Dopo un paio di anni dall’uscita di Corpi di gloria, la trentatreenne barese Giuliana Altamura ritorna con il suo secondo romanzo L’orizzonte della scomparsa pubblicato da Marsilio Editori.
“Il mondo non cerca di esistere maggiormente né di perseverare nell’esistenza. Cerca al contrario il mezzo più spirituale possibile per sfuggire alla realtà. Cerca, attraverso il pensiero, ciò che può condurlo alla propria perdita.” (Jean Baudrillard)
La scelta dell’autrice di far precedere la storia de L’orizzonte della scomparsa dalle parole del famoso filosofo e sociologo francese Jean Baudrillard, non è stata affatto casuale e il lettore e ne accorge durante e, soprattutto, alla fine della lettura.
Protagonisti dell’opera sono Christian, un giovane e talentuoso pianista italiano trasferitosi a Montréal e Lana, una ragazza americana di una bellezza disarmante della quale non si rende neanche conto. È con lei che inizia il narrato; con lei che, insieme alla troupe del programma televisivo di Mtv Catfish, si reca a un appuntamento con le speranze e la convinzione di poter finalmente incontrare Blaxon H., il ragazzo con il quale ha chattato per mesi e del quale si è innamorata. Sarà proprio questa enigmatica e sconosciuta figura a essere il punto di congiunzione tra i due, poiché anche il tormentato Christian ha avuto modo di frequentarlo virtualmente. Le vite dei due giovani entrano in contatto soltanto in rete attraverso Chatroulette, Skype e lo scambio di mail dove i sentimenti di inquietudine e di disagio presenti nel web 2.0 riflettono, a tratti alleviandoli e a tratti rendendoli insopportabilmente grevi, quelli che Lana e Christian sentono per davvero. La misteriosa scomparsa di Blaxon H. costringerà i protagonisti a intraprendere un percorso difficile perché di difficile attuazione, che permetterà loro di arrivare alla fine del proprio viaggio personale con nuove consapevolezze e conferme tanto desiderate e, finalmente, ottenute.
L’orizzonte della scomparsa, alla ricerca di se stessi nella vastità del parallelo mondo virtuale
L’orizzonte della scomparsa è un romanzo all’apparenza semplice ma profondamente complesso. La Altamura, in esso, tratta e unisce argomenti diversi tra loro – arte, religione, psicologia, internet, sesso – con una scrittura ritmata, fluida e naturale grazie alla quale risulta più facile seguire le vicende che coinvolgono, anzi, travolgono i personaggi. Questo fattore risulta determinante perché, vista la complessità dei temi affrontati che sono spunto di varie e approfondite discussioni di viva attualità, è grazie a esso se chi legge riesce a districarsi nelle vicissitudini che vivono Lana e Christian. Le loro emozioni, le sensazioni che li attanagliano in entrambi i mondi nei quali vivono, sono tuttavia sconcertantemente reali; sono il frutto di un’ansia, di un dolore e di un’inadeguatezza che si possono toccare con mano. L’evasione in un universo alternativo, popolato di entità vere e fittizie, non è certo la soluzione a un disagio interiore che ha radici ben più profonde ma, come mostra la scrittrice, può contribuire a rendere quanto di negativo si prova più sopportabile sempre però pagandone il prezzo.
L’autrice vuole dimostrare che la sua storia non è poi così astratta e lontana da quella di ognuno di noi; d’altronde, di fronte alla sofferenza e all’emarginazione, di fronte ai problemi della quotidianità che, invece di essersi semplificata, si è ulteriormente complicata, la perdita del sé è ormai all’ordine del giorno. La soluzione è quella di riuscire a capire cosa si celi dietro il disagio per poterlo affrontare e superare e, a volte, occorre smarrirsi per poter ritrovare se stessi.