Il posto dei santi è il romanzo d’esordio di Bianca Favale, edito da ScatoleParlanti per la collana “Voci”.
Alma farebbe qualsiasi cosa per nascondere la relazione che porta avanti da sempre con Nina, la sua prima fidanzata, moglie e madre di famiglia. La sua esistenza è intrisa di bugie e accompagnata dalla pigra attesa del momento in cui lei e Nina potranno vivere il loro amore alla luce del sole. La forza di una promessa la costringe a guardare in faccia la realtà e a non aspettare più un istante per alzare il sipario della sua vita.
Il posto dei santi, la trama
Il romanzo ha un inizio crudo e diretto. La storia di Alma fin da subito sembra risaltare agli occhi del lettore con fervore ed irruenza. I forti contrasti cromatici, e le descrizioni ampie di abbigliamento e gusti, sembrano demarcare la linea dura e precisa di quelli che saranno gli esordi di una strabiliante vita.
Le prime pagine de Il posto dei santi focalizzano l’attenzione sugli anni di vita di una protagonista piuttosto giovane. Alma frequenta infatti le scuole elementari e si pone una serie di domande che rendono il susseguirsi dei giorni una continua scoperta. Sarà qui che il concetto di “brutto anatroccolo” tenterà più volte di farsi spazio e prendere forma nella vita della giovane protagonista.
Il romanzo della Favale ci racconta una serie di aspetti riguardo l’omosessualità: l’oblio, le domande, l’accettazione, la vergogna e la risoluzione con sé stessi, ma ancora di più ci racconta il concetto di “fase”. Più volte quando si è omosessuali, infatti, si ascolta la tipica frase che l’orientamento sessuale può essere stato viziato e cambiato da qualche cattiva conoscenza o da un lieve turbamento interiore, ma di fatto si tende a pensare che la situazione sia questione di tempo. Anche nel romanzo “il posto dei santi”, l’omosessualità della protagonista vive diversi momenti: la negazione, il mutismo, la curiosità, la sperimentazione, il dubbio, persino i percorsi obbligati, ma nulla di tutto questo sembrerà ostacolare il viaggio interiore che Alma compirà durante tutto il romanzo.
Nel romanzo della Favale ci si imbatterà in due tipi di famiglie: una più conservatrice e severa, e l’altra maggiormente inclusiva. Entrambi gli approcci saranno esplicati dall’autrice in maniera esaustiva e completa, in modo da fornire uno specchio globale di tutte le realtà dei giorni nostri.
Alma oltre ad essere la protagonista del romanzo, sembra rivestire il ruolo della libertà. Se dapprima, infatti i compromessi e le limitazioni sociali sembrano strapparle la voce, d’altra parte, col tempo, Alma diventerà l’emblema del coraggio e dell’accettazione. Ad accompagnare un grande personaggio come quello della protagonista, è senz’altro quello di Nina, una delle persone più importanti della sua vita.
Nina, infatti, pur essendo l’opposto di Alma, troverà la chiave di volta per diventare il fulcro di tutta la sua vita. Il loro rapporto è fresco, intenso e gioviale. Le loro conversazioni saranno sia leggere che profonde. I loro sguardi sembrano attraversare la carta stampata per raggiungere quello del lettore, fino a fondersi con l’inchiostro, risultando di fatto, quasi una narrazione cinematografica. Il loro rapporto attraverserà diverse fasi, prima la gioia, poi le conferme, arrivando ad un’accettazione incappucciata, la quale sembrerà lasciare lo spazio solo alla disfatta.
Il romanzo sarà contorniato dalla presenza emozionante di diverse lettere: esse saranno informative e a tratti sociali, senza dimenticare il solito tuffo al cuore che si prova quando ci si imbatte in una lettera d’amore.
Non mancherà l’esplorazione del sesso, visto in tutte le fasi anagrafiche. Ci sarà il sesso inesperto dell’adolescenza, quello godibile della giovinezza, fino ad arrivare agli amplessi dell’età adulta. L’argomentazione sessuale, sarà descritta con maestosa eleganza, senza cadere mai nel volgare.
Uno dei temi maggiormente ostici del romanzo è senz’altro quello dei “traumi”. La protagonista, infatti, nell’apice della felicità si troverà a fare i conti con sé stessa durante una spiacevole notte, dove la libertà sarà strappata dalla grettezza. Sarà proprio questo trauma però a rendere paradossalmente più chiari quei dubbi esistenziali che la protagonista aveva posto in un cassetto. La risoluzione e l’accettazione del trauma, porteranno alla luce un nuovo quesito, che in un modo o nell’altro cambierà per sempre la vita di Alma.
Verso la fine ci si imbatterà in un “avanti veloce” che rinvigorisce l’intera narrazione. Alma smetterà di vestire i panni di un’adolescente goffa ed irrisolta, per presentarsi al lettore diversi anni dopo. In questo salto nel futuro non mancheranno gli intrighi, le menzogne, l’emozione e l’angoscia di una vita clandestina.
Il romanzo si chiude con una promessa strappata da un pugno di lacrime. La Alma della Favale a fine romanzo è forte, risoluta e piena di ogni consapevolezza esistenziale. È pronta per l’epilogo della sua vita e per rischiarare ogni punto d’ombra lasciato per anni in standby.
Saranno molti i dettagli emozionanti del romanzo, come l’elaborazione di un lutto, la profondità di una promessa, e la voglia di essere finalmente pienamente sé stessi in corsa verso la libertà.
Il bianco dell’inizio, sembra inglobare in maniera totale le ultime pagine del romanzo, in uno scambio cromatico che rende il libro di Bianca Favale assolutamente strabiliante.
Il linguaggio è chiaro, diretto e giovanile, fruibile dai più. Le immagini evocative sono raccontate con estrema sapienza, ed ogni emozione sembra scuotere le righe fino a raggiungere l’indice umano.
È un romanzo dedicato a chi è “un diverso” ma anche a chi fa sentire qualcun altro diverso, in un gioco di vita vera dove ogni peso e leva può togliere o aggiungere valore. È un romanzo che incita tutti, ma proprio tutti, a cantare un inno d’amore universale.
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