Lo raro es vivir, di Carmen Martín Gaite | Analisi

Lo raro es vivir

Lo raro es vivir è un romanzo scritto da Carmen Martín Gaite nel 1996, è un romanzo estremamente profondo, peculiare, ma anche insidioso, che affronta da una prospettiva unica e vincente il conflitto generazionale, ma anche il rapporto madre-figlia.

Chi è Carmen Martín Gaite

Carmen Martín Gaite è un’autrice spagnola, nata nel 1925, pluripremiata, che segna e copre l’intera seconda metà del secolo scorso con la sua narrativa diretta ed efficace. Carmen Martín Gaite è un’artista poliedrica, che si è dedicata alla narrativa estesa, ai racconti, alla saggistica, alla traduzione e alla scrittura di programmi televisivi. 

Analisi de Lo raro es vivir

Lo raro es vivir è un romanzo cruciale nella scrittura dell’autrice. La trama è piuttosto semplice: il romanzo ha la durata di una sola settimana ed è ambientato a due anni prima rispetto al tempo di scrittura, che sembra autobiografica, e la voce narrante rievoca momenti del passato grazie a questo doppio livello temporale, costituito da ricordi, sogni, visioni, e l’inizio di questo romanzo, che è una sorta di ricerca interiore, quasi sembra essere paragonato al viaggio dantesco. La narratrice e protagonista, Águeda, descrive la monotonia di tutti i giorni, il disordine della sua stanza e la confusione dentro di lei. Lo raro es vivir è un romanzo di auto-finzione, memoriale, ma anche psicologico, perché il proposito dell’autrice è quello di indagare la mente ed i sentimenti umani. Infatti, la quotidianità di Águeda Soler viene scossa alla convocazione alla residenza degli anziani, dove vive suo nonno, da parte di un dottore, attraente e anche un po’ misterioso, che le chiede di fingersi sua madre, morta poco prima, poiché la demenza senile del nonno è aumentata e l’unica cosa che potrebbe dargli sollievo è vedere sua figlia, Águeda Luengo, che crede ancora viva. Così, viene introdotto un altro tema fondamentale: il conflitto generazionale e il problematico e conflittuale rapporto madre-figlia. 

In questo romanzo, l’autrice descrive questa giovane donna, cui nome è lo stesso della madre, che non solo non ha superato la sua morte, ma non è mai riuscita a creare un’identità precisa e ben definita, per una vita intera non ha fatto altro che scappare, scappare da se stessa; infatti, quest’esperienza, conoscere sua madre attraverso un processo di mimesi, aiuterà la giovane donna a trovare un certo equilibrio, a comprendere la sua personalità e le sue scelte e solo dopo riuscirà ad accettare anche se stessa, a perdonarsi per le scelte sbagliate intraprese, e solo così sarà in grado di costruire la propria strada ed il proprio destino. Alla fine del romanzo, infatti, incontrerà nuovamente il dottore del nonno, che aveva conosciuto all’inizio, e le dirà che in quel momento è cambiata molto, ma non perché si è travestita da sua madre, ma perché assomiglia di più a se stessa. 

In definitiva, possiamo osservare gli obiettivi dell’autrice, veicolati attraverso Lo raro es vivir: l’autoconsapevolezza del ruolo della donna, Carmen Martín Gaite vuole osservare come, con la transizione dalla dittatura alla democrazia, la donna prende consapevolezza della sua posizione, cerca un posto nel mondo, cerca di definirsi, cerca di inseguire una propria identità; tutto ciò, però, è possibile, nel caso della nostra scrittrice, solo grazie alla scrittura, che è rifugio ed evasione, ma anche libertà e creatività. 

Fonte immagine copertina: Wikipedia

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