L’evocazione, un libro di Marco Garinei (Recensione)

L'evocazione, un libro di Marco Garinei

L’evocazione: nuovo libro de Il Terebinto Edizioni

Il Terebinto Edizioni dà alle stampe un nuovo romanzo, L’evocazione, dello scrittore Marco Garinei. Diviso in quattro capitoli, lo si può considerare un romanzo breve o un lungo racconto. Il titolo sembra rimandare ad una storia horror, ma il genere del romanzo è il fantasy. La casa editrice dà ampio spazio al genere fantasy (si ricordi Il Divino Sequel di Dario Rivarossa) e alla saggistica (un esempio è Settanta revisited di Carlo Crescitelli).

La trama del libro di Marco Garine in breve

La narrazione inizia in medias res: il lettore si trova proiettato in una storia che dà l’impressione di essere già iniziata. Skandir, Lazar e Luvie, maghi della Confederazione Arcana, sono in viaggio per giungere nel remoto villaggio di Brask, a causa di anomalie nell’uso della magia. La struttura del villaggio e i suoi abitanti rispecchiano appieno le caratteristiche del luogo occulto che ha qualcosa da nascondere. Di ciò ne sono consapevoli, oltre ai lettori, i protagonisti della storia, i quali intraprendono un’escursione tra le case, le caverne e le montagne del villaggio, alla ricerca di forze oscure per combatterle. 

L’evocazione: la magia nel racconto e lo stile di Marco Garinei

Marco Garinei non fornisce molti dettagli sui personaggi della storia, né comportamentali né relativi a ciò che li ha condotti a divenire maghi; più descrittiva appare invece la parte inerente al villaggio Brask, e al suo carattere chiuso, ostile all’esterno e quasi settario. Sembra quasi che il romanzo sia il seguito di qualcosa che già sia stato narrato, perché si dà quasi per “scontato” che il lettore debba conoscere i personaggi che incontrano i protagonisti o quelli che vengono soltanto nominati. 

Bastoni magici d’argento, dimensioni parallele, incantesimi e demoni sono elementi inderogabili di una narrazione fantasy e dunque sono onnipresenti nelle pagine del libro: questo contribuisce a trasportare il lettore in un mondo distante dalla realtà, quello sconosciuto, irreale e affascinante della magia.  Durante la lettura – che si termina in pochissime ore, sia per le brevità del romanzo, sia per la fluidità e la scorrevolezza dello stile – riesce facile distaccarsi per un po’ dalla vita quotidiana ed entrare in un mondo fantasy, che per quanto possa essere oscuro e arcano, infonde la speranza che il bene vince sempre sul male, che la luce riesce sempre ad illuminare il buio.

Situazioni e personaggi appena accennati lasciano quasi intendere che Marco Garinei abbia terminato il romanzo già con l’idea di scriverne un seguito, oppure lo scrittore ha volutamente fornito un finale che, più che un epilogo, rappresenti l’inizio. Di cosa? Forse del superamento del confine tra la realtà e la magia, dopotutto «chi decideva qual era il confine tra ciò che era e ciò che non era accettabile? Gli dèi? Gli uomini? Domande oziose per le quali non c’era risposta».

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A proposito di Claudia Esposito

Per ora ho una laurea in Filologia Moderna, un inizio di precariato nell'insegnamento e tante passioni: la lettura, la scrittura, le serie tv americane, il fitness, il mare, i gatti.

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