Khrystyna Gryshko è nata e vissuta durante la sua infanzia a Pidluzhzhya, un piccolo villaggio ucraino. A 13 anni si è trasferita, dove ha scritto a 16 anni il suo primo romanzo per ragazzi chiamato “EREA”. A 17 anni invece ha scritto il “Bucaneve calpestato“. Dopo essersi laureata in Economia e Management presso Bocconi di Milano ha pubblicato “Benvenuti a Neverland”.
Il genere che Khrystyna Gryshko predilige è però la poesia. Ha scritto una bella raccolta di liriche, “Io mi bacio da sola“, che ha destato un grande interesse nella critica. Su questo e tanto altro abbiamo avuto il piacere di intervistarla.
Khrystyna Gryshko, la nostra intervista
1 – Krystyna cosa significa per te “Fra le anime la distanza è surreale, sai?”
Con queste parole intendo dire che a giorno d’oggi la distanza che c’è fra le persone è surreale. Passiamo più tempo online a chattare o a navigare che a rapportarci direttamente a delle persone.
2- “Codardi! Non siete mai voi stessi! Avete paura di specchiarvi?”
Verso chi è diretto questo tuo grido?
Tutta la poesia dal titolo “Performance” che trovate nella mia raccolta “Io mi bacio da sola” (DreamBook) è diretta verso la sfera politica. Non soltanto italiana, ma planetaria. Di particolare interesse trovo la cosiddetta figura di publicist. Sono infatti molte persone a creare l’immagine ad un politico che molto spesso non corrisponde a ciò che la persona è in realtà. Io qui parlo di identità finta. Della paura di rispecchiare quella vera. Parlo di necessità che sento di poter essere sé stessi, non soltanto io in quanto individuo libero, ma anche i nostri politici.
3 – “Non ti vergogni della tua corruzione, che parte dall’educazione nelle scuole”, perché la scuola elementare ucraina ti ha deluso?
Sì, assolutamente. È dall’età di 13 anni che studio in Italia. Ho anche vinto la borsa di studio quando ero in Bocconi a studiare Economia Aziendale e Management. Da noi, in Ucraina, invece, la maggioranza dei concorsi è corrotta. Questo mi rammarica molto e mi fa sentire fortunata di essere in un posto diverso ed aver avuto un’esperienza direi opposta.
4 – “Bambino interiore che poggia un fiore”, ti riferisci alla tua anima di fanciulla che ancora si emoziona per tutte le cose del mondo?
Sì, esattamente. Credo che ci siano poche persone che davvero a giorno d’oggi si emozionano per piccole cose, piccoli gesti, piccole “cose del mondo” come dici. Io però mi ritrovo ad esserlo, ma mi ritrovo anche a poggiare un fiore su una bara di chi ha purtroppo perso questa sua parte.
5 – “Quali sono i tuoi progetti futuri? Continuerai a scrivere poesie o hai in programma di scrivere un romanzo?“
Mi considero una scrittrice poliedrica e pertanto nei miei progetti futuri pertanto rientrano pubblicazioni di svariate raccolte oltreché altri romanzi attualmente in via di sviluppo. Il progetto più ambizioso su cui sto lavorando è la realizzazione di una mia sceneggiatura cinematografica tratta dal mio stesso romanzo “Benvenuti a Neverland”.
Si conclude così l’intervista alla scrittrice e poetessa Khrystyna Gryshko, che ci ha fatto vivere un percorso italiano-ucraino, svelandoci particolari interessanti sulle sue poesie. Ci ha fatto riflettere su quanto sia importante emozionarsi per le piccole cose e quanto poco capiti nella società moderna.
Per tutti coloro che vogliono approfondire le tematiche trattate da Khrystyna Gryshko non resta che cliccare su DREAMBOOK!
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