Recensione di Lady Chevy, romanzo d’esordio di John Woods, pubblicato dalla NN Editore e tradotto da Michele Martino. Un libro in cui si intrecciano toni noir e atmosfere di horror quotidiano.
John Woods è uno scrittore americano, cresciuto in Ohio e si è laureato all’Ohio University. Pubblica il suo romanzo d’esordio Lady Chevy con la casa editrice NN Editore: un romanzo coinvolgente in cui si alternano toni noir, atmosfere horror e due temi attualmente ingombranti e inquietanti- quello del suprematismo bianco e quello dei rischi per la salute connessi al fracking-.
John Woods esplorerà questi temi nelle profondità di un’America violenta e maltrattata, devastata da irrimediabili ambiguità morali. E per farlo ricorrerà alla figura di Lady Chevy , una ragazza che lotterà con tutte le sue forze per difendere il suo futuro e nel farlo dovrà confrontarsi con il proprio lato oscuro.
“Potrei diventare una veterinaria. Potrei andare in prigione. Potrei cambiare nome, trasferirmi altrove e ricominciare tutto daccapo. Non importa. Non c’è nessuna luce ad aspettarmi chissà dove. Il buio non mi segue. Il buio sono io.”
La protagonista è una ragazza di 18 anni, il cui vero nome è Amy Wirkner, ma per tutti gli altri lei è Lady Chevy, per il suo fondoschiena massiccio come una Chevrolet. Amy è intelligente e determinata, il suo desiderio più grande è quello di frequentare il college per diventare una veterinaria e poter così sfuggire alla città di Barnesville, Ohio, al destino di tutti i suoi abitanti e in particolar modo ai suoi genitori. Come molti cittadini di Barnesville, anche i Wirkner hanno venduto i diritti di estrazione mineraria delle proprie terre alla Demont, che sta avvelenando il terreno, l’acqua e gli abitanti, incluso il fratellino di Amy, nato con una malformazione cerebrale. Una notte alla porta di Lady Chevy si presenta Paul, il suo migliore amico d’infanzia, di cui Amy è sempre stata innamorata. Paul, per vendicarsi della Demont, propone ad Amy di aiutarlo a distruggere una delle cisterne. Anche se titubante, Amy si lascia coinvolgere in questa avventura che le farà scoprire lati di se stessa nascosti ed oscuri. Dovrà affrontare un omicidio spietato, un costante senso di colpa e l’enigmatico agente Hastings, la cui voce si alternerà in terza persona a quella di Amy nel romanzo.
Lo stile di John Woods è di grande effetto, analizza in maniera profonda i suoi personaggi. Ed offre molti spunti di riflessione ai suoi lettori, che cerca di guidare senza mai svelare troppo, per mantenere ben salda l’attenzione. Lo sviluppo di questo romanzo ricorda quello di un classico come “Delitto e Castigo” di Dostoevskij.
Un’altra peculiarità di John Woods è quella di lasciare al lettore, alla fine del libro, la decisione di considerare la sua protagonista se vittima o carnefice, portatrice di luce o di tenebre.
Immagine in evidenza: https://www.ibs.it/lady-chevy-libro-john-woods/e/9788894938920
È bello, per non dire che è doveroso, scrivere il nome del traduttore di un libro che si recensisce!
“Sembra quasi ricordare” – nel senso che, in realtà, non lo ricorda?