Frankenstein Junior è una pietra miliare del cinema comico, un film famoso in tutto il mondo per come affronta il tema della diversità, dell’ambizione scientifica e del mistero. Molto più di una semplice parodia: una vera rielaborazione in chiave comica del romanzo che Mary Shelley concepì in una fredda serata con suo marito e i suoi amici, durante una gara a chi inventava la storia più spaventosa. Una prerogativa di Mel Brooks è far ridere senza trascendere nella volgarità e nell’eccesso, trattare temi come la religione, scherzandoci sopra con incredibile rispetto. Ecco si può dire che il rispetto è alla base del lavoro di tutta una vita du un regista ironico, coraggioso e incredibilmente divertente ed è ben noto che per far ridere occorre un’intelligenza enorme.
A raccontare il film, dall’idea, alla pre produzione, dalla scelta del cast – che include gli attori feticcio nonché grandi amici di Mel Brooks – sarà una nuovissima edizione del libro Frankenstein Junior, memorie dal set e altre quisquilie, pubblicato da Sagoma Editore il 24 novembre 2016. La nota casa editrice italiana, specializzata nel pubblicare testi sulla comicità e sui più grandi protagonisti del genere teatrale e cinematografico, ha iniziato a pubblicare con l’autobiografia di Gene Wilder, “Baciami come uno sconosciuto”, con una prefazione di Mel Brooks. E’ stato il primo di una fortunatissima serie di autobiografie e biografie e ha dato inizio quella che è diventata per l’editore Carlo Amatetti una vera e propria missione.
Vogliamo diffondere della comicità: in tempi come questi, è importante, quanto una buona risata e dimostrare che l’umorismo, come scritto nel nostro sito web, è parte della cultura cin la C maiuscola. Per diffondere meglio il messaggio, siamo attivamente presenti sui social e partecipiamo a moltissimi festival nel corso dell’ano. Inoltre, da molti anni conduco anche un Podcast che parla delle vite di tutti gli artisti che hanno dedicato sé stessi a farci ridere. Un viaggio emotivo e rivelatore, che promette non solo di intrattenere, ma anche di toccare profondamente, offrendo nuove prospettive sulla vita, il dolore e, soprattutto, il potere salvifico della risata. Il Podcast è una produzione di Sagoma Contents per Raiplaysound e vanta collaborazioni importanti con Angelo Sorino, Arianna Mauri, Silvia Annicchiarico e Saverio Raimondo.
Sagoma Editore ha appena presentato al pubblico nell’ambito del festival Libri in Nizza 2024, una riedizione tutta nuova del libro Frankenstein Junior, memorie dal set e altre quisquilie . Quando pensò ad un film su Frankenstein – ci racconta ancora Carlo Amatetti – Mel Brooks non voleva ripercorrere soltanto la trama classica troppo simile ai vari film e sequel con Boris Karloff – che interpretò la creatura in moltissime pellicole come La moglie di Frankenstein e Il Figlio di Frankenstein – ma fu Gene Wilder ad avere l’idea di mettere al centro della storia un nipote che non voleva assolutamente avere nulla a che fare con gli azzardati esperimenti del nonno e Brooks disse “Questo sì che sarebbe divertente!” E in più pensò che il film avrebbe avuto molta più enfasi se girato in bianco e nero. L’idea non piacque subito ai produttori e Brooks si concentrò sull’uscita del suo Mezzogiorno e ½ di fuoco che fu un tale successo da convincere la 20th Century Studios ad appoggiare il progetto!
Il film Frankenstein Junior fu un successo e ricevette candidature agli Oscar, Golden Globe e Saturn Awards. Tra la produzione, la cura della regia, i dialoghi esilaranti e le improvvisate che erano talmente divertenti da essere inserite nel film – come la gobba di Aigor che il compianto Marty Feldman spostava in continuazione e che Brooks tenne nel film – sono ormai innumerevoli i riferimenti ai personaggi che sono rimasti impressi nella memoria del pubblico ancora per molti anni a venire. Ma probabilmente fu la chimica tra gli attori a garantire la riuscita. Gene Wilder e Mel Brooks e Marty Feldman erano ottimi amici e avevano già lavorato insieme ad altre produzioni con Madeleine Kahn – che aveva fatto il provino per Inga ma poi aveva deciso che il ruolo di Elisabeth le piaceva di più, lasciando la parte della giovane assistente a Teri Garr – Al cast si unirono il premio Oscar Cloris Leachman che rese indimenticabile il personaggio di Frau Blücher (tenete buoni i cavalli!) e Peter Boyle che diede vita alla Creatura.
Il film così come lo conosciamo dura 105 minuti ma è molto più lungo: ci sono almeno sette scene tagliate che sono note agli appassionati quasi quanto il film, come la splendida parata finale dove tutti i protagonisti e il regista scendono lungo la grande scalinata di pietra. Carlo Amatetti ci racconta anche di un altro episodio particolarmente interessante. Quando il film era ormai ultimato, Brooks notò che Gene Wilder scriveva ancora altre scene e quando gli fece notare che il film era concluso, l’attore quasi pianse perché non voleva tornare a casa: non voleva che fosse finita. Questa ed altre storie sono contenute nel libro Frankenstein Junior, memorie dal set e altre quisquilie, più alcune novità aggiunte per l’occasione del cinquantenario. E per la ricorrenza, come ciliegina sulla torta, Il film Frankenstein Junior sarà proiettato il 29 e 30 Ottobre (con l’invito a presentarsi al cinema in costume) in moltissime sale in tutta italia, grazie a con Nexo Studios e per la prima volta in 4K. Carlo Amatetti presenterà il libro in occasione del Lucca Comics & Games 2024.
Si ringrazia Carlo Amatetti per le dichiarazioni. Foto e Immagine in evidenza (Particolare) tratte dal libro Frankenstein Junior, memorie dal set e altre quisquilie, autorizzate da Sagoma Editore.