Ambientato nella sua città natale, la Tana del polpo è il romanzo d’esordio dello scrittore termitano Giorgio Lupo, edito da Augh! Edizioni nella collana Ombre. Un giallo avvincente e sorprendente che ci regala il ritratto di un insolito commissario di Polizia alle prese con i pezzi di un rompicapo dai contorni agghiaccianti e i brandelli di una vita da ricostruire.
Placido Tellurico è un commissario di Polizia in fuga da se stesso. Ritornato nella tranquilla Termini Imerese, cerca disperatamente di confondersi tra le trame di una monotona routine; lo inseguono i fantasmi di un passato di gloriosi successi che gli sono valsi il temibile soprannome di u mazzolu (il martello) ma si sono infranti in una maledetta notte di cieca e ostinata arroganza. Lo tormenta l’ossessivo ricordo della donna amata che ha abbandonato lui e la figlia Frida per inseguire un altro amore. Da quell’errore e da quella perdita Placido non si è più ripreso e, rintanato nella sua città natale, vive in una dimensione sospesa priva di prospettive e di aspettative. L’imperturbabile monotonia è però improvvisamente interrotta dal ritrovamento del cadavere decapitato di una donna. Un orrore che assume contorni via via più macabri ed inquietanti man mano che i ritrovamenti si ripetono dando forma al sospetto di un assassino seriale. Il senso di dovere e il desiderio di protezione saranno la molla che rimetterà in movimento gli ingranaggi arrugginiti dell’investigatore. Questa volta però non sarà una sfida in solitaria: guidato dal suo intuito, Tellurico ricomporrà poco a poco i pezzi del puzzle spalleggiato da una squadra di singolari coprotagonisti.
La tana del polpo di Giorgio Lupo è un ritratto di un uomo e di una terra piena di contraddizioni in cui tutto appare il contrario di quello che realmente è. Di stridenti contrasti è intrisa l’intera storia, a cominciare dal nome del personaggio principale, un ossimoro che rappresenta a pieno la natura stessa del protagonista e della terra che fa da scenario alle sue vicende. Placido è un uomo in collera con se stesso e con la vita, un uomo capace di gesti eclatanti animati da un personale senso del dovere e della giustizia. Un animo tumultuoso ma imprigionato dal senso di colpa che lo spinge a nascondersi nel tentativo di mimetizzarsi in una routine di ordinaria e tranquillizzante normalità. Ma Placido è ancora un uomo in grado di credere nella verità e nella giustizia, Placido è ancora un uomo che ha un amore da perdere e per quel senso di giustizia e per la protezione di quell’ultimo saprà far riemergere dalle ceneri la sua sopita determinazione.
Immagine: Augh! Edizioni