La casa della seta è il nuovo romanzo avvincente romanzo della celebre autrice Kayte Nunn, edito da Newton Compton Editori.
Trama, personaggi e curiosità
L’insegnante Thea Rust arriva in un collegio nella campagna britannica ma non ha idea di quello che l’attende. Da oltre centocinquanta anni, infatti, La casa della seta è un rifugio per ragazze che si trovano in situazioni difficili; un edificio antico, fitto di ombre e misteri , tanti, forse più di quelli che la protagonista riesce ad immaginare.
È la fine del 1700 e Rowan Caswell lascia il suo villaggio per lavorare nella casa di un mercante di seta inglese. Si tratta di una realtà completamente nuova per lei e il suo talento erboristico attira fin da subito pericolose attenzioni. Negli stessi anni a Londra, Mary-Louise Stephenson sogna di diventare una designer di seta, un lavoro, fino a quel momento, appannaggio degli uomini. Ha con sé un brandello di stoffa preziosa, che probabilmente cambierà per sempre il suo destino.
La casa della seta è un libro che incuriosisce sin dalla prima pagina, avvincente e coinvolgente al contempo, con protagoniste femminili in netta maggioranza rispetto a quelli maschili. Man mano che si legge, infatti, si ha la sensazione che siano le donne a “reggere il gioco”, mentre i personaggi maschili sembrano quasi subalterni. È come se solo le donne tessessero i fili intrecciati della narrazione, conferendole vivacità, colore e significato ed appassionando i lettori.
Un romanzo, all’interno del quale il destino si diverte a mescolare le carte, che procede spedito, senza troppe divagazioni, semplice da leggere e difficile da lasciar andare una volta terminato.
Tra passato e presente, tasselli storici, identità sovrannaturali, la narrazione diventa sin dalle prime pagine fortemente ammaliante.
Ogni capitolo che compone il libro stupisce e lascia col fiato sospeso, in un’ambientazione che metaforicamente si sdoppia, tingendosi di diverse sfumature, travolgendo sia le protagoniste, sia il lettore.
La casa della seta: la bravura nell’abile penna di Kayte Nunn
La celebre autrice del libro La casa della seta, Kayte Nunn, riesce a creare una vera e propria alternanza di passaggi espositivi, descrittivi, narrativi, che conferiscono dinamismo al romanzo.
Si tratta di un libro sicuramente studiato, dietro al quale si nascondono molti tasselli e parecchie intuizioni, nulla è lasciato al caso.
Sicuramente c’è molto pathos nell’accurata descrizione della storia ma, al tempo stesso, è riscontrabile una forte precisione nell’attribuzione caratteriale ed identificativa dei personaggi, della donna-chiave del romanzo.
Punti di vista, anafore e meccanismi interni, moralmente significativi, pesano, senza mai prevaricare la scena, in modo leggero, con parole che non si sovrappongono ai livelli propri della narrazione.
La casa della seta si rivela nel complesso come un grande, un fitto mistero, che esplode quasi al termine della lettura, dopo un susseguirsi di depistaggi, ostacoli, impedimenti.
Dal punto di vista analitico, possiamo affermare che La casa della seta è un libro costruito su una serie di connessioni tra ciò che esiste e ciò che invece è già presente nell’ambiente, nella propria mente, nell’inconscio. Leggendo la storia, si apprenderanno una serie di elementi, essenziali alla comprensione della trama, ma che apparentemente potrebbero sembrare “inutili”.
Pagina dopo pagina, grazie alla bravura dell’autrice e alla caratterizzazione che ha saputo conferire ai personaggi (soprattutto femminili), si faranno spazio una molteplicità di collegamenti, utilissimi a comprendere gli ulteriori sviluppi della storia, ma anche un contesto affascinante, in cui la narrazione si sviluppa.
Un libro che vale la pena leggere, assaporandolo lentamente, lasciandosi trasportare da tutto ciò che ha in serbo la narrazione, in modo che parola dopo parola si possa accendere sempre più la curiosità.
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