Federico García Lorca è stato uno scrittore spagnolo tra i più creativi ed emblematici. È stato un membro della generazione del ’27 ed è stato ucciso nel 1936 dalla guardia civile spagnola. Drammaturgo, poeta e regista, Lorca ha saputo esprimere attraverso forme artistiche diverse l’essenza dell’Andalusia, sua regione natale, oltre che a dar voce a temi universali, come l’amore, la frustrazione, il desiderio di evasione e il sogno. Tra le opere più conosciute di Lorca ricordiamo il Romancero gitano, Poeta en Nueva York, il Poema del Cante jondo e la trilogia rurale.
In questo articolo, però, approfondiremo quella che viene comunemente conosciuta come trilogia rurale, costituita da tre tragedie di Federico García Lorca che condividono la stessa ambientazione, quella dell’Andalusia rurale, e temi piuttosto simili: Bodas de sangre (1933), Yerma (1934) e La casa de Bernarda Alba (1936).
Bodas de sangre:
La prima delle tragedie della trilogia rurale di Lorca è Bodas de sangre (Nozze di sangue in italiano), ispirata a un fatto di cronaca verificatosi a Níjar nel 1928. La tragedia racconta le nozze imminenti tra il novio e la novia, ovvero il fidanzato e la fidanzata. Prima che il matrimonio si celebri, però la madre dello sposo viene a sapere che la promessa sposa in passato aveva avuto un pretendente, Leonardo della famiglia Felix, che adesso però è sposato e con un figlio. La famiglia dello sposo e i Felix vivono da anni una faida profonda che ha causato la morte del padre e del fratello dello sposo. Fin dall’inizio sono vari i segnali che preannunciano l’epilogo tragico della vicenda, come la paura della madre ogni volta che il figlio esce o la sua ossessione per i coltelli, le armi dell’omicidio del marito e del figlio. Inoltre si insiste molto su Leonardo, che con il suo cavallo si spinge molto lontano, facendo ipotizzare al lettore che vada proprio dalla sposa. Questa infatti vive con il padre lontano dal villaggio, in una zona isolata e arida. Lorca usa molto il simbolismo ed in modo particolare nella trilogia rurale: ci sono infatti degli elementi ricorrenti della sua produzione che hanno un significato ben preciso e uno di questi è proprio il cavallo, simbolo di passione e virilità. Anche il calore soffocante dell’Andalusia viene enfatizzato molto nelle tre tragedie come simbolo di passione tragica. Comunque sia, il matrimonio si celebra, nonostante Leonardo, arrivi per primo al matrimonio e abbia un duro confronto con la sposa che però non dà segno di voler cedere alla passione. Durante le celebrazioni per il matrimonio, in un turbine di scene molto dinamiche, si alternano le battute di molti personaggi finché la vicenda raggiunge il punto di massima tensione con la sparizione della sposa e di Leonardo. La moglie di Leonardo, forse l’unica che aveva già immaginato questa possibilità, vede i due fuggire a cavallo (non a caso ovviamente a cavallo). A quel punto tutti gli uomini vanno alla ricerca della coppia che si è nascosta in un bosco. Prima che la coppia venga trovata appaiono altri personaggi come la luna, i boscaioli e soprattutto la mendicante, personificazione della morte. Questi conducono la coppia verso il finale tragico: Leonardo e lo sposo si accoltellano a vicenda. La sposa torna nel paese afflitta dal dolore e dall’idea di essere stata la causa delle loro morti.
Yerma:
In questa tragedia della trilogia rurale, Lorca affronta la storia di una coppia sposata che non riesce ad avere figli. Yerma, la moglie, comincia a sviluppare una sorta di ossessione visto che dopo due anni di matrimonio con Juan ancora non è riuscita a rimanere incinta. Cominciano a girare delle voci sull’infedeltà di Yerma e su una possibile relazione con Victor, che in passato aveva amato. Gli anni comunque passano e Juan decide di chiudere in casa Yerma con le sue sorelle per paura che questa dia adito alle voci che girano su di loro. Yerma però esasperata una notte riesce a fuggire e con la complicità di altre donne svolge un rito di fertilità nel cimitero. Juan la scopre e si infuria ribadendo che non è interessato a diventare padre. Una donna anziana propone a Yerma di essere infedele a suo marito con il figlio per avere il bambino tanto voluto, ma lei mantiene il suo onore e nel finale in preda alla disperazione abbraccia suo marito e lo strangola uccidendo così tutte le possibilità di maternità che le rimanevano. I temi della sterilità e della fertilità sono centrali e anche in questo caso sono molti i simboli usati. Ad esempio l’acqua è simbolo di fertilità e Yerma, spesso, infatti si lamenta della sete e del fatto che non ci sia acqua in casa mentre alla sterilità si allude tramite simboli come la roccia o la sabbia.
La casa de Bernarda Alba: l’universo femminile nella trilogia rurale di Lorca
Nella trilogia rurale di Lorca l’universo femminile è centrale e questo è ancora più evidente in questa tragedia. I personaggi infatti sono tutti femminili, nonostante ci sia il riferimento ad alcuni personaggi maschili che però non compaiono concretamente nel dramma. Bernarda Alba è appena rimasta vedova e assume il ruolo di matrona in una famiglia composta da cinque figlie, due cameriere e una madre anziana che sembra aver perduto la ragione (o forse è l’unica che ci vede chiaro dall’inizio). Nessuna delle figlie di Bernarda è sposata, nonostante alcune siano anche piuttosto in là con gli anni secondo la mentalità del tempo. La primogenita Angustias ha 39 anni e un’eredità importante, dato che suo padre, diverso dal padre delle altre, le ha lasciato una certa ricchezza. Cominciano a girare delle voci su un corteggiamento da parte di un giovane del paese, Pepe il Romano, nei confronti di Angustias ma per le sue sorelle questo è dovuto soltanto alla sua ricchezza. La più piccola delle sorelle, Adela, al sentire questi pettegolezzi, reagisce male e una delle cameriere ne intuisce il motivo, così come la sorella Martirio. Queste si sono accorte che Pepe il Romano passa varie notti sotto la finestra di Adela, dopo aver chiacchierato con Angustias. Anche in questo caso è presente il riferimento al cavallo di Pepe il Romano, come simbolo di erotismo. Bernarda è estremamente severa con le sue figlie e con le domestiche e non accetta che vengano fatte insinuazioni di nessun tipo. Ma una notte la storia tra Adela e Pepe il Romano viene portata alla luce da Martirio. Bernarda furiosa finge di aver ucciso il ragazzo. Prima che Adela sappia che sua madre aveva soltanto finto, la ragazza si chiude nella sua stanza e si impicca. Bernarda non permette che sua figlia venga ricordata con una reputazione da disonorata, obbliga le figlie al silenzio e a risparmiare le lacrime, purché si sappia che: «La figlia minore di Bernarda Alba è morta vergine».
Fonte immagine in evidenza (rappresentazione teatrale di La casa di Bernarda Alba): Wikimedia Commons