La canzone romana. La storia insolita e straordinaria della tradizione musicale di Roma. Da Balzani a Baglioni, da Venditti a Ultimo è un testo scritto da Elena Bonelli e inserito fra le recenti pubblicazioni della casa editrice Newton Compton editori.
La canzone romana: il testo
La canzone romana. La storia insolita e straordinaria della tradizione musicale di Roma. Da Balzani a Baglioni, da Venditti a Ultimo è un libro nata da una passione – la passione per la musica – e da una consapevolezza: la consapevolezza per cui la musica è lo specchio del tempo e il riflesso dell’uomo che in quel tempo vive; «Perché è nato questo libro? Non mi considero né una scrittrice, né tanto meno una storica, ma amo le canzoni romane da tutta la vita e potete credermi quando vi dico che lavoro tutti i giorni per fare sì che vengano ascoltate dal maggior numero possibile di persone. E poi amo la mia città con tutta me stessa, così come amo la sua storia e i suoi protagonisti», ci dice l’autrice e abbiamo subito la misura oggettiva delle sue parole se scorriamo attentamente il testo: pagine su pagine di musica, storia e storia di ogni musica, pagina dopo pagina canzoni autori e sentimento per una Roma amata, cantata e grande protagonista della scena musicale di tutti i tempi; Elena Bonelli – lungo un riassunto della vastissima produzione musicale, testuale e sonora, romana – suddivide il suo testo in varie parti (o brani, per tenermi in ambito musicale) che seguono una scansione cronologica ben definita: si principia da La nascita della canzone romana (con una riflessione sulla canzone popolare a Roma e un’altra riflessione sulle primissime attestazioni di canzone romana) per approdare a Roma io ti racconto e canto (parte personalissima dell’autrice in cui inserisce alcuni testi da lei vocalmente interpretati e reinterpretati) passando per 150 anni di canzoni romane (capitolo, questo, costituito da un abbastanza vasto repertorio di testi di autori vari romani); ogni capitolo, ogni sezione e paragrafo de La canzone romana è arricchito da interpretazioni testuali e spiegazioni di particolari nodi sempre puntuali e attente frammezzate ai versi degli autori che di volta in volta l’autrice propone in rassegna fra le pagine del suo libro.
Una particolare attenzione all’interno del testo è riservata dall’autrice alla differenza sostanziale fra lo stornello romano e la canzone romana: entrambi figlie della produzione e della cultura musicale di Roma, manifestano caratteri assai diversi: l’una – lo stornello romano – discendente dell’antenato genere dei fescennini, l’altra – la canzone romana – genere più sentimentale e meno osceno (nel senso letterario del termine); ad esempio di tale discrimine riporto le parole della stessa autrice e riprese dal testo: «lo stornello è strettamente legato a uno scambio a due: nasce dall’usanza di cantare a storno, ovvero facendo rimbalzare la voce da un luogo all’altro e/o da una persona all’altra. Lo stornello contiene in sé diverse caratteristiche tipiche del dialogo e, nella maggior parte dei casi, prevede una risposta da parte di un secondo interlocutore (ecco perché veniva anche chiamato canto a botta e risposta). Inoltre lo stornello, a differenza della canzone romana, ha una struttura musicale e grammaticale piuttosto rigida all’insegna di versi endecasillabi a rime baciate, o alternate».
Un viaggio fra passato e presente e speranze nel futuro trasportate dalle note, dalle armonie e dagli accordi di musica, insieme all’amore per una città, luogo geografico e del cuore: ecco come poter riassumere, in conclusione, questo testo interessante di Elena Bonelli; un testo da leggere.
Fonte immagine in evidenza: casa editrice