La bibliotecaria di Saint-Malo di Mario Escobar, la nostra recensione

Il 2 settembre 2021 la Newton Compton Editori ha pubblicato il romanzo “La bibliotecaria di Saint-Malo” dello scrittore spagnolo Mario Escobar (traduzione di M. Lanfranco), autore de “Il libro segreto di Hitler” (Newton Compton Editori, 2020).

“La bibliotecaria di Saint-Malo”, ambientato in Francia ai tempi della seconda guerra mondiale e, quindi, dell’occupazione tedesca con il regime di Vichy, è un inno all’amore in tutte le sue sfaccettature, dall’amicizia alla passione, dal legame con la propria terra alla solidarietà per il prossimo.

La Bibliotecaria di Saint-Malo, la sinossi

Jocelyn è una giovane sposa, gestisce la Biblioteca della cittadina francese di Saint Malo ed è molto innamorata di suo marito Antoine, che la ricambia con tutto se stesso. Benché sia molto giovane, Jocelyn si ammala di tubercolosi e appena riesce a recuperare un po’ di energie, vede suo marito partire per il fronte: è appena scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. Inizia l’occupazione tedesca in Francia e la sua vita, come quella di milioni di persone nel mondo, viene stravolta dalle bombe, dalla miseria, dalla mancanza di umanità, dalla violenza gratuita.

“Sai cosa vuol dire essere ebrei?” “No” risposi incuriosita. Volevo che mi mostrasse come vivevano quella triste realtà i bambini.  […] “Essere ebrei significa avere sempre paura, guardarsi alle spalle per assicurarsi che nessuno ti segua, lasciare le valigie vicino alla porta in caso di fuga, pregare in silenzio il venerdi e piangere per un terra mai vista”

I tedeschi controllano anche la cultura: epurano le biblioteche del Paese e bruciano opere letterarie di pregio perché scritte, a loro parere, da autori sovversivi e contrari al regime. Jocelyn non può permettere che i suoi amati libri, l’unica speranza del futuro, vadano persi con tutto il sapere millenario che portano con sé. Così li nasconde e inizia a partecipare alla Resistenza. Saranno le persone più improbabili a prendervi parte e molti suoi amici la supporteranno, come Celyn e Denis, che conosce da sempre.

Mentre attende il marito che torna dalla guerra, Jocelyn conosce Hermann, un ufficiale tedesco amante della cultura e, nonostante le ideologie diverse, tra di loro nasce un forte sentimento che lei avrà molta difficoltà ad accettare ma che le permetterà, suo malgrado, di andare avanti e sopportare la miseria, le ingiustizie e, soprattutto la solitudine che attanaglia le sue notti. 

“La bibliotecaria di Saint-Malo” è un inno alla vita: anche in una condizione di violenza e di odio quale è quella vissuta dagli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale ma che tanti popoli vivono ancora al giorno d’oggi, gli esseri umani si innamorano, fanno figli, diventano amici, malgrado le opinioni diverse, le ideologie opposte, la differente cultura di provenienza. Il miracolo dell’umanità.

“La bibliotecaria di Saint-Malo” è un libro molto ben scritto che ha una trama avvincente in grado di appassionare il lettore, non è il solito libro sulla Shoah ma molto più di questo. Da leggere assolutamente.

 

 

Fonte immagine: Ufficio Stampa

A proposito di Rita Giordano

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e mi occupo di progettazione sociale per il No Profit. Mi definisco curiosa e appassionata verso l’arte in tutte le sue forme: amo scrivere, dipingere ma soprattutto leggere, tanto da andare in astinenza se non leggo per più di un una settimana. Ho collaborato con varie riviste specializzate (Storie, Cevitasumarte, Guerra e Pace, Eco delle città).

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