Khaled Hosseini è uno scrittore e medico afghano pashtun naturalizzato statunitense. Scrive il suo bestseller Il cacciatore di aquiloni proprio mentre esercita ancora la professione di medico. Nel 2006 viene nominato ambasciatore di buona volontà dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. A seguito di un viaggio in Afghanistan con l’UNHCR, ha creato la Fondazione Khaled Hosseini, un’organizzazione no-profit che fornisce assistenza umanitaria al popolo afghano. Nel seguente articolo vediamo insieme 3 libri di Khaled Hosseini da leggere!
Libri di Khaled Hosseini, 3 da non perdere
1. Il cacciatore di aquiloni
Il cacciatore di aquiloni, pubblicato nel 2003, è uno dei libri di Khaled Hosseini più famosi e struggenti. La finestra temporale del romanzo è piuttosto lunga: siamo nell’Afghanistan dalla caduta della monarchia fino all’ascesa dell’oppressivo governo talebano, passando per l’invasione sovietica dell’Afghanistan del 1979 e dell’esodo di profughi verso il Pakistan e gli Stati Uniti. Il protagonista è Amir, un ragazzo afghano di etnia pashtun sunnita, amico di Hassan, un ragazzino di etnia hazara e sciita. Hassan lavora come domestico assieme al padre Alì nella casa di Amir e di Baba, padre di Amir. Amir e Hassan crescono insieme a Kabul, passando il loro tempo a cacciare aquiloni nell’obiettivo di prepararsi alla gara di caccia di aquiloni che ogni anno anima Kabul. Amir vince la competizione il giorno del suo dodicesimo compleanno, ma finisce per perdere l’aquilone: Hassan lo va a cercare ma si imbatte in tre bulli, i quali già in passato lo avevano spesso tormentato. Approfittando del fatto che fosse da solo senza Amir, i tre bulli lo picchiano, violentano e abbandonano il suo corpo martoriato in un vicolo, lasciandogli l’aquilone di Amir. Amir assiste alla scena senza intervenire, temendo che il suo aquilone potesse andar perso.
Il rapporto tra i due si incrina e Amir incastra Alì e Hassan in un furto domestico di cui non sono responsabili, così da costringere Baba a mandarli via. Dopo lo scoppio della guerra, Amir e Baba si trasferiscono negli Stati Uniti, dove Amir si laurea in lettere e si innamora di una giovane di nome Soraya. Un giorno riceve la telefonata di un vecchio amico di Baba, Rahim, che gli chiede di far un favore al suo vecchio amico di infanzia. Amir, ancora alle prese coi rimorsi per aver maltrattato il suo amico, si reca a Peshawar dove Rahim gli racconta la storia di Hassan: è stato ucciso dai Talebani assieme alla moglie, mentre il loro figlio Sohrab è sopravvissuto ma ridotto a Bacha Bazi, ossia schiavo sessuale, dai Talebani, in particolare dal loro spietato comandante che si rivela essere uno dei bulli che avevano picchiato Hassan da bambino. Dunque, Amir deve capire come poter salvare Sohrab dalla condizione di schiavitù nel quale si trova. Il cacciatore di aquiloni rappresenta sicuramente uno dei libri di Khaled Hosseini da leggere almeno una volta nella vita.
2. Mille splendidi soli
Mille splendidi soli è il secondo dei libri di Khaled Hosseini, pubblicato nel 2007. Il titolo è tratto dai versi del poeta Saib-Tabrizi dedicati a Kabul: «non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri».
La protagonista, Mariam, vive con la madre Nana in una kolba, ossia una casetta di fango in provincia di Herat. Il padre Jalil, ricco proprietario terriero e commerciante, prova affetto nei riguardi della figlia ma si vergogna di lei, in quanto è una harami (in lingua farsi vuol dire bastardi), cioè una figlia illegittima. Mariam vive dunque isolata da tutti con la madre Nana, un tempo serva di Jalil. Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Mariam decide di andare a trovare il padre, ma Jalil si rifiuta di vederla. A malincuore e maledicendo il padre, Mariam fa ritorno a casa, e qui trova la madre morta impiccata. Si ritrova dunque a dover vivere col padre Jalil, che continua a non volerla. Mariam cresce e il suo destino viene deciso: viene data in sposa a Rashid, un calzolaio di Kabul molto più grande di lei, e si trasferisce con lui in città lontano dal padre. Mariam resta incinta diverse volte ma non riesce mai a portare avanti la gravidanza: Rashid, ritenendola una donna inutile e malata, inizia a maltrattare Mariam per il resto dei suoi anni con lui, fino a considerarla niente più che una serva. La seconda ragazza di Rashid, Laila, viene portata in salvo da Rashid stesso: Laila infatti ha perso la sua famiglia a causa di un razzo che ha distrutto la sua abitazione e ucciso i suoi genitori e le sue sorelle. Laila è incinta ma non di Rashid, il quale ignaro della verità e preso dalla gioia sposa Laila e progetta la sua vita insieme a lei e al nascituro. Laila dà alla luce una bambina, ragion per cui Rashid, desideroso di un maschio che potesse portare avanti la sua discendenza, inizia a maltrattare anche Laila. Le due protagoniste diventano pertanto complici, unite dallo stesso sventurato destino di oppressione e violenza.
3. E l’eco rispose
E l’eco rispose è sicuramente uno dei libri di Khaled Hosseini da non perdere. Si tratta di una raccolta di racconti, ognuno dei quali analizza la vita di un personaggio, legato agli altri protagonisti da un rapporto di amicizia o da un legame parentela. I racconti dunque attraversano le vicissitudini di una stessa famiglia, passando attraverso ben tre generazioni. Ogni personaggio presenta una sua visione del mondo differente e una sua psicologia ben delineata dall’autore. L’ambientazione iniziale si colloca nel piccolo villaggio afghano di Shadbagh, in cui vivono due bambini della storia, Abdullah e Pari, rispettivamente di 10 e 3 anni. I due bambini crescono col padre Sabur, la loro matrigna Parwana e il fratellastro Iqbal. Sabur decide di vendere Pari a una ricchissima famiglia di Kabul, i Wahdati, accontentando l’enorme desiderio di avere una figlia di Nila Wahdati, giovane poetessa dalle idee liberali in contrasto col regime di Kabul. Con l’invasione sovietica dell’Afghanistan, Nila e Pari si trasferiscono a Parigi. Abdullah scappa dalla guerra rifugiandosi in California, a San José. Sarà proprio qui che si costruirà una famiglia e che avrà una figlia, Pari, chiamata così in ricordo della sorellina di cui ormai non ha più notizie. Al filone principale si affiancano tante altre piccole storie, come le vicende di due cugini, Idris e Timur, anche loro emigrati a San José negli anni ottanta. Nel 2003 i due ritornano in Afghanistan: Timur trova lavoro come immobiliarista, mentre Idris diventa un medico dedito ad aiutare i meno fortunati, in particolare Roshi, una bambina per sempre sfigurata a causa di un colpo di ascia da parte dello zio. Il finale porterà tante risposte al lettore riguardo a Pari e Abdullah, chiudendo il cerchio iniziale.
Fonte dell’immagine in evidenza: Wikimedia Commons