La biblioteca segreta di Einstein, Fabio Delizzos | Recensione

La biblioteca segreta di Einstein. Recensione

La biblioteca segreta di Einstein è un libro di Fabio Delizzos, edito da Newton Compton.

Trama

“Autunno 1921. Il celebre fisico Albert Einstein giunge in Italia per tenere una serie di conferenze, ma la presenza in Italia non comincia nel migliore dei modi; alcuni suoi appunti vengono rubati dalla casa della sorella a Fiesole, mentre nel Paese si sta diffondendo un forte antisemitismo, alimentato dalla pubblicazione dei controversi Protocolli dei Savi Anziani di Sion.
Nello stesso periodo, una serie di strani omicidi sconvolge Bologna, è un giornale datato 1945 nella tasca della prima vittima…ma non solo. Da quel momento saranno tanti gli interrogativi e i misteri da svelare”.

Si tratta di un romanzo estremamente intenso, scritto dall’autore di un vero e proprio bestseller, L’inganno Machiavelli, un altro romanzo da non perdere.

La biblioteca segreta di Einstein: un giallo “colorato”

La trama, ben tessuta, si concretizza nell’immaginazione dei lettori, alimentando una serie di domande, dubbi; caratteristica fondamentale è la struttura del romanzo, che nonostante le vicende che contraddistinguono il libro, certamente non semplici da comprendere; nonostante i dettagli oscuri, la composizione complessiva de La biblioteca segreta di Einstein è semplice e non annoia mai, proprio grazie a questo aspetto. Il lettore sarà completamente immerso in una mescolanza di vicende che attirano inevitabilmente l’attenzione, alimentando il ritmo del romanzo.

Il personaggio cardine de La biblioteca segreta di Einstein si chiama Leonida Pardo, investigatore capo del Corpo degli Agenti di Investigazione; è ebreo, ma non è assolutamente interessato agli aspetti legati alla religione. Opera con Pardo, il direttore della Scientifica, Giovanni Casadeus.
 Un altro personaggio che sicuramente non passerà inosservato e attira già solo dal titolo, è ovviamente Albert Einstein, che, con Pardo, può essere definito “cardine della storia”: inserito pienamente nello svolgimento della vicenda, in quella che è una corsa contro il tempo; grazie ai protagonisti del romanzo, l’autore Fabio Delizzos , permette al lettore di addentrarsi nei meandri del tempo, scoprendo ciò che è stato, come sono nate alcune teorie fisiche, ma anche tante caratteristiche che consentono di identificare la vita (si potrebbe dire privata) dello scienziato.
Probabilmente è proprio questa sussistenza di aspetti, tutti collegati tra loro in modo abile ed intenso ad attirare l’attenzione.

Un romanzo che ben si adatta ai gusti di tutti, senza distinzioni; un libro ben costruito, un vero e proprio romanzo storico, ambientato in un passato oscuro, contraddistinto da diversi aspetti episodi storici di notevole importanza, cruenti e crudeli al tempo stesso. Proseguendo nella lettura si può comprendere come quel passato di cui l’autore narra, irrompa nel presente, grazie all’identità propria di alcuni dei temi trattati e anche grazie all’ambientazione, Bologna, che si può quasi definire co-protagonista.
Trama storica e scientifica al tempo stesso, ma anche un thriller pieno di azione, tra misteri, storia, passato, presente e contestualizzazione (basti pensare al caos politico cui si riferisce l’autore mentre narra le vicende delle quali scrive).

La biblioteca segreta di Einstein è come un brivido che attraversa la schiena, un giallo storico che “si tingerà di vari colori”, quella serie di sfumature che identificano il genere di riferimento e che fanno in modo che il lettore venga completamente avviluppato dalla storia, senza perdere né interesse, né il senso di quanto accade.

 

Immagine in evidenza: Newton Compton Editori

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È la storia di Frédéric Moreau, un giovane di provincia che si trasferisce a Parigi per studiare legge, ma che si lascia coinvolgere dalla vita mondana e dalle passioni amorose. Frédéric si innamora di Madame Arnoux, una donna sposata, e la sua ossessione per lei lo porterà a trascurare i suoi studi e le sue ambizioni. Uno tra i più importanti romanzi del 1800. Analisi e contesto storico de L'Educazione Sentimentale L'Educazione Sentimentale è considerato un romanzo realista, che offre un ritratto accurato e spietato della società francese del XIX secolo, in particolare della borghesia parigina. Flaubert descrive con maestria le illusioni, le delusioni, le ambizioni e le frustrazioni di una generazione che ha vissuto i rivolgimenti politici e sociali del 1848. Il romanzo è anche una riflessione sulla natura dell'amore, dell'arte e della vita stessa. Tra i romanzi del 1800, questo si distingue per la prosa. 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