Il Lazarillo di Tormes o meglio La vida de Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidad – nome completo dell’opera – è un’opera tipicamente del Rinascimento, è la prima novella picaresca della letteratura. Molte sono state le ipotesi su chi fosse l’autore del Lazarillo di Tormes, che all’epoca fu pubblicata in forma anonima, secondo l’interpretazione che si ha dato al presunto autore dell’opera, egli potrebbe essere un frate che si scaglia contro il clero o uno scettico. Un altro quesito riguardo il Lazarillo di Tormes è l’anno di composizione e la data della prima edizione. Le prime quattro edizioni conservate sono tutte del 1554 e furono stampate rispettivamente in Alcalá de Henares, Burgos, Medina del Campo e Amberes, anche se è molto probabile l’esistenza di un’edizione precedente, del 1553 o 1552. Il libro fu stampato molte volte e subito fu tradotto in molte lingue, si aggiunsero parti ulteriori e furono create numerose imitazioni.
Quattro anni più tardi, nel 1558, l’Inquisizione inserì questa novella nell’indice dei libri proibiti, probabilmente per la critica alla Chiesa e a molti dei suoi esponenti e per gli scarsi valori morali del protagonista contenuti al suo interno. Nel 1573 fu nuovamente permessa la pubblicazione del Lazarillo di Tormes, eliminando, però, due capitoli particolarmente irriverenti con la Chiesa, il capitolo IV e V; per esempio nel capitolo IV si descrive il frate come una persona che ama visitare la gente e stare spesso fuori dalla chiesa. Il Lazarillo di Tormes non fu pubblicato in maniera completa fino al secolo XIX.
Il Lazarillo di Tormes è formato da un prologo e da 7 capitoli caratterizzati da lunghezze differenti. I primi tre capitoli dell’opera sono molto ampi e contengono descrizioni molto dettagliate; al contrario, gli altri quattro sono molto più corti, specialmente il capitolo IV e il capitolo VI. L’opera narra in forma epistolare la vita di un ragazzo, chiamato Lázaro di Tormes, a partire dalla sua nascita fino al momento in cui si sposa a Toledo con la domestica di un arciprete. Durante molti anni della sua vita fu il servo di molti signori che lo maltrattavano, non gli davano da mangiare e avevano dei comportamenti cattivi nei suoi confronti; i signori al quale il Lazarillo di Tormes aveva offerto le sue prestazioni furono rispettivamente un cieco, un chierico, un hidalgo o scudiero, un frate, un buldero, un cappellano e uno sceriffo.
La vita del Lazarillo di Tormes è la storia dell’educazione sociale di un individuo. Nel libro, conosciamo il protagonista, Lázaro, quando era ancora un bambino innocente e durante il corso della storia assistiamo alla sua trasformazione in pícaro ovvero una persona di umili origini, un vagabondo. Questi è una persona che pur di ottenere pochi spiccioli si piega ai più duri lavori e ricorre a furti e imbrogli per sopravvivere. Questo cambio è il risultato dell’apprendimento che ha ricavato dalla difficili esperienze vissute: l’unico modo che incontra Lázaro per sopravvivere all’egoismo, alla cattiveria e all’ingiustizia dei suoi padroni, è l’inganno, il furto e l’ipocrisia. Capisce, vedendo quello che succede attorno a lui, che solo così è possibile prosperare nella società, a costo di perdere il proprio onore.
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