Una furtiva lacrima di Manlio Santanelli | Recensione

Manlio Santanelli

Una furtiva lacrima è l’ultimo romanzo di Manlio Santanelli, pubblicato dalla casa editrice GMPress

Manlio Santanelli realizza con Una furtiva lacrima «un’opera prima all’età di 75 anni». Così esordisce il critico Matteo Palumbo nel presentare l’arguto drammaturgo contemporaneo. Precedente a questo infatti, solo un altro esperimento di romanzo breve, La venere dei terremoti. Che siano però canovacci teatrali o testi dal parlato disteso, Manlio Santanelli non si smentisce mai, esacerbando una verve a tinte accese.

La scrittura, a detta dello stesso autore, è l’emorragia del pensiero. Il sangue sgorga dalle vene e lo scrittore lo tampona sulla carta. Il pensiero è però anche sfuggente, viaggia nell’aria e non lo si afferra. Lo scrittore quindi deve anche assecondare questa seconda natura inafferrabile, lasciando andare libera la parola e la successione torrenziale di frasi. Sineddoche della mente dell’autore è quindi per Manlio Santanelli la città di Napoli, luogo del caos calmo, l’urbs alluvionale. L’affastellarsi in asindeto sulla pagina è una corsa frenetica per l’intrigo dei vicoli, con il timore che il cielo possa crollare sulla testa.

Una furtiva lacrima di Manlio Santanelli

I modi di interpretare la scrittura e di leggere la città trovano ampio respiro tra le pagine di Una furtiva lacrima. Armato di ironia, Manlio Santanelli racconta del costante dialogo generazionale, del rapporto di maestri solerti e di allievi non sempre disciplinati. Per un atto di vampirismo succhiano via dai maestri una conoscenza che non sono pronti a restituire.

Allievo per eccellenza è Giorgio, amante del cinema e allergico a espressioni come lavoro sicuro e paga fissa. Un sognatore meridionale che scappa dalla logica dell’utile, trovando a Roma una guida preziosa per la sua carriera. Tarquinio, il suo «amico-maestro», scopre di dover curare una grave malattia in Provenza, ma proprio nel momento del bisogno è abbandonato da tutti perché «la vita ha la memoria corta e spesso ti picchia proprio dove ha già picchiato». Sarà proprio Giorgio, in onore dei tempi romani, ad andare in Francia in suo soccorso.

Da questo incrocio di vite, fili tesi tra gli opposti di umorismo e malattia, Una furtiva lacrima si presenta come un viaggio nella mente e nelle sue contorsioni, tra slanci facoltativi dal punto di vista di un narratore inattendibile e umori insostenibili. L’incomunicabilità è costantemente tematizzata: da un lato, un discorso diretto reso indistinto dal piano della voce narrante, flusso continuo e concertato nevrotico; dall’altro, un italiano che entra in contatto con il mondo estero, intrecciando la sua alla lingua dell’altrove, un altrove spesso meno avvelenato dai picchi di debilitante inefficienza del suo paese d’origine.

Se anche la risata esorcizza e cura, la lacrima diventa spesso liberazione, insieme godimento e patimento con lo sguardo rivolto all’indietro. Giorgio e Tarquinio rivivono insieme i giorni fasti e i nefasti, liberando finalmente il flusso ininterrotto del pensiero, quello che Manlio Santanelli tampona su carta. In sottofondo, le note di Donizzetti e la voce di Nemorino.

Immagine: Tele-Diocesi

Altri articoli da non perdere
Nannarella di Giancarlo Governi | Recensione
Nannarella di Giancarlo Governi. Recensione

Nannarella è un romanzo-biografia di Giancarlo Governi, edito da Fazi. Trama  Anna Magnani nonostante siano trascorsi cinquant’anni dalla sua morte, Scopri di più

Paese infinito, racconto di un amore infinito | Recensione
paese infinito

Paese infinito è l’ultimo romanzo di Patricia Engel, autrice americana di origini colombiane, pubblicato in Italia da Fazi editore con Scopri di più

Pietro Treccagnoli e il suo nuovo libro: Salva con nome
Pietro Treccagnoli e il suo nuovo libro: Salva con nome

Presentato il 10 aprile a laFeltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli, Salva con nome è il nuovo libro di Scopri di più

Il regno di Napoli di Giardiello, la presentazione del libro
il regno di napoli di Giardiello

Il Regno di Napoli, primo lavoro editoriale di Angelo Giardiello, è stato presentato lo scorso 24 Giugno a Napoli nella Scopri di più

Alessandro Orlandi e il suo saggio sul culto degli antenati nel mondo antico
Alessandro Orlandi e il suo saggio sui culti degli antenati nel mondo antico

Genius Familiaris, Genius Loci, Eggregori e forme pensiero- Culto degli antenati nel mondo antico e trasmissione iniziatica è un saggio Scopri di più

Il violinista del diavolo e altri racconti, un libro di Marco Conti
Marco Conti con Il violinista del diavolo e altri racconti, un libro di Marco Conti

Pubblicato dalla casa editrice AmicoLibro, Il violinista del diavolo e altri racconti è la suggestiva raccolta, di racconti appunto, del Scopri di più

A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

Vedi tutti gli articoli di Carolina Borrelli

Commenta