Alberto Maggi, frate dell’Ordine dei Servi di Maria, ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche Marianum e Gregoriana di Roma e all’École Biblique et Archéologique française di Gerusalemme. Fondatore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» (www.studibiblici.it) a Montefano (Macerata), cura la divulgazione delle sacre scritture interpretandole sempre al servizio della giustizia, mai del potere. Tra i suoi libri: Roba da preti; Nostra Signora degli eretici (nuova edizione Garzanti 2016); Come leggere il Vangelo e non perdere la fede; Parabole come pietre; La follia di Dio e Versetti pericolosi. Con Garzanti ha pubblicato anche Chi non muore si rivede, L’ultima beatitudine, Di questi tempi e Due in condotta.
Paolo Rodari (Milano 1973) è vaticanista di «la Repubblica». Studioso di filosofia e teologia, è autore di numerosi saggi. Tra i più recenti: La custode del silenzio (con Antonella Lumini, 2016) e Dio non è nascosto (con Angela Volpini, 2019).
La verità ci rende liberi di Alberto Maggi è una conversazione con il vaticanista Paolo Rodari. Alberto Maggi si racconta al suo interlocutore con la più totale e spiazzante sincerità: il libro si apre infatti con una lunga serie di ricordi autobiografici, viene descritta nei minimi dettagli la scoperta della vocazione, avvenuta in giovane età, a vent’anni. Età in cui il Maggi aveva tutto ciò che si potesse desiderare dalla vita: un lavoro, una fidanzata, molti amici, una macchina, la passione smoderata per il ballo. Verso i diciannove anni, durante il servizio militare, viene a conoscenza del Vangelo e della figura di Gesù. Ne resta immediatamente sedotto e così, con grande scandalo di molti e la sorpresa di tutti, a ventidue anni decide di entrare in convento e diventare frate. A ventitré anni entra nell’Ordine dei frati Servi di Maria. Da quel momento in poi comprende che la sua missione di vita non era vivere per Dio, ma vivere di Dio, poiché Dio non era il traguardo della vita, ma il punto di partenza mentre l’obiettivo era l’umanità.
La verità ci rende liberi di Alberto Maggi
Nel libro si susseguono dunque una lunga serie di domande che spaziano su varie tematiche: la nascita, l’aborto, il male, l’omosessualità, la nascita del mondo.
Alberto Maggi afferma: «Ho una certezza: nella nostra vita c’è una sorta di regìa divina, c’è un Regista che segue, guida e accompagna le nostre vicende, le incrocia con altre, tesse trame; un Regista che dirige la nostra vita con offerte incessanti d’amore, che devono solo essere accolte per rendersi conto che si vive avvolti nella dimensione del suo amore, e che non esiste un solo istante della nostra esistenza in cui il Signore non sia stato presente. Non è Dio a scoprire la nostra esistenza, ma l’uomo che scopre la presenza divina nella propria vita».
Sull’aborto invece, si esprime in questo modo: «Più che tuonare tanto (inutilmente) contro l’aborto, dovremmo spendere più energie a parlare a favore della vita!».
Sull’omosessualità invece si pronuncia così: «È così importante conoscere l’orientamento sessuale della persona? Gesù non sembra interessato a questa tematica. I credenti hanno la grande certezza che ogni persona è una manifestazione di Dio, che “creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Genesi 1,27) e il Signore aiuta ogni persona a realizzare in sé pienamente questa immagine divina. Il suo conseguimento non dipende da chi si ama, ma da come si ama, con un amore gratuito e liberante, in quanto è l’amore la dinamica vitale che fa crescere e maturare le persone».
ringrazio e mi complimento per questa bella profonda recensione