La meraviglia del tutto di Piero Angela | Recensione

La meraviglia del tutto di Piero Angela | Recensione

La meraviglia del tutto è un libro postumo di Piero Angela, all’interno del quale il celebre divulgatore italiano ha messo nero su bianco un corposo ed interessante dialogo con uno dei suoi collaboratori storici: Massimo Polidoro.

La meraviglia del tutto di Piero Angela: trama

«Questo è probabilmente l’ultimo libro che scrivo. Non pensavo di farlo, ma poi ho riflettuto che forse ne valeva la pena. Adesso vorrei dire anch’io quello che penso, le domande che mi pongo, le cose che ho compreso… È un libro che forse voglio scrivere anche per me stesso, oltre che per i lettori». Da tempo Piero Angela lavorava a queste pagine, frutto di un confronto – durato decenni – con il suo storico collaboratore Massimo Polidoro. Una conversazione, è il caso di dirlo, sui massimi sistemi: l’universo, la natura, l’uomo. Si parla di scienza insomma, che lo appassionava e che era tanto bravo a divulgare

La meraviglia del tutto cattura l’attenzione dei lettori sin dall’inizio, è come se Piero Angela volesse parlare ad un amico, trattando anche gli argomenti apparentemente più difficili, che diventano semplici e facili da comprendere.

Tra i temi più ostici c’è l’omosessualità, che Piero Angela tratta in modo semplice e con l’intelligenza che lo ha sempre contraddistinto, ma soprattutto con delicatezza, senza offendere nessuno, al di là di ogni ideologia politica. In un importante quanto interessante ed analitico passaggio del libro, infatti, si legge: «L’amore omosessuale è identico a quello eterosessuale», tema che Piero Angela affronta con scioltezza e che, per questo potrebbe sembrare persino astratto.

Il libro mescola realtà e consapevolezza, rendendo ogni parola densa di significato. Ogni cosa è al proprio posto, tutto collima perfettamente. Un viaggio imperdibile che parte dalle origini dell’uomo arrivando fino ad oggi, contraddistinti dalla passione e dalla forza divulgativa che mai hanno abbandonato Piero Angela.

Leggendo La meraviglia del tutto viene alla luce la visione che Piero Angela aveva del mondo, tra realtà e filosofia, sapere e conoscenza. Sintetizzare ciò che si legge nel libro del divulgatore italiano è difficile, probabilmente impossibile, proprio per lo spessore dei contenuti che caratterizzano e identificano ogni pagina, in cui ciascuno può riconoscersi. Determinati libri non hanno bisogno di esser spiegati, o meglio, non è necessario riassumerli, anche perchè verrebbe meno quella “spinta” che porta il lettore a scegliere un determinato libro.

Ogni cosa della vita, ogni argomento può e dev’essere affrontato con la razionalità tipica del metodo scientifico. Ma allo stesso tempo non bisogna mai perdere la curiosità, l’umiltà e il senso di meraviglia. Solo così si capisce, e si cresce, è questo uno dei tanti messaggi che viene fuori leggendo il libro; una possibile chiave di lettura, che colora ulteriormente il libro, aprendo a diversi scenari, stimolati grazie a colui che è stato definito l’allievo di Piero Angela, Massimo Polidoro, che pone continue domande al maestro.

A tal proposito, Polidoro ha dichiarato: «Con La meraviglia del tutto, Piero Angela intendeva dare vita a un libro per quando lui, l’autore, non sarebbe più stato presente su questa terra».

L’intento sembra esser riuscito e per rendersene conto è sufficiente leggere il libro, lasciarsi plasmare dai concetti che anche se apparentemente diversi e distanti tra loro, Piero Angela tratta. Perfettamente in riga, come i concetti di un’enciclopedia, uno dietro all’altro, in una successione analitica e magnificamente veritiera.

Fonte immagine: Mondadori

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