Figlie di Gerusalemme è l’ultima fatica letteraria di Shifra Horn ed è, nel tentativo di rendere un romanzo improntato al racconto della saga familiare al femminile del filo dinastico della famiglia Davidovitch, anche un’accurata analisi dei tessuti sociologici che si innestano sullo sfondo di una Gerusalemme millenaria e inimmaginabile.
Figlie di Gerusalemme: l’autrice Shifra Horn
Shifra Horn, classe 1951, è un’autrice israeliana. Laureatasi alla Hebrew University in Studi biblici e archeologia, ha proseguito la sua formazione nella comunicazione di massa. E’ stata, nel corso dei suoi anni universitari, funzionaria didattica per l’Unione mondiale degli studenti ebrei. Ha trascorso cinque anni in Giappone come corrispondente per l’Estremo Oriente per la testata giornalistica Maariv. Ha pubblicato La più bella fra le donne (2001), Tamara cammina sull’acqua (2004), Inno alla gioia (2005), Scorpion Dance (2016), Quattro madri (2018) e Gatti (2019).
Figlie di Gerusalemme: la trama e le caratteristiche
Sullo sfondo di una Gerusalemme cosmopolita, millenaria, eccentrica e contrastata, la figura narrante personificata da Alexandra Davidovitch inizia il racconto della dinastia femminile della sua famiglia. La storia parte dalla nonna Edwarda, custode della memoria collettiva, e si snoda attraverso gli eventi personali e comuni diventando romanzo e Storia. Fu mia nonna Edwarda a sobbarcarsi il passato di famiglia, da lei imparai che il ruolo dei morti è tornare da noi, in sogno o in veglia. La trama non scivola via dagli occhi senza ostacoli ma nella sua declinazione, si incastra e si attorciglia attorno agli intervalli narrativi che riannodano continuamente la storia in un delicato equilibrio tra passato, presente e futuro. Alcuni di questi sono le titubanze e le indecisioni nell’incedere del romanzo come se la narrazione rispecchiasse un intenso pensiero. Il fluire della memoria si assottiglia in quello generazionale cosicchè fluiscano l’una nell’altro in modo quasi irreversibile. Il romanzo riflette inoltre eventi epocali della storia quali la guerra di Crimea, la guerra mondiale, i pogrom russi e crea un universo narrativo dalle suggestioni reali e realistiche dove il contemporaneo si fonde al passato e continuamente genera con forza un legame dai potenti lacci.
Figlie di Gerusalemme: conclusioni
Il romanzo è straordinariamente affascinante in quanto continuamente suggestionato dagli andirivieni tra passato, presente e futuro, dati al lettore attraverso una narrativa incalzante e mai scalza di sorprese. La materia narrativa è fortemente intrisa di memoria storica ma non per questo è melensa o noiosa; si tratta invece di un percorso all’interno di una saga familiare al femminile in un periodo di patriarcato imperante.
Fonte immagine in evidenza: Fazi Editori