La Doppia Incostanza di Marivaux | Recensione

La Doppia Incostanza di Marivaux | Recensione

La Doppia Incostanza di Marivaux, il più grande autore comico del diciottesimo secolo e l’autore principale dei commedianti italiani, è una commedia galante in tre atti. Gli attori italiani erano stati cacciati dalla Francia alla fine del XVII secolo ma, dopo la morte di Luigi XIV nel 1715, ritornarono in modo permanente nella capitale francese. Qui, grazie a Marivaux, nasce un nuovo teatro italiano adattato alla lingua francese, alla società e ai gusti del pubblico. Ne La Doppia Incostanza di Marivaux troviamo diverse novità, quali il raffinamento psicologico dei personaggi, la fantasia e la felicità, il tutto totalmente opposto alla serietà dei commedianti francesi. Questo nuovo teatro di Marivaux, totalmente apposto al mondo borghese di Molière, presenta ambientazioni fiabesche ed esotiche in un’antichità immaginaria. Anche i personaggi di Marivaux, ispirati dalle maschere della commedia italiana, sono molto particolari: Arlecchino, il protagonista de La Doppia Incostanza e di Arlecchino educato dall’amore, è un contadino che diventerà poi un amante galante grazie all’amore e ai sentimenti. Vediamo quindi che, con Marivaux, le maschere della commedia italiana vivono un raffinamento psicologico poiché è una commedia di carattere sentimentale.

Ne La Doppia Incostanza di Marivaux, troviamo il cosiddetto marivaudage, uno stile galante che rivela i chiaroscuri della coscienza, uno stile allusivo che gioca su ciò che l’espressione linguistica non riesce ad esternare. Abbiamo quindi questa comicità psicologica che si basa su un linguaggio brillante e sugli equivoci, che ritroviamo anche in Pierre Corneille, grande autore del Seicento.

La Doppia Incostanza di Marivaux prevede tre atti con scene molto brevi, in cui le unità aristoteliche del teatro greco non sono del tutto rispettate. La prosa permette la verosimiglianza, anche se a volte prevale una inverosimiglianza rivendicata, che non si preoccupa di creare effetti di realtà: ciò che importa è la fantasia e il mondo del meraviglioso. Uno dei temi chiave è la scoperta dell’amore, che trasforma completamente i personaggi. Se con Molière l’ostacolo è esteriore (un’autorità, per esempio), con Marivaux è interiore: i personaggi lottano contro i loro sentimenti per evitare ciò che provano. Ne La Doppia Incostanza vediamo tutte le fasi dell’amore, fino alla resa dei personaggi. Anche il travestimento è molto importante, in quanto rivela la verità dei sentimenti, mostrandosi al servizio dell’amore.

Per quanto riguarda la trama, La Doppia Incostanza fa parte di un dittico seguito da Arlecchino educato dall’amore, che racconta del passato di Arlecchino e Silvia, i due protagonisti, il cui amore è sempre ostacolato: nella seconda opera trionfa la fedeltà, in quanto Arlecchino non si fa abbindolare da una fata; ma ne La Doppia Incostanza, Arlecchino e Silvia finiscono per innamorarsi di altri personaggi: Flaminia e il principe, due personaggi di alto rango. Il principe, che aveva conosciuto la protagonista sotto mentite spoglie (come ufficiale del palazzo), decide di far rapire Silvia per portarla al suo castello. Inizialmente, né Silvia né Arlecchino cedono alle avance della corte, in quanto preferiscono una vita semplice insieme all’amore della loro vita; in seguito, Flaminia avvia una strategia parallela per far allontanare i due partner: gioca sulla vanità di Silvia e le fa credere di essere giudicata e disprezzata dalle altre donne della corte. In questo modo suscita in lei il desidero di rivaleggiare su di loro, facendo perdere la testa al principe; poi mette a paragone la perfezione di quest’ultimo con la semplicità di Arlecchino; poco dopo, Flaminia racconta ad Arlecchino che gli ricorda un amore della sua gioventù, che purtroppo è deceduto, risvegliando la compassione del giovane nei suoi confronti. Questa duplice strategia, basata sull’amicizia, sulla compassione e sulla vanità ferita, fa trasformare i personaggi attraverso il sentimento dell’amore.

Ne La Doppia Incostanza di Marivaux, è importante infine la defamiliarizzazione: i due protagonisti vedono l’ipocrisia della corte da occhi esterni, non capiscono i loro costumi, i loro modi di fare e tutto lo sfarzo. Tutto ciò, però, svanisce attraverso la conoscenza dell’altro. Imparare a conoscere una persona diversa da noi significa livellare le differenze e arricchire la nostra mente.

Fonte immagine: Wikimedia commons

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