La meraviglia di un gesto gentile, di Jane Riley | Recensione

Jane Riley

Alla Fiera di Londra un libro ha messo d’accordo gli editori e i lettori di tutto il mondo: “La meraviglia di un gesto gentile” di Jane Riley, un esordio letterario folgorante, pubblicato in Italia da Garzanti

Jane Riley è una donna bionda con i capelli corti, un sorriso pulito ed una laurea in Letteratura Inglese e Francese. Cresciuta in Nuova Zelanda, sposa un uomo inglese con cui adesso vive a Sidney. Ama scrivere ed un giorno presenta il suo debutto letterario, letto e apprezzato il quale varie case editrici fanno letteralmente a gara per pubblicarlo. A spuntarla è
Amazon Publishing, ed il romanzo di Jane Riley diventa in fretta un caso letterario, piazzandosi subito tra i “bestseller” sia in America che nel Regno Unito, oltre che in patria. 

La meraviglia di un gesto gentile” contiene un qualcosa dell’effervescenza della sua autrice. Il titolo originale è in realtà diverso dalla traduzione italiana, curata per Garzanti da Elisabetta Valdré: “The Likely Resolutions of Oliver Clock”, ovvero  “Le plausibili decisioni di Oliver Clock”, laddove la copertina stessa cattura l’attenzione di ogni ipotetico lettore. Lo sfondo è giallo, il titolo bianco, ed in primo piano c’è un uomo in completo elegante, ripreso di spalle, che dalle gambe in su sporge fuori… da una bara. Non si tratta, cioè, di un’immagine comune, così come insolita è la storia che La meraviglia di un gesto gentile di Jane Riley racconta: la vita apparentemente piatta e monotona del suo protagonista.

La meraviglia di un gesto gentile: la nostra recensione 

Oliver Clock ha trentanove anni e una vita che più prevedibile non si può: lavora per le pompe funebri di famiglia, ha un cassetto con le calze in ordine di colore e il frigorifero pieno di piatti pronti. Eppure, dietro un’apparenza di goffaggine e timidezza, nasconde un’anima da sognatore ottimista. Ogni sera, su un taccuino giallo, appunta le idee per una vita migliore e più frizzante: a metà mattina concedersi una seconda colazione, trovare il tempo per andare al cinema, viaggiare e scoprire luoghi sconosciuti. Il fatto è che queste idee restano solo vacue intenzioni. Perché Oliver non trova mai il coraggio di trasformarle in azioni concrete. Finché nella sua quotidianità non compare Edie, che è la sua perfetta antitesi: vitale, eccentrica, euforica, intrepida, originale. Quando decide una cosa, la fa, convinta che non abbia senso rimandare. E poi ha un lavoro stravagante ma geniale: produce candele in cui racchiude il profumo delle persone per sentirle sempre vicine. Bastano un sentore di coccole o le note calde della dolcezza per rivivere momenti indimenticabili con chi si ama. E per convincere Oliver a entrare in affari con Edie. Ma, giorno dopo giorno, quella che inizia come una semplice collaborazione diventa qualcosa di totalmente diverso. Un’amicizia tra cultori della vita e una fonte di ispirazione per Oliver che proverà, forse per la prima volta, a mollare gli ormeggi e a lasciarsi trasportare dalla corrente del destino. Perché imparare a vivere significa anche accettare che non sempre ciò che accade ha una ragione precisa e che l’amore è uno splendido caos.
 
Con uno stile delicato e un pizzico di ironia, La meraviglia di un gesto gentile di Jane Riley è una storia emozionante che parla di speranza e rinascita ed insegna che non è mai troppo tardi per uscire dagli schemi e cogliere la bellezza che si cela nell’imprevedibilità dell’esistere.
 
Leggendo il romanzo di Jane Riley, non si può non simpatizzare per Oliver, il classico personaggio irresistibile con tutte le sue manie e fragilità, nonché per una straordinaria capacità di entrare in contatto empatico con i parenti dei defunti con cui ha quotidianamente a che fare.
La meraviglia di un gesto gentile non è un romanzo scontato né stucchevole: affronta, anzi, spinose tematiche esistenziali quali il lutto e la sua elaborazione, il dolore e la perdita, l’insoddisfazione e infine l’accettazione di se stessi… Oliver ha 39 anni e pagina dopo pagina trova il coraggio di uscire da quella “comfort-zone” entro cui si è trincerato, un uomo così a contatto con la morte da aver pavidamente deciso di difendersi dalla vita. Magnifica l’idea di affidare a una candela e al profumo che essa può racchiudere l’occasione, per Oliver, di una vera risoluzione: una decisione via via rimandata – “solo” plausibile, fino alla fine – e che poi, finalmente, si fa concreta, non appena trova in Edie la personificazione di ciò che si nasconde al di là di tutte le sue paure.

Promettente questo esordio letterario di Jane Riley. Folgoranti le decisioni plausibili del suo Oliver Clock. Da leggere e meditare. 


Fonte immagine: Ufficio Stampa 

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A proposito di Giulia Longo

Napolide di Napoli, Laurea in Filosofia "Federico II", PhD al "Søren Kierkegaard Research Centre" di Copenaghen. Traduttrice ed interprete danese/italiano. Amo scrivere e pensare (soprattutto in riva al mare); le mie passioni sono il cinema, l'arte e la filosofia. Abito tra Napoli e Copenaghen. Spazio dalla mafia alla poesia.

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