: un laboratorio culturale per il futuro dell’informazione
Ideato e diretto dallo Storytailor Piero Muscari, il FEGE nasce dalla volontà di comunicare e saper comunicare in maniera libera. L’evento mette in dialogo grandi firme del giornalismo con nuove leve, offrendo uno spazio e un tempo per interrogarsi su come il mestiere del giornalismo sta cambiando e sull’importanza del valore dell’informazione di qualità. Un progetto che ha attraversato diverse regioni d’Italia, con premi, incontri e riflessioni continue sul futuro dell’informazione, e che quest’anno approda nella città di Terni, con l’intento di stabilirvi la sua sede.
Ad aprire il festival è stato il presidente di FEGE, Sauro Pellerucci, imprenditore umanista e fondatore di Pagine Sì! S.p.A e dell’associazione Io Sono Una Persona Per Bene. Pellerucci ha sottolineato che «essere emergenti significa andare in profondità dentro di noi, questo festival quindi celebra ciò che emerge dal profondo e che ha un’urgenza». La nuova sede stabile di Terni è strategica, dal punto di vista geografico, per creare un ponte tra locale e nazionale, in cui idee, linguaggi e visioni diverse possano viaggiare e incontrarsi. «La vera innovazione sta nella contaminazione – ha dichiarato Pellerucci a Radio Onda Verde – vogliamo fare di Terni un laboratorio culturale che dia voce a chi ha qualcosa da dire, anche se lontano dai riflettori».

Un festival per le nuove generazioni: formazione e confronto
Durante le mattinate del 27, 28, 29 marzo, il Palasì! (sede di Pagine Sì! S.p.A) e la Biblioteca comunale hanno aperto le porte agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. I giovani sono stati coinvolti attivamente nel programma del FEGE con laboratori e talk su temi di attualità, offrendo loro un’occasione concreta di confronto e approfondimento e fornendo strumenti per una comprensione critica del mondo dell’informazione e della comunicazione. Nella prima mattinata del festival, il founder Muscari, rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze, ha affermato: «dobbiamo restare con la testa aperta sennò rischiamo di diventare tifosi […] Se cominci ad essere tifoso di un’idea, rischi di non vedere più niente, neanche il mondo che ti cambia sotto i piedi».
Ecco perché FEGE sceglie coscientemente di non avere una linea, se non quella tracciata dalla curiosità di sentire cosa le persone hanno da dire. Voci completamente differenti e tutte protagoniste: una scelta importante in un paese in cui spesso le iniziative sono connotate politicamente o ideologicamente.

La lectio magistralis di Michelangelo Tagliaferri sulla sostenibilità della notizia
Tema della prima giornata è stato “il senso della sostenibilità della notizia e della narrazione”, a cura di Michelangelo Tagliaferri, tra i più illustri sociologi della comunicazione e fondatore nel 1988 di Accademia di Comunicazione. Tagliaferri ha parlato delle nuove generazioni come motori di cambiamento: «i giovani, proprio perché sono giovani, sono l’avanguardia, cioè sono coloro che guardano oltre a partire dall’essere giovani. A noi, che siamo vecchi, spetta di guardargli le spalle».
Ragionando attorno alla sostenibilità, Tagliaferri ha evidenziato che nel rapporto tra sostenibilità e notizia vi sono necessariamente altre due parole: verità e libertà. Due termini la cui essenza è essa stessa una contraddizione, ha spiegato, poiché «se voglio essere sicuro non posso essere completamente libero, devo scegliere». L’intervento è proseguito sull’etimologia della parola verità, dal greco alètheia (“ciò che va svelato”), per dimostrare il curioso paradosso della verità: nel momento in cui viene “rivelata”, si vela di nuovo. Questa ambivalenza è il motivo per cui possiamo guardare le cose da punti di vista diversi. «La notizia è “messa in forma” – ha continuato Tagliaferri – e nel momento in cui si manifesta, si sta anche nascondendo, spetta a noi capire tutte le sfumature».
Programma e ospiti di rilievo per l’edizione 2025

Quattro giornate per generare valore di comunità, riappropriarsi del significato delle parole, comprenderne la potenza e imparare a utilizzarle in modo responsabile. Il programma ha previsto lectiones magistrales e talk con giornalisti ed esperti del settore, tra cui:
- Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Umbria, Mino Lorusso.
- L’inviata di Report, Rosamaria Aquino, alla quale sarà consegnata il premio FEGE nella giornata di venerdì 28.
- Aldo Cazzullo, tra le voci più autorevoli del giornalismo italiano, insignito del premio Oliviero Beha per il suo talento nel narrare l’Italia unendo storia, cultura e attualità.
Domenica 30 marzo si svolgerà il DopoFestival, un momento di confronto con i cittadini sulle tematiche emerse durante il festival, per poter pensare fin da subito al FEGE del futuro.
Qui puoi vedere un momento del festival:
Promotori e Partner:
L’evento è promosso da: Pagine Sì! S.p.A. e Fondazione Carit – Cassa di Risparmio di Terni e di Narni, con il supporto delle associazioni PalaSì! Culture ed Eventi e Io Sono Una Persona Per Bene, il patrocinio della Città di Terni e di RAI Umbria, e la collaborazione della Biblioteca Comunale di Terni (BCT).
Media partnership: TGR Umbria, Corriere dell’Umbria, Umbria TV, Video Calabria, Radio Onda Verde.
FEGE 2025: promuovere il valore dell’informazione di qualità
Il FEGE 2025 si conferma un appuntamento importante per riflettere sul presente e sul futuro del giornalismo e dell’editoria, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni e alla necessità di promuovere un’informazione libera, critica e di qualità. La scelta di Terni come sede stabile rappresenta un’opportunità per la città di diventare un punto di riferimento nazionale per il dibattito culturale e l’innovazione nel campo della comunicazione.
Fonte immagini: ufficio stampa, sito web FEGE, archivio personale