Per le edizioni FogliodiVia è uscito Firenze, un film, secondo romanzo dello scrittore umbro Riccardo Lestini
Nato a Passignano sul Transimmeno il 22 dicembre 1975 Riccardo Lestini ha raggiunto una certa notorietà con il romanzo Il piccolo principe è morto, vincitore del premio Strega giovani 2019. Ha anche pubblicato la raccolta di poesie Solitudini ed è autore di alcuni testi teatrali. Da alcuni anni insegna italiano in un liceo di Firenze.
Proprio il capoluogo della Toscana è protagonista di Firenze, un film, romanzo pubblicato da FogliodiVia il 2 marzo di quest’anno.
Uno sguardo alla trama del romanzo di Lestini
Quindici racconti costituiscono la stesura di questo vero e proprio romanzo corale, ambientato nella più importante città culturale italiana.
Quindici esistenze diverse, le cui vite si alternano lungo la narrazione e si consumano in un’intera giornata. C’è un netturbino misantropo e infuriato con il mondo intero, un adolescente alle prese con i problemi di cuore, due compagni di università che si incontrano dopo tanto tempo, un senzatetto innamorato, una ragazza che ha perso misteriosamente la memoria, una prostituta che sogna una vita diversa, una commessa innamorata di uno scrittore squattrinato.
Figura principale della storia è un giovane videomaker che con la sua immancabile macchina da presa riprende le vite degli altri e, in particolare, quella di una misteriosa studentessa che decide di pedinare.
Firenze più reale che mai
La Firenze descritta da Riccardo Lestini è sicuramente una città viva e pulsante, estranea alla patina artistica e culturale a cui sono abituati i turisti. Lo si comprende dall’uso della lingua viva tendente all’uso di costruzioni sintattiche e linguistiche tipiche dell’italiano regionale e anche del dialetto fiorentino.
Proprio quest’ultimo merita una nota di particolare attenzione dal momento che l’autore, pur non essendo nativo di Firenze, è riuscito nell’impresa di riportare la parlata tipica della città con estrema cura, anche se eccede fin troppo nell’uso di imprecazioni ed espressioni offensive. Un punto che va a compromettere la leggibilità e che potrebbe scoraggiare i lettori più sensibili a proseguire la lettura del romanzo.
La struttura narrativa di Firenze, un film è particolare. I quindici racconti si propagano lungo un’intera giornata e si alternano tra di loro, comportando un cambiamento continuo del punto di vista. Questo schema risponde bene all’idea che sta alla base, quella di raccontare delle storie come se fossero la sceneggiatura o le inquadrature di un film. Idea interessante e sicuramente innovativa che difficilmente incontra il gusto di chi preferirebbe una narrazione lineare e priva di continui passaggi da una situazione all’altra. Ciò non toglie che l’ultima fatica letteraria di Riccardo Lestini sia leggibile ed estremamente godibile.
Firenze, un film è un romanzo destinato principalmente a chi cerca una narrazione aspra, dura e dal più crudo realismo. Ma è anche un romanzo che non risparmia momenti di tenerezza e compassione, sullo sfondo della capoluogo della Toscana.
Immagine copertina: ufficio stampa