Angela Carter, autrice del romanzo La bottega dei giocattoli, è una scrittrice britannica nata a Eastbourne, in Inghilterra, nel 1940 e morta a Londra nel 1992. Ha studiato e si è laureata in Letteratura inglese medievale alla University of Bristol. Eclettica, anticonformista e grande viaggiatrice, ha trascorso due anni in Giappone, per poi esplorare Stati Uniti, Asia ed Europa. Socialista e femminista, è stata una scrittrice e giornalista impegnata, per la quale l’arte era indissolubilmente legata ai temi politici. La sua poliedrica opera letteraria è nota per la contaminazione fra i generi: nelle sue pagine si mescolano in maniera brillante elementi del gotico, della fiaba, del fantastico e della commedia erotica. Tra le sue opere più note figurano i romanzi Figlie sagge e Notti al circo e la raccolta di racconti Nell’antro dell’alchimista, tutti pubblicati da FaziEditore. Ha scritto romanzi, libri per ragazzi, racconti, commedie radiofoniche, saggi e recensioni.
La bottega dei giocattoli di Angela Carter è un romanzo di formazione, vincitore del John Llewellyn Rhys Prize nel 1967. La protagonista del racconto è Melanie: la ragazza ha appena compiuto quindici anni e ormai non è più una bambina. Il suo corpo inizia a cambiare e la giovane donna passa ore intere allo specchio ad analizzare meticolosamente i cambiamenti che prendono forma in lei.
«L’estate dei suoi quindici anni Melanie scoprì di essere fatta di carne e di sangue».
Melanie, una notte, preda dell’insonnia, decide di compiere un gesto apparentemente privo di significato: scorge l’abito nuziale della madre e decide di vestirsi dello stesso candore indossato il giorno delle nozze dalla stessa. Soddisfatta, esce in giardino e passeggia spensierata, illuminata dalla luce lunare. Accade però l’inaspettato più assoluto: il giorno dopo, al risveglio, non trova più i suoi genitori e dunque è costretta a trasferirsi a Londra con i due fratellini. La casa che li ospita è quella degli zii che mai aveva conosciuto prima e ad attenderli ci sono la zia Margaret e lo zio Philip.
La bottega dei giocattoli di Angela Carter racconta la vita della ragazza, che è dunque completamente stravolta. La zia Margareth è una donna buona, capace di prendersi cura di lei e dei fratelli, nonostante in seguito alle nozze non abbia più proferito parola: è diventata misteriosamente muta. Lo zio Philip, al contrario, appare come una figura inquietante, dispotica, manipolatrice. Passa la vita a collezionare ossessivamente giocattoli ed è violento e sgradevole. Melanie perde dunque le abitudini che aveva: si allontana completamente dagli agi della villa nella quale trascorreva le sue giornate per cominciare la sua nuova vita in una bettola.
La bottega dei giocattoli di Angela Carter: riflessioni
La bottega dei giocattoli di Angela Carter tratta tematiche importanti: il lutto, la famiglia, la crescita, la scoperta del sesso, la crudeltà di cui è capace l’uomo. La narrazione inizialmente ha i tratti e le caratteristiche della favola, tratti che vengono drasticamente sopraffatti da tematiche impegnative quali la politica, la perdita, la sessualità. Margareth si ritrova a vivere accanto allo zio che, appassionato di burattini, manovra i membri della sua famiglia come se fossero appesi a dei fili che lui gestisce a suo piacimento. È decisamente lui il cattivo del racconto, padrone di una cattiveria crudele, malsana, che riversa aspramente sui malcapitati, incapaci di ribellarsi al suo volere. Melanie riuscirà a non farsi sottomettere?
Angela Carter, inoltre, adopera un lessico raffinato, ricco di dettagli e particolari. Nulla è lasciato al caso nel racconto, capace di appassionare qualsiasi tipologia di lettore.
Fonte immagine in evidenza: Fazieditore