L’aquila nera di Roma, pubblicato lo scorso ottobre ed edito dalla Newton Compton, è l’ultimo romanzo (tradotto da Micol Cerato) di Gordon Doherty, conosciuto soprattutto per “Il legionario” (Newton Compton editori), best seller uscito nel 2017. Con L’ aquila nera di Roma continua la saga della legione Claudia che vede come protagonista il tribuno Pavone: in questo capitolo si narra della guerra tra l’Impero romano e i Goti, ricca di intrighi politici, battaglie truculenti e vari spargimenti di sangue. La guerra che porterà con sé l’inizio della fine dell’Impero romano d’Occidente.
Uno sguardo sull’autore
Autore di romanzi storici, Gordon Doherty ha origini scozzesi. Il suo amore per la storia antica nasce dal fatto che si trova a vivere vicino al Vallo di Adriano e a quello di Antonino. Tra le altre sue opere ricordiamo: Il legionario, Gli invasori dell’impero, Una vittoria per l’impero, Il flagello dell’Oriente, Imperatori e dèi, L’impero invincibile, Sangue sul campo di battaglia e, scritto con Simon Turney, L’ascesa dell’impero. I figli di Roma. Tutti editi da Newton Compton Editori. Ha anche scritto alcuni romanzi che si svolgono nell’antica Grecia, come Assassin’s Creed. Odyssey, pubblicato da Sperling & Kupfer (2018).
L’aquila nera di Roma – la trama
Siamo nel 382 d.C. , l’impero Romano ha da poco concluso in maniera vittoriosa la guerra con i Goti (iniziata nel 372 d.C) stipulando con questi un fragile accordo di pace: il conflitto sociale è ancora vivo tra la popolazione. Ancora una volta il protagonista della vicenda è il tribuno Pavone che in quest’avventura si fa credere morto per salvarsi la vita: scopre che questa guerra cosi lunga e devastante era stata voluta proprio da Graziano, l’Imperatore d’Occidente. Così, deluso ed amareggiato, decide di farsi giustizia da sé anche a nome di tutta la popolazione dell’Impero.
L’aquila nera di Roma è un romanzo scorrevole da leggere, ben scritto con linguaggio adeguato per l’epoca che rispetta grosso modo le vicende storiche; ha una trama coinvolgente e appassionante, malgrado si caratterizzi per diversi passaggi un po’ troppo truculenti.
Quello che seguì fu meticoloso e mostrò la totale indifferenza per la vita del ragazzo appeso. Il goto in piedi al suo fianco sguainò la spada e gli squarciò il ventre. Prima uno scroscio di sangue rosso lo inzuppò dal petto al viso, poi un orripilante groviglio di viscere grigio-bluastre, viscide di un fluido perlaceo, sgusciò fuori dalla ferita e rimase appeso come un’orribile ghirlanda.
I goti che osservavano dagli usci continuarono a berciare ed esultare mentre il ragazzo romano si contorceva, piangendo. Il femore gli spuntava dalla gamba con un’angolazione orribile.
Consigliato a chi ama i romanzi storici e soprattutto quelli di avventura.
Fonte immagine: sito web Newton Compton editori