Il Green New Deal. Cos’è e come possiamo finanziarlo, di Ann Pettifor, è uscito il 21 maggio per la Fazi Editore: si tratta della traduzione italiana di The Case for the Green New Deal, fatta a cura di Thomas Fazi. Ann Pettifor è un’economista inglese che lavora soprattutto nel campo dello sviluppo sostenibile e della finanza internazionale. Autrice di numerosi testi sull’argomento, è stata cofondatrice della campagna Jubilee 2000 per la cancellazione del debito di paesi del terzo mondo.
“Possiamo scegliere di sopravvivere. Ma per sopravvivere, tutto deve cambiare. Tutto”. Questo il retro di copertina de Il Green New Deal, che condensa in una frase il contenuto del libro: si tratta di un saggio divulgativo su come affrontare i problemi legati al riscaldamento climatico ed al modello di sviluppo insostenibile che stiamo seguendo, prima che sia troppo tardi. Il testo spiega come le risorse del pianeta siano finite, mentre noi stiamo seguendo un modello di sviluppo che prevede una “crescita” infinita (e viene anche affrontato l’uso improprio del termine “crescita”): le due cose sono ovviamente incompatibili.
Green New Deal: agire o estinguersi
Il libro descrive la situazione attuale: disuguaglianze sempre crescenti, mancanza del necessario per una vita dignitosa in gran parte del mondo, la finanza ed il denaro che, da strumento, sono diventati uno scopo ecc. Dimostra chiaramente che non è possibile seguire una strategia che preveda un’espansione infinita dei consumi di risorse, dato che è fisicamente impossibile. Eppure è questa la strategia che si sta seguendo, perché si è perso di vista il fatto che il denaro è un costrutto sociale che ha il valore che gli viene riconosciuto, senza un equivalente “fisico”, quindi è teoricamente possibile crearne infinito ma non vi sarebbero risorse tali da poter sostenere lo sfruttamento conseguente a questa politica di consumo: si considerino ad esempio i problemi legati al riscaldamento globale. Ma come è stato possibile arrivare ad una situazione del genere? Tutto questo viene analizzato anche negli aspetti finanziari, con un linguaggio semplice ed accessibile finalmente anche a chi non è un tecnico del settore.
A quest’analisi segue una proposta di cambio di paradigma, per arrivare ad una situazione detta di “stato stazionario” tramite la decarbonizzazione. In pratica occorrerebbe stroncare le emissioni di gas serra per contenerle entro limiti accettabili per l’ecosistema e ripensare il sistema economico e finanziario per arrivare ad una situazione che garantisca a tutti una vita dignitosa ed allo stesso tempo gestisca oculatamente le risorse limitate che abbiamo a disposizione, senza inseguire la distopia di un consumo in costante espansione. Questo sarebbe da ottenere con una mobilitazione democratica che riformi il sistema economico con un notevole intervento statale (non si propone però un’economia pianificata in stile sovietico: si tratterebbe comunque di un sistema di “capitalismo riformato”, con alcuni settori con forte intervento pubblico ed una collaborazione con il settore privato).
A differenza di numerosi altri libri sul tema, questo saggio non si concentra solamente sulle azioni individuali, propone invece un piano di ampio respiro che coinvolga tutta la società, con un conseguente impatto maggiore.
Una trasformazione del genere è difficile e data la vastità del fenomeno è impossibile fare già da ora un piano dettagliato, quindi il libro non tratta di un Green New Deal come programma minuzioso da seguire; esso è piuttosto una “chiamata all’azione” sulla necessità di agire prima che sia troppo tardi ed una dimostrazione che esistono leve da sfruttare per un cambiamento del genere.
Una lettura assolutamente consigliata, che pur essendo “tecnica” si legge d’un fiato e con cui non si può che concordare. È ora di agire.
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