Irene Alison presenta La Madre Attesa

la madre attesa

Il sabato della Fotografia si chiude con la presentazione de La Madre Attesa di Irene Alison. Da Bogotà a Roma, una storia di adozione internazionale raccontata con immagini.

Sabato 18 maggio ore 11.30 si è svolto l’ultimo appuntamento della stagione 2023-24 con il Sabato della Fotografia, format di successo dedicato al linguaggio fotografico, condotto da Pino Miraglia in Sala Assoli per otto straordinarie edizioni. 

La Madre Attesa: il libro

La Madre Attesa è un libro fotografico che parla della vita personale dell’autrice, Irene Alison, nato infatti da una sua esigenza. Il libro racconta il cambio identitario da donna a mamma; un romanzo edito da immagini scelte con cura dall’autrice, che rappresentano un viaggio verso la maternità e che l’hanno accompagnata alla scoperta di una persona che non credeva nemmeno potesse esistere e la fotografia ha fatto da ponte, colmando la distanza che separava mamma e figlia. 

In La Madre Attesa, Irene, non parla del cammino dell’adozione, ma apre il suo libro con un dibattito sulla difficoltà di diventare madre, di perdere la propria indipendenza per dedicarsi completamente ad un’altra vita. Racconta ciò che è successo sin dal momento dell’incontro con la bambina, tanto desiderata, cercata e andata a prendere dall’altro lato del mondo. La nascita di questo libro, quindi, è stata spinta da un senso di esigenza, dovuto al cambio identitario da donna a mamma, non soltanto perché Alison è una mamma adottiva, ma perché il cambiamento, nonostante l’attesa e la voglia di abbracciare la figlia, è stato difficile da elaborare, e attraverso la fotografia l’autrice è riuscita ad esprimere al meglio quello che stavano vivendo entrambe. «La fotografia, in questo cammino, è stata la lingua con cui ho provato a parlarle quando mi sembrava di non avere parole, è stata il ponte grazie al quale ho iniziato ad avvicinarmi a lei, quando mi pareva che una distanza incolmabile ci separasse.»

La Madre Attesa è l’espressione dell’esigenza di costruire la sua nuova identità, quella di mamma, percorso non sempre facile e privo di ostacoli. La stanchezza, il senso di inadeguatezza, la paura di non essere in grado di portare a compimento ogni giorno il compito di essere mamma, si scontrano con delle emozioni fortissime, con l’amore che solo un legame come quello tra mamma e figlia può creare.

Fotografare sé stessa, la figlia e il corso delle loro vite, ha aiutato Alison a interiorizzare meglio ciò che stava accadendo, perché essere madre è il lavoro più difficile al mondo: «Quando incontri tuo figlio in un ufficio, nel quale entri non madre e ne esci tale, è un evento ancora più destabilizzante rispetto a quando lo senti nascere all’interno del tuo corpo. Come madre adottiva, sentivo su di me un senso di inadeguatezza opprimente, perché a differenza delle madre naturali, l’amore per la bambina non è stato a prima vista, ma è cresciuto nel tempo, vivendo assieme un giorno dopo l’altro. L’amore non è qualcosa di scontato… Si conosce la depressione post parto, per fattori ormonali, ma esiste anche la depressione post adozione: una sensazione che non si spiega siccome si sa che il viaggio per l’adozione è una lotta lunga e travagliata. Ma la maternità è un trauma, un cambiamento, una rivoluzione interiore, e come ogni rivoluzione è un trauma che va assorbito pian piano; il rapporto con un figlio va costruito pian piano.» 

Oltre La Madre Attesa: chi è Irene Alison

Giornalista professionista e photo-consultant, Irene Alison è nata a Napoli nel 1977. Direttrice creativa dello studio di consulenza e progettazione fotografica DER*LAB, Irene è docente all’Istituto Europeo del Design (IED) di Roma e collabora come tutor e consulente con alcune delle maggiori scuole di fotografia italiane (Isfci, Rufa, Scuola Romana di Fotografia a Roma e Fondazione Studio Marangoni a Firenze, tra le altre). Come redattrice, ha lavorato per il Manifesto e per  D, La Repubblica delle Donne. Da freelance ha realizzato, insieme ai fotografi, reportage apparsi su Geo France, The Independent, l’Espresso, D, XL, Marie Claire e Riders. I suoi articoli di critica fotografica sono stati pubblicati da testate come La Lettura de Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore e Pagina99. Ha pubblicato due saggi di approfondimento fotografico, My generation(Postcart, 2012) e iRevolution (Postcart, 2014). Nel 2022 è uscito negli Stati Uniti per Yoffy Press Holding Time, libro realizzato a quattro mani con la fotografa Catherine Panebianco, di cui Irene è autrice dei testi. Attualmente è curatrice del ciclo espositivo SuperNatural al Rifugio Digitale di Firenze, galleria del Gruppo Archea dedicata alla fotografia contemporanea. Nel 2023 è prevista l’uscita per Postcart del suo primo libro fotografico (La Madre Attesa, a cura di Laia Abril) e del suo nuovo saggio Muse col Muso, l’immaginario animale nella fotografia contemporanea. Ama gli animali, e le loro rappresentazioni culturali e iconografiche, e ne parla nel suo blog Zazie Dogzine

Fonte foto per l’articolo su La Madre Attesa: ufficio stampa 

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