Il padrone di Jalna è un libro di Mazo De La Roche, edito da Fazi.
Trama
“I Whiteoak rischiano di perdere tutto: da Jalna, l’antico podere di famiglia incastrato tra le radici del Canada, alla loro proverbiale coesione, che emerge pagina dopo pagina nella sua umana complessità.
A Jalna non esistono giorni tranquilli e Renny, figura centrale in questo capitolo, è il più inquieto di tutti. In un’atmosfera cupa e piena di dolore, sono molteplici i problemi che affliggono Jalna. Il periodo di riferimento è quello della grande Depressione, durante il quale i Whiteoak ora allevano e vendono meno cavalli e arrivano a prendere in considerazione l’idea di vendere o affittare dei lotti del terreno di famiglia”.
Anche in questo caso, il Canada è lo scenario inconfondibile nel quale si svolge la narrazione.
Si tratta di una saga affascinante e senza tempo, che affascina con elementi intensi e personaggi unici. Il padrone di Jalna si contraddistingue per la caratterizzazione dei personaggi, ognuno dei quali nasconde una personalità rara e a tratti complessa; tutto combacia, tutto fila liscio, nessuna parola o aspetto della narrazione è fuori posto ed ovviamente questo è un tratto distintivo che “gioca a favore” per la comprensione di quanto accade pagina dopo pagina.
Il padrone di Jalna: storia di una saga familiare
Ogni gesto è estremamente coerente con le intenzioni del personaggio e infatti grazie a ciò, si comprendono velocemente e quasi intuitivamente i desideri e l’unicità di ciascuno.
Tutto si svolge tra incognite e interrogativi, ma come è accaduto con i romanzi precedenti a Il padrone di Jalna, ogni cosa sembrerà familiare; decidere di leggere questo volume sarà un pò come “tornare a casa”, o meglio, “in famiglia”, coccolati da una serie di vicende sorprendenti ed avvincenti al tempo stesso. Leggere la saga dei Whiteoak è un pò come ritrovare vecchi amici, riprendere discussioni interrotte.
Il padrone di Jalna è un libro che si snoda tra amore, gelosia, desideri, suggestioni, emozioni, orgoglio e passioni, inseriti in una trama per niente complessa, che quasi accompagna per mano il lettore alla scoperta degli avvenimenti successivi. Un romanzo avvincente, ma allo stesso tempo semplice e puro, contraddistinto da una vivacità interna che oscilla tra realtà mista ad un tocco di ironia.
Tutti, dal primo all’ultimo, commettono errori, cadono in tentazione, amano, vivono; ma infondo è proprio questo il bello, quella spontaneità che contraddistingue questa saga, estremamente moderna nonostante sia stata scritta quasi un secolo fa.
I tratti caratterizzanti del corpus narrativo sono freschi e oggettivamente concreti, tanto da sembrare quasi veri, condensandosi nell’immaginazione di chi legge; pur non avendo letto i romanzi precedenti appartenenti alla saga di Mazo De La Roche, sembrerà tutto chiaro sin dall’inizio, estremamente familiare e per nulla banale. Si creerà una sinergia senza tempo e fuori da ogni spazio, in un susseguirsi di tempo e stagioni.
Il padrone di Jalna apre a nuove prospettive che si diramano nel tempo. Proprio queste prospettive contraddistinguono anche il finale di questo amabile e suggestivo romanzo. Un finale aperto si può dire, proiettato verso altri scenari di inconfondibile bellezza.
Immagine in evidenza: Fazi editore