Cut-Up Publishing torna con un nuovissimo libro dedicato allo scrittore Edgar Allan Poe. In un’elegante edizione cartonata, sono raggruppate tutte le opere migliori di Poe: Tamerlano e Altre Poesie (1827), Al Aaraaf, Tamerlano e Poesie Minori (1829), Poesie (1831) fino a Il Corvo e Altre Poesie (1845), e molte altre. Le brillanti interpretazioni sono state affidate ai vincitori del premio Bram Stoker Award: Alessandro Manzetti e Linda D. Addison. Le illustrazioni sono state invece affidate alle sapienti mani di Stefano Cardoselli.
Il Corvo e altre poesie. Struttura e contenuto della raccolta
Il libro mostra sin da subito tutta la potenza di un autore che ha costruito il suo successo sulla letteratura dell’orrore.
Nella poesia A Helen, che ricomparirà anche più avanti, raccontando di altre tematiche, compare spesso una frase “me e te”. Tale verso sottolinea in modo inequivocabile come, al di là dell’orrore, Poe fosse capace di scrivere anche cose romantiche che potremmo ricondurre nel “romanticismo dark”. Il sentimentalismo di Poe è puramente estetico. Infatti nei versi di Helen, oltre ad aleggiare l’amore, si dà molta importanza ai dettagli estetici del luogo, dei personaggi e di tutto ciò che può incontrare lo sguardo umano.
Molto importante è la definizione di bellezza, che molto spesso non ripudia la morte e l’angoscia. La bellezza di Poe è qualcosa che non si avvizzisce al cospetto del mietitore quanto, piuttosto, come nella poesia Eulalie, si parte dall’angoscia per arrivare a decantare una bellezza imperfetta che mette in imbarazzo persino la Luna.
Nella poesia La dormiente, le immagini evocative che si ricavano dai versi sono molto forti e macabre. Da qui si riviene alla poetica di Poe, fatta di storie dove chi si ama muore, dove sovviene la preoccupazione per un morte prematura, la decomposizione dei corpi, la rianimazione di persone ormai andate, la morte, l’orrore, eventi paranormali che precedono il mietitore o lo susseguono, vestendosi di figure non morte che in realtà hanno tutto l’aspetto di personaggi insoliti e sinistri. Ne La dormiente, come suggerisce il titolo, la donna amata da Poe è ormai morta e i vermi banchettano sul suo corpo. Versi che non lasciano niente all’immaginazione e che come linfa vitale soddisfano i lettori più curiosi.
In Un sogno dentro un sogno, la poetica di Poe sembra quasi vestirsi di realtà. Per un attimo si lasciano da parte le macabre manifestazioni a cui si è abituati, per abbracciare un tema più odierno: l’illusione di una vita, la fugacità dei momenti. Poe ci racconta che tutto quello che abbiamo o vorremmo avere, tutto ciò che siamo o che siamo stati, fa parte solo di una piccola porzione di tempo che chiamiamo vita, ma che in realtà altro non è che un sogno fugace, fatto di sabbia e ramoscelli, che l’onda spietata del tempo trascinerà con sé. La poesia da ampio respiro, quindi, a tematiche certamente più moderne e leggere non tralasciando, però, una lezione di vita importante.
Nella raccolta non mancano poesie brevi ma incisive, le quali regalano ai lettori momenti per riprendere fiato dai numerosi dettagli e climax della poetica di Poe. È il caso della poesia A Frances S. Osgood dove, seppur i versi siano brevi, si respira maggiore modernità e leggerezza. Poe sembra quasi voler regalare versi motivazionali, abbandonando del tutto le corde dark per dare maggior risalto alla luce del sole.
Sono molte le dediche, presenti nelle sue numerose poesie. A mia madre, A Zante e Al Fiume altro non sono che vere e proprie dediche in versi. I destinatari, tra i più disparati, lasciano spazio all’emotività dell’autore, ai ricordi, a sentimenti di amore e malinconia, ma soprattutto tendono la mano anche ai ricordi legati ai luoghi del cuore e a quegli elementi naturali che in qualche maniera fanno parte attivamente della vita di tutti. Le dediche di Poe, sono brevi ed emozionanti, seppur non tralasciano il loro ritmo incalzante.
Nella raccolta è inoltre presente anche una poesia il cui titolo sottintende una sorta di dedica anonima (A – –). Il destinatario non è ascritto, ma i versi anonimi hanno tutta la bellezza di una dedica sentimentale, senza pari.
