Pubblicato lo scorso febbraio dalla casa editrice Homo Scrivens all’interno della collana Dieci, Mala semenza è il secondo romanzo della scrittrice Maria Elefante.
Filuméne è una contadina, nata e cresciuta nella campagna vesuviana. Cultrice della terra, devota – come tutti i membri della sua famiglia lo sono ormai da generazioni – al culto della dea Ecàte, ama gli animali di cui si prende cura con attenzione e pazienza. Innamorata di David, dal quale viene allontanata dalla madre perché ebreo, grazie a lui coltiva anche una segreta passione per i libri. Un giorno, assorta nella lettura della storia di Amore e Psiche, non si accorge dell’uomo che, dopo essere stato da lei rifiutato come marito, la violenta sfregiandole, non soddisfatto, il volto con un coltello. In poco tempo, Filuméne ‘a facciatagliata, rimasta incinta dopo l’aggressione, diviene la moglie di Benito Malasemenza, uomo crudele, rozzo e appartenente al clan de i pisciuni. Alla prima figlia, Anna detta Ninnella, ne seguono altri due, Lilina e Ciccillo ma, nonostante la loro presenza, gli episodi di soprusi e violenze non hanno fine per la povera donna che continua a subire le angherie del marito-padrone. Quest’ultimo, avido di denaro e alla guida di un clan invischiato nei loschi affari del territorio, dà ulteriore prova della sua incuranza e ignoranza quando profana il tempio di Ecàte scoperto sotto le fondamenta della loro casa, dando inizio al contrabbando dei preziosi manufatti in esso rinvenuti. Ma a evidenziare la malvagità dell’uomo è il mostruoso giro d’affari avviato con lo smercio dei rifiuti che inquineranno i terreni e le acque vesuviani e, a causa di ciò, gli abitanti di quelle zone cominceranno ad ammalarsi gravemente fino a morire avvelenati da quella mala semenza che ha soppiantato la buona di cui Filuméne era la custode. Determinata a salvare la sua terra dalle grinfie del boss che è stata costretta a sposare e sopportare, la donna, ormai adulta, si unirà al comitato delle “Mamme coraggio”. Grazie al loro appoggio, farà quello che avrebbe dovuto fare tanti anni addietro: fermare il mostro che le ha reso la vita un inferno riuscendo a portarlo anche nell’amata terra natia.
Mala semenza di Maria Elefante, un’opera unica e drammaticamente attuale
Maria Elefante nel suo romanzo tratta argomenti attuali che affondano le loro radici in tempi lontani. Dalla violenza sulle donne ai maltrattamenti che i più deboli subiscono in silenzio o perché inascoltati, dalle piaghe della criminalità organizzata e della droga al commercio illecito delle opere d’arte fino all’inquietante e dilagante problema dei rifiuti, niente viene tralasciato.
Il tutto viene esposto dall’autrice in maniera chiara, diretta senza risparmiare nulla al lettore che si ritrova coinvolto attivamente dalle parole e dai fatti da esse narrati, così da non rimanerne soltanto semplice testimone ma arrivando a prenderne realmente coscienza e far sentire la sua voce esprimendosi con una reazione dovuta perché naturale.
Mala semenza racchiude in sé la forza espressiva della verità – da sempre sotto gli occhi di tutti ma da pochi coraggiosi rivelata – che esplode grazie alla protagonista, la semplice contadina Filuméne che, colpita nel corpo ma non nello spirito, decide di distruggere il circolo vizioso nel quale è rimasta intrappolata reclamando e prendendosi la meritata giustizia che spetta a chiunque abbia dentro se stesso la buona semenza grazie alla quale è possibile estirpare quella cattiva che avvelena e infesta ormai da lungo, troppo tempo i cuori e le menti delle persone.