Il Dio degli incroci, nessun luogo è senza genio:recensione del nuovo libro di Cascavilla
Stefano Cascavilla, appassionato mitologo e studioso della psicologia analitica junghiana, scrive “Il Dio degli incroci, nessun luogo è senza genio”, un libro edito da Exorma edizioni, che rispecchia l’animo dell’autore, tra viaggi, filosofia, mito, geofilosofia e luoghi incantati. Particolarità e filo conduttore del libro è l’idea di uno spirito del logo che risiede appunto in ogni luogo che sembra essere stato dimenticato dal mondo moderno occidentale.
Nessun luogo è senza genio
Il “genius loci” viene inteso come una sorta di sacralità propria di ogni luogo; in un tempo antico faceva parte di molti luoghi ma con la modernità questi posti sono spariti e la società di oggi ha smesso di domandarsi il perché del fatto che certi luoghi suscitino determinati sentimenti e sensazioni.
L’autore viaggia molto alla ricerca di questi luoghi per scoprirli e raccontarli, per far rivivere il genius loci ai lettori, alternando tra i paragrafi le descrizioni dei territori e le spiegazioni dalla componente filosofica.
Tra i luoghi visitati ci sono il Perù, Mali, Pakistan, Europa ed in particolare l’Italia con Roma, che secondo l’autore è la più ricca di spiriti dei luoghi. La parte teorica del libro viene sostenuta dalle teorie di vari filosofi, in particolare Jung, passando per Platone e Bachelard, da Leopardi a Hillmann, dai miti greci alla cultura sapienziale cinese.
Il luogo attraverso la teoria
Per l’autore Cascavilla questi luoghi sono la culla di uno spirito ormai perso con la modernità e l’elemento chiave del libro è appunto l’intento di ritrovare e ripensare l’idea stessa della natura. I paesaggi incontaminati, sacri e selvaggi fanno da sfondo al pensiero dell’autore che nei suoi viaggi ci lascia una parte di se stesso quasi a lasciarsi svanire tra quei luoghi incantati.
Fonte immagine in evidenza: https://www.spreaker.com/user/il-posto-delle-parole/stefano-cascavilla