Il volume del tempo II di Solvej Balle | Recensione

Il volume del tempo II di Solvej

Il volume del tempo II è il secondo capitolo della serie di Solvej Balle. Pubblicato nel 2020, dalla casa editrice NNEdizioni e tradotto in più di venti paesi, nel 2022 ha vinto il Nordic Council Literature Prize: il premio per la letteratura nordeuropea.

Solvej Balle: l’autrice 

Solvej Balle è una filosofa e scrittrice danese; fondatrice della casa editrice Pelagraf Forlag, ha ricevuto, nel 2022, il premio letterario Nordic Council, per la sua serie di libri Il volume del tempo. Per la casa editrice NNEditore sono stati pubblicati in italiano i primi due volumi della serie (Il volume del tempo I. L’enigma e Il volume del tempo II. In viaggio). 

Il volume del tempo II di Solvej Balle: il testo 

Il volume del tempo II. In viaggio è il secondo tassello della serie di Solvej Balle: esso, infatti, segue il primo testo dell’opera, ossia Il volume del tempo I. L’enigma e precede altri 5 volumi, per un totale di sette “tempi”. In tali libri l’autrice segue un viaggio nel tempo e lungo il tempo: movimento e stasi si avvicinano, dilatandosi l’uno verso l’altro, fino a intrecciarsi in uno straniante incontro-scontro fatto di sgomento, assurdità, irrazionale, perturbante. Un piglio filosofico permea il testo, attraverso cui il lettore sembra tacitamente accompagnato da Solvej Balle verso una domanda, banale all’apparenza, eppure profondissima: cos’è il tempo? Esso appartiene a noi oppure siamo noi ad appartenervi? Solvej Balle immagina per i suoi “volumi del tempo” una situazione bizzarra: un tempo che è in stasi di fianco ad un tempo che scorre secondo le normali leggi della fisica terrestre.

Nel primo volume,
Il volume del tempo I. L’enigma, l’autrice presenta i fatti: la protagonista dopo una giornata trascorsa “secondo natura”, va a riposare e al mattino seguente scopre una straniante realtà, ossia l’intrappolamento nel giorno già vissuto. Il tempo sembra essersi fermato, nulla scorre, immerso in una bolla di stasi temporale; comprensibilmente turbata, prova a raggiungere il marito, il quale pare non essere al corrente di nulla: il tempo per lui sta scorrendo come di consueto e così, giorno dopo giorno, ciò che puntualmente la donna sa di aver già vissuto è continua fonte di novità e stupore per il marito. Ogni giorno, infatti, l’uomo pare non essere a conoscenza di ciò che la moglie gli aveva raccontato il giorno prima.

Nel seguito, Il volume del tempo II. In viaggio, si ritrova la protagonista, la quale acquisita una certa “dimestichezza” con ciò che le sta accadendo, prova a recuperare ciò che ha perduto: la condizione di “vittima” della stasi sembra ribaltarsi. Difatti, la protagonista, pur essendo consapevole della sua condizione di “prigionia”, non è più ormai spaesata come all’inizio e ciò che le permette di approntare strategie d’azione un tempo neanche pensate. Ciò che troverà lungo questo viaggio nel tempo e lungo il tempo sarà comunque spiazzante, ma le permetterà di raccogliere tassello per tassello un mosaico di esperienze e conoscenze che potranno avvicinarla alla meta: il recupero del tempo. Un garbuglio nel tempo, un groviglio nell’inverosimile, in cui il lettore de Il volume del tempo II di Solvej Balle si trova a inciampare: un avanzamento che è stasi e una stasi che è avanzamento, linee che si ritorcono e curve che si affilano, in uno spazio-tempo che inganna e che avviluppa.

Un piglio filosofico, si diceva, permea il testo: la trama viene sciolta mettendo in primissimo piano le relazioni che legano i protagonisti e per mezzo di tale scelta l’autrice può far emergere – anche attraverso lo stile narrativo – il profondo senso che anima il tutto: nella società contemporanea qual è il vero rapporto fra l’uomo e il tempo

Fonte immagine in evidenza: casa editrice NN Edizioni

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A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Giornalista pubblicista. Contatti: [email protected] [email protected]

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