Recensione del saggio di Anna Peyron Il romanzo della rosa. Storie di un fiore
Anna Peyron è la vivaista fondatrice del Vivaio Anna Peyron a Castagneto Po, specializzato nella coltivazione di fiori, soprattutto rose antiche e botaniche. Proprio alla rosa, che, nelle parole del curatore della prefazione Ernesto Ferrero è “una lente attraverso la quale si può mettere a fuoco la storia del mondo“, è dedicato il saggio Il romanzo della rosa. Storie di un fiore, uscito nel mese di giugno per Add editore.
Attraverso la rosa, un fiore dalle mille incarnazioni e personalità, che di volta in volta assume nomi e tratti simbolici di un’epoca, è possibile ripercorrere la grande storia negli snodi in cui questa s’intreccia con la storia del fiore.
Nelle pagine del saggio di Anna Peyron – che è romanzo perché vi compaiono, comparse o protagonisti, come Giuseppina Bonaparte, innumerevoli personaggi – il lettore scoprirà tratti inediti dei grandi nomi della storia: la passione della moglie di Napoleone, Giuseppina Bonaparte, e la sua grandissima competenza nella coltivazione delle rose, nell’ibridazione e nel collezionismo di rose e piante rare, donate all’imperatrice dallo stesso Napoleone, che si appropriava di queste rarità durante i suoi viaggi, tali da rendere il maestoso giardino della Malmaison, la residenza dell’imperatrice, un modello sempre più imitato nell’alta società, al punto che, caduto l’Impero, vi sopravviverà il gusto per i giardini e per la coltivazione delle rose sovra ogni altro fiore, simbolo di potere, bellezza, purezza ed eleganza non soltanto presso l’aristocrazia e l’alta borghesia europea, ma anche presso gli strati meno agiati della popolazione, dove la rosa, vero e proprio lusso, assurgeva a simbolo di una sorta di comunanza di gusti e d’interessi -e dunque un tratto di ricercatezza- con i nobili, un modo per sentirsi parte di quel mondo patinato, di quella società.
Attraverso personaggi e luoghi diversi, dalla Francia, all’Inghilterra, fino alla Cina alla Russia e alle Americhe, inseguendo la scia del profumo della rosa, Anna Peyron ricostruisce, dall’Ottocento ad oggi, la storia della passione per la coltivazione di rose, una passione che ha radici ben lontane (difatti della bellezza e della purezza della rosa ci parlano le fonti letterarie fin dai tempi di Omero) e che conoscerà il suo picco in Europa grazie alla figura di Giuseppina Bonaparte, vera e propria mecenate di artisti e uomini di scienza cui si devono varietà di rose apprezzate ancora oggi.
Un saggio ben scritto, ricco di ritratti inediti di uomini e donne della grande storia, di luoghi, di profumi e di curiosità, che ripercorre, come nelle tappe di un romanzo, senza ricorrere ad un uso eccessivo di tecnicismi -il che rende il romanzo godibile anche per chi non fosse un esperto in materia-, le tappe della storia della rosa, protagonista indiscussa dei giardini di ogni tempo, nelle sue mille, profumatissime e coloratissime varietà.
Un saggio-romanzo che adoreranno tutti coloro che si lasciano sedurre dalla poesia senza tempo di una rosa.
Immagine copertina: ufficio stampa