Una delle opere più importanti dell’autore è senz’altro Il corvo, titolo che ha conquistato anche la copertina. Il corvo è una delle poesie più lunghe di Poe, ed è quella che ha regalato in maniera decisa autorevolezza e successo all’autore stesso. Il corvo, a tratti, non sembra neppure far parte di un’opera poetica quanto, piuttosto, di un racconto dark scritto a più riprese. L’opera è iconica, moderna e nuova ad ogni rilettura. La figura del corvo, seppur animale, non disdegna il ruolo di simbolo e status in una notte invernale. Saranno diversi i dialoghi che si susseguiranno all’interno della poesia, restituendo ad essa l’incalzante moto di una storia che si scrive passo dopo passo, rumore dopo rumore, lasciando alla fine il retrogusto pruriginoso di chi vuole sapere ancora di più sul “Mai più” di Poe. Da qui si capisce, che le immagini di Poe, seppur su carta, hanno, nel corso degli anni, permesso ai visionari cinematografici di costruire mondi e soggetti grazie alle sue visioni ad inchiostro. Sono molti i film tratti dalle sue poesie come: La caduta della casa Usher, I vivi e i morti, Il pozzo e il pendolo, Sepolto vivo, La maschera della morte rossa, The Raven, Due occhi diabolici e molti altri.
Per quanto riguarda lo stile, sono presenti numerose figure retoriche. Interessanti i diversi enjambement a fine rigo, che permettono al lettore di continuare la lettura, dando maggior ritmo a idee e parole. La mancanza di punteggiatura, infatti, restituisce una dinamicità simile ai romanzi, senza annidarsi negli antri più bassi e noiosi della poetica. Anche l’anafora è una consuetudine di Poe. La ripetizione di parole permette all’autore di sottolineare l’importanza di parole o frasi rendendo alcune righe simbolo d’oro dell’intera poesia. Lo stile di Poe, pur essendo macabro e forte, è capace di affascinare ancora oggi, lettori e lettrici di ogni età e gusti.
A rendere la raccolta di Poe pubblicata da Cut Up Publishing, ancora più interessante sono senz’altro le rielaborazioni di Alessandro Manzetti e Linda D. Addison vincitori del premio Bram Stoker Award. Le interpretazioni libere dei due autori forniscono alle poesie di Poe maggiore modernità, restituendo indietro al mondo quasi delle nuove poesie, capaci di scalfire i cuori dei più duri e ingolosire gli appassionati del genere. Le rielaborazioni a metà strada tra parafrasi e testi fatti col cuore si interpongono tra gli amanti del classico e quelli che intendono volgere lo sguardo al futuro. Sono versioni libere e appassionanti, scritte bianco su nero, quasi a voler sottolineare la voglia di leggere Edgar Allan Poe ancora oggi, con la stessa passione del tempo, non dimenticando che tutt’intorno il mondo e le persone sono state investite da nuove realtà.
Interessanti le illustrazioni di Stefano Cardoselli, anch’esse in una sfumatura nero-bianca che non annichilisce né confonde, ma rende le poesie di Poe ancora più vivide attraverso un tratto riconoscibile, che rende l’artista uno dei migliori in circolazione.
A fare da background a tutta la sua poetica è senz’altro il senso di inadeguatezza che contraddistinguerà la vita dell’autore. Come nella sua poesia Solo il poeta si sentirà per tutto il tempo diverso dagli altri, incompreso e afflitto da un sentimento di solitudine senza pari. Angoscia che non abbandonerà la sua figura, neppure dopo la sua morte. Rufus Griswold, critico dell’epoca, che nutriva grande risentimento nei confronti di Poe, dopo la sua morte tentò in tutti i modi di distruggere anche la sua reputazione. Egli scrisse un articolo dove Poe appariva come alcolizzato, pazzo, e persino depravato. Alcune accuse erano del tutto infondate, altre dettate da momenti di sconforto profondi. La biografia di Griswold, tuttavia, ebbe grande successo, poiché oltre ad essere l’unica in circolazione restituiva ai lettori l’immagine di un uomo malvagio e ciò affascinava tutti.
Il libro Il Corvo e tutte le poesie di Edgar Allan Poe strizza l’occhio alla modernità sazia degli amanti del dark e non delude neppure il lettore più schizzinoso. È un libro fatto per tutti seppur, nel suo registro alto, vuole rivolgersi agli amanti della poesia mezzana tra i puristi e i modernisti.
È senz’altro un gioiello in bianco e nero, dal titolo scritto in rosso.
Immagine in evidenza: Cut-Up Publishing