H.P. Lovecraft è considerato il maestro dell’horror e il più grande creatore di misteri del Novecento pressoché all’unanimità: ne ha mutato la concezione e ha creato – dal punto di vista temporale e spaziale – un universo ineguagliabile, racchiuso in opere come il Necronomicon, ad oggi tra i lavori più affascinanti del genere.
Non molti però conoscono tutti i dettagli della sua vita: un personaggio particolare, austero, rigoroso, ma dotato di una buona dose di sagacia. Come se non bastasse, figlio del suo tempo, era antisemita, xenofobo e misogino. Anche fortemente misantropo, seppur intrattenesse fittissimi rapporti epistolari con destinatari che ha raramente conosciuto.
Lovecraft e il suo epistolario autobiografico
Le lettere che spediva, spesso anche di una quarantina o cinquantina di pagine, custodiscono la biografia di Lovecraft, il quale – come tutti gli esseri umani – dimostra di essere fallibile e terribilmente incoerente. Nonostante le sue idee politiche e sociali, uno dei suoi migliori amici era indiscutibilmente ebreo (Samuel Loveman), così come l’unica donna che lui abbia mai amato (e sposato): donna, ebrea e ucraina, tutte caratteristiche che normalmente lo avrebbero fatto inorridire. Alla sua visione rigida si contrapponevano solo la madre e le zie, considerate donne dalla vita encomiabile.
«Mia madre […] era l’unica persona che mi capisse perfettamente. Era una persona di una forza di carattere e di un fascino rari e inusuali, esperta di letteratura come di belle arti; una studiosa di formazione francese, una musicista, una pittrice a olio. Con tutta probabilità, non incontrerò mai più una mente altrettanto ammirabile sotto ogni punto di vista».
Dei vari carteggi inviati ad amici e ammiratori manca sicuramente la parte legata all’amore cieco che provava proprio per Sofia Haft Greene, finita bruciata dalla stessa dopo il loro divorzio. L’età adulta è l’inferno è la raccolta, curata da Marco Peano e pubblicata nel 2018 da L’Orma Editore, che dà la possibilità – attraverso un’accurata selezione delle parti più significative delle produzioni lovecraftiane e una piccola introduzione esplicativa a ciascuna lettera – di conoscere l’autore nella sua intimità. La possibilità di comprendere che il più grande autore di libri dell’orrore era un uomo comune, nostalgico dell’età infantile e consapevole di non essere fatto per l’amore benché sua moglie lo meritasse.
Poche pagine nella profondità di un uomo come tanti eppure unico nel suo genere.
